Ilenia
Incoglia, oltre Mare Fuori 5
di
Giuseppe Bosso
Abbiamo nuovamente il piacere di incontrare
Ilenia Incoglia, attrice (ma non solo) che in
questi giorni possiamo vedere su
Rai Play, prossimamente su
Rai Due, nella quinta stagione della serie di
grande successo
Mare Fuori.
Bentrovata Ilenia. Cosa ci puoi anticipare della tua
partecipazione alla quinta stagione di Mare Fuori?
«Mi vedrete in tre puntate, dalla sesta all'ottava di questa
stagione. Ci eravamo lasciati in
Mare Fuori 4 con la
dolorosa scoperta della gravidanza di mia figlia, l'attrice
Ludovica Cascione e con Matteo Paolillo, Edoardo nella serie
che dopo essersi presentato ai genitori sparisce... quindi
in questa stagione vedremo se avranno questo bambino e se
torneranno insieme o è finita per sempre. Niente spoiler!
Anche questa volta è stata una bellissima esperienza che mi
ha permesso di cimentarmi con un personaggio intenso,
Isabella, una donna che vive un rapporto conflittuale con
sua figlia Teresa che l'ha delusa ma al tempo stesso non
vuole colpevolizzare o allontanare; il mio personaggio è una
madre molto materna che resta affianco a sua figlia sempre».
Com'è nata la tua partecipazione alla serie che negli
anni così tanto successo ha riscontrato?
«
Marita
D'Elia la casting mi ha proposta per tre diversi
ruoli e il regista Ivan Silvestrini mi ha scelta per la
madre di Teresa, Isabella Polidori. Quest'anno le scene in
cui ho lavorato anche io sono state girate dalla bravissima
Francesca Amitrano, direttrice della fotografia di
Mare
Fuori. Ero molto dispiaciuta del cambio regia, ma
Ludovico Di Martino è stato un degno erede di Ivan, ho visto
le prime puntate ed è stato fatto un ottimo lavoro da parte
di tutti».
Ci eravamo sentiti la prima volta nel 2012, e da allora
molte cose sono cambiate nella tua vita, a
cominciare dalla tua seconda figlia. Come pensi di essere
cambiata rispetto ad allora?
«La vita degli attori è fatta di attese, tante. Sono sempre
appesa a un filo sul versante lavoro, per fortuna il resto
della mia vita invece ha basi molto solide, ho due splendide
figlie che stanno crescendo forti e serene, un marito che
amo e tanti altri progetti e sogni. Sto curando una nuova
ttività imprenditoriale, un orto urbano, un sogno che ho da
sempre, un posto verde in città dove nutrirsi in modo
genuino e fare attività educative e ricreative. Abbiamo
bisogno di nuove generazioni che amino e tutelino il verde.
Più di quanto abbiamo fatto noi».
Successo ma anche polemiche, tra chi afferma che la serie
trasmetta un messaggio negativo soprattutto ai giovanissimi
e chi ritiene sia una ennesima stereotipizzazione dei mali
di Napoli: cosa ne pensi?
«Sinceramente non concordo. In
Mare Fuori i ragazzi
che perpetuano nelle scelte negative di violenza e
prevaricazione muoiono, fanno tutti una brutta fine, sotto
terra giovani, cosa ci sarebbe da emulare? Io credo che
tanti parlino senza aver visto la serie. Il messaggio di
amore è molto forte,
solo l'amore salva: l'amore per
una figlia come Carmine (Massimiliano Caiazzo); l'amore per
gli animali come Artem, Pino o per la musica come Domenico
Cuomo, Gianni. Le figure degli educatori, le direttrici, il
capitano... sono meravigliose, continuano a perdonare,
spronare e sostenere i ragazzi, credono nella loro salvezza
e mettono le vite dei ragazzi persino prima della loro, come
Carmine Recano, il
Capitano».
Inevitabile parlare dell'emergenza bradisismo che sta
coinvolgendo Napoli da ormai qualche mese. Come stai vivendo
questo momento e quali sono le tue preoccupazioni legate a
questa situazione?
«È tutto molto surreale, dopo la scossa più forte, dicono
4.4, ho i muri crepati in casa. Mantengo la calma perché ho
due figlie e non si risolve molto con il panico. Tra Vesuvio e
Campi Flegrei, viviamo su una polveriera, ma da milioni di
anni; se restiamo è anche perché Napoli è il posto più bello
al mondo; io ne sono follemente innamorata. Io non vorrei
vivere altrove, ho viaggiato molto e anche vissuto in altre
città, ma a Napoli non ci sono solo nata, la scelgo ogni
giorno ed è qui che voglio crescere le mie figlie e
invecchiare».