Lorenzo
Dellapasqua, S-Fidatevi di me
di
Giuseppe Bosso
Un bambino e una bambina che diventano amici e poi si
separano, per ritrovarsi anni dopo e riscoprire un legame
attraverso un gioco che aveva accompagnato le loro giornate
dell’infanzia, che nuovamente li unisce nella fase della
loro crescita. Questo è l’incipit della serie, andata in
onda su Rai Gulp, che ha avuto grande successo nelle ultime
settimane. Abbiamo il piacere di incontrare il protagonista,
Lorenzo Dellapasqua.
Com’è nata questa tua esperienza nella nuova serie di Rai
Gulp
S-Fidiamoci?
«Tutto nasce come sempre da un self tape che ho girato a San
Mauro Pascoli (FC), un paesino vicino a Rimini, dove abitavo
nel momento in cui mi è stato richiesto il provino. Poi dopo
un iniziale interesse da parte della produzione, sono
seguiti una serie di provini su Roma insieme al regista
Matteo Gentiloni e la casting director Giulia Azzoni, dove
abbiamo lavorato a stretto contatto per capire se la mia
proposta attoriale potesse aderire al personaggio di
Tommaso. E alla fine è stato così! Sia il regista che la
produzione hanno creduto in me e mi hanno permesso di
lavorare in un meraviglioso set come protagonista».
Ti riconosci nel tuo personaggio e nel suo modo di
relazionarsi agli altri, a cominciare dalla sua amica
co-protagonista interpretata da
Ludovica Porreca?
«Diciamo che riconosco in Tommaso un Lorenzo più piccolo di
qualche anno, che ancora faticava a socializzare e si
nascondeva dietro a maschere per paura di mostrare sé
stesso. Ma esattamente come Tommy, con la giusta dose di
coraggio e la capacità di circondarsi delle giuste persone,
si riesce in tutto: anche a sconfiggere l’ansia. Nella
relazione con Aria vedo il tipico disagio di quell’età in
cui i cambiamenti sono veloci e drastici, in cui bisogna
accettarsi anche se si è molto diversi anche solo rispetto a
qualche mese prima, e soprattutto accettare il cambiamento
del prossimo (come nel caso di Aria con Tommy)».
Sul set come ti sei trovato con gli altri protagonisti?
«Benissimo! Si sono create amicizie forti figlie di
un’esperienza fantastica che è stato il set di S-fidiamoci,
e soprattutto ho avuto la fortuna di incontrare una persona
meravigliosa con la quale è nato qualcosa di molto più
grande di un’amicizia».
Metaforicamente cosa rappresenta, dal tuo punto di vista,
il gioco attraverso il quale Aria e Tommaso riscoprono il
tempo lontano della loro infanzia con gli occhi di due
ragazzi che lentamente si avvicinano all’età adulta?
«Io credo che rappresenti il passaggio tra due età molto
delicate per tutti, dove è facile trovarsi spiazzati e senza
guida. Tramite l’aiuto reciproco e la vera amicizia (quella
che rimane nonostante tutto) e, appunto, sfidandosi a
intraprendere strade mai percorse per paura o perché
impossibilitati da qualcosa per poi scoprire che nonostante
il risultato, il provarci e il vivere il presente senza
assillarsi pensando ad un futuro per forza negativo
permettono una crescita personale enorme ed una vita più
felice e serena, con se stessi e gli altri».
Qual è stato il riscontro che hai avuto dalla community
dei fans che ti hanno contattato dopo le prime puntate?
«È stata letteralmente un’ondata di affetto che ho
apprezzato tantissimo, partendo dai ragazzi e ragazze che
sono venuti a vedere l’anteprima al cinema Farnese il 19
febbraio, con cui abbiamo avuto la fortuna di vedere un
riscontro “analogico” molto positivo. Anche sulla parte
virtuale non si scherza, perché sono tanti quelli che ci
hanno scritto sui social per condividere apprezzamenti sulla
serie e sui personaggi, e continuano a farlo repostandoci
ogni sera in cui esce una nuova puntata!».
Dove ti potremo vedere prossimamente oltre che su Rai
Gulp?
«Non posso dire molto purtroppo, ma ci sono diversi progetti
in cantiere tra cinema e teatro su cui non vedo l’ora di
lavorare, sperando sempre in un risultato simile a quello di
S-Fidiamoci! Grazie mille per le domande».