Carlotta
Balena, ogni giorno una nuova storia
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo
Carlotta Balena,
dal 2021 volto di
Tgr Puglia.
Come si svolge la sua giornata tipo, se possiamo darne una definizione
base?
«La cosa meravigliosa di questo lavoro è che non c’è una giornata tipo,
tutte le giornate sono diverse. Esistono naturalmente delle routine, come
leggere i giornali e scorrere i social media, strumento che – piacciano o
meno – tutti i giornalisti dovrebbero saper maneggiare. Il primo
appuntamento della mattina è la riunione di sommario, nella quale si
discutono gli argomenti da inserire nel telegiornale. Quando non sono in
conduzione, solitamente subito dopo la riunione esco a girare il servizio,
oppure faccio ricerche sull’argomento. Si dice spesso che è un mestiere che
si fa per strada, che è assolutamente vero, ma non solo: le cose bisogna
capirle bene prima di poterle sintetizzare agli altri e per capirle occorre
studiare, sempre. Il motore di tutto è la curiosità».
È uno dei volti della striscia
Gli amici animali. Com'è il suo rapporto con gli 'amici a quattro
zampe' e com'è nata questa esperienza?
«La rubrica è nata nel 2021: fino a quel momento mancava all’interno della
TGR uno spazio specifico dedicato agli animali, argomento che appassiona
sempre più persone. La realizziamo da quattro regioni diverse, toccando sud,
centro e nord, alternandoci alla conduzione. Tutti noi amiamo gli animali ma
cerchiamo sempre di affrontare i temi in maniera “laica” e giornalistica,
impegnandoci ad offrire un servizio che non sia solo una carrellata di
cuccioli ma che offra informazione e strumenti utili. Credo che sia questa
la cifra che ci differenzia dai programmi simili sulle reti della
concorrenza».
Quali sono state le storie o i momenti che più l'hanno coinvolta da
quando ha iniziato la striscia?
«Spesso giriamo le puntate in esterna, e credo che siano le più interessanti
sia per i telespettatori sia per noi conduttori. Personalmente ho avuto la
possibilità di osservare da vicino i delfini di Taranto o conoscere i tanti
volontari che quotidianamente si impegnano per curare i cani abbandonati, i
gatti randagi, o la fauna ferita a causa del contatto troppo ravvicinato con
l’uomo, come le tartarughe marine che restano impigliate nelle reti. Vista
la crescente urbanizzazione dell’ambiente, la convivenza uomo-animali è uno
dei temi centrali della nostra rubrica e gli spunti più interessanti
arrivano proprio dalle interviste con chi lavora quotidianamente per trovare
soluzioni sostenibili a favore di questa convivenza».
Sfatiamo l'idea che l'argomento 'animali' sia un giornalismo per così
dire “minore”, almeno parlando dal punto di vista della sua esperienza.
«Non esiste un giornalismo minore o un giornalismo maggiore, esistono le
notizie. Alcune informazioni possono essere più o meno utili a seconda del
target di riferimento. Se ho un cane sarò più portata a guardare servizi
sull’argomento, ma anche chi non possiede animali può essere interessato a
sapere come reagire se si dovesse trovare davanti un orso, come è composto
l’ambiente marino nel quale si fa il bagno d’estate, che impatto hanno le
specie aliene sull’ambiente nel quale viviamo, per non parlare delle
conseguenze delle nostre scelte di consumo».
Pro e contro di essere telegiornalista in Puglia.
«La Puglia è una regione ricca di notizie, non ci si annoia mai. Oltre ai
temi che da qualche anno sono diventati cardine della nostra informazione,
come la sostenibilità economica e ambientale dell’Acciaieria di Taranto o il
dramma del batterio della Xylella in Salento, c’è tutto un filone legato
alla mafia, forse ancora troppo poco conosciuto fuori dai confini regionali.
Per un giornalista c’è davvero tanto da scrivere. Fin qui i pro, ai quali
aggiungo una redazione vista mare! L’unico contro che mi viene in mente è
una mentalità che risente ancora di alcuni stereotipi tipicamente
meridionali nei confronti delle donne di cui sarebbe bene liberare la
società. Tuttavia non credo sia un problema solo pugliese».
L’approdo al Tgr Puglia cosa ha rappresentato nel suo percorso
giornalistico?
«Un sogno che si è realizzato. Io non volevo solo essere una giornalista,
volevo essere una giornalista Rai. Il telegiornale – con la sua sintesi, la
sua immediatezza - è la forma che più mi si addice. Nella vita non potrei
fare altro che questo, e farlo per il Servizio Pubblico è quanto di più
bello potessi chiedere».