Telegiornaliste anno XIV N.
3 (550) del
24 gennaio 2018
Gianfranco Miranda, meraviglioso doppiare Mazinga
di
Giuseppe Bosso
Originario di Nocera Inferiore,
Gianfranco Miranda è tra i più apprezzati doppiatori; ha
prestato voce ad attori come Ryan Gosling, Theo James, Henry Cavill e
Johnny Lee Miller, protagonista della serie di Rai 2
Elementary.
Dalla provincia salernitana a Roma: raccontaci com’è stato il
percorso che ti ha portato ad entrare nel mondo del doppiaggio.
«Il mio percorso è stato abbastanza semplice, nel senso che ho
utilizzato il metodo più ‘classico’: sono venuto a Roma, ho iniziato a
seguire in vari studi di doppiaggio, e piano piano ascoltando gli attori
professionisti e studiando recitazione con il mio insegnante
Antonio Sanna, è iniziata una carriera che si è un po’evoluta
da sola, un po’tramite eventi fortuiti, anche grazie a persone che mi
hanno dato fiducia nel tempo. Non si è sviluppato così presto, sono
venuto a Roma nel maggio del 1999 e ho cominciato a lavorare in modo
continuativo dopo tre-quattro anni circa».
Sandro Acerbo ha raccontato al programma radiofonico di
Alessio Cigliano
come all’inizio lo hai seguito moltissimo, spendendo parole di grande
elogio per te: quanto è stato importante per te avere accanto questo
grande protagonista del doppiaggio?
«Sì, lui è uno dei direttori che ho seguito di più, ho passato molto
tempo in sala con lui ad ascoltare ma devo molto anche ad Antonio Sanna,
il mio maestro, che mi ha insegnato tutto quello che so; hanno avuto
fiducia e stima in me».
Tra i tuoi ultimi lavori anche Mazinga Z Infinity: che
sensazione ti ha dato prestare voce a un personaggio così significativo
per la nostra generazione nata a ridosso degli anni 80?
«È stato meraviglioso, vedevo questo cartone da bambino sugli schermi
Rai e non potevo non essere orgoglioso di questa esperienza; il film di
per sé è più un revival, un tirare fuori vecchi amori e passioni di quel
tempo, ma ci siamo molto divertiti, mi sono emozionato in molti momenti
del film».
Altro tuo recente doppiaggio quello di Bjron Borg nel film che
celebra la sua rivalità con Mc Enroe: che differenza riscontri tra il
doppiare personaggi reali e personaggi inventati?
«Doppiare personaggi reali è più ‘semplice’, detto in modo un po'
improprio, nel senso che hanno sfumature molto più visibili per come
recitano, più sono esperti più è facile seguirli; cosa che è più
difficile su prodotti come i cartoni animati, dove bisogna imparare a
cogliere sfumature diverse».
Prossimamente in Flash tornerà il personaggio di Eddie Thawne
(alias Rick Cosnett) che era drammaticamente uscito di scena: per un
doppiatore è un’esperienza insolita dover tornare a prestare voce ad un
personaggio improvvisamente tornato in vita?
«Personaggio simpatico che mi piaceva, sarà divertente anche perché sono
cose che capitano spesso – ride, ndr – in queste serie sui supereroi».
Non solo doppiaggio per te, comunque, vero?
«A febbraio ci sarà uno spettacolo "sul lavoro", sulla sua evoluzione
nella società umana dalla origini fino ad oggi, testo di Antonia Sanna;
quando c’è la possibilità e l’energia faccio volentieri teatro»,
Tempo fa abbiamo intervistato
Flavio Aquilone,
che ci ha parlato del film Loving Vincent, in cui hai prestato voce al
celebre pittore olandese: come hai vissuto questa esperienza?
«Mi ha emozionato, soprattutto i momenti in cui leggevo le lettere di
Van Gogh; è un film bello sia dal punto di vista tecnico che della
storia di questo personaggio che ha vissuto una difficile esistenza, che
non ha avuto modo di vedere riconosciuti i suoi meriti in vita; tra
l’altro in estate sono stato con la mia ragazza proprio in Provenza,
dove sono evidenti i segni del suo passaggio».