Emanuela
Tittocchia, un libro per scoprirmi
di
Giuseppe Bosso
Abbiamo il piacere di incontrare in occasione del Campania
Libri Festival che si è svolto a Napoli a inizio ottobre
l'attrice
Emanuela Tittocchia che ha pubblicato con
Edizioni Vulcaniche il suo primo libro intitolato
Tit Toc.
Bentrovata Emanuela. Anzitutto di cosa parla il libro?
«Di me, delle mie esperienze legate alla fiction, ai
programmi a cui ho partecipato che però al tempo stesso sono
aneddoti che raccontano la mia storia, anzitutto della mia
vita prima di questo successo, di tutte le difficoltà che ho
dovuto affrontare».
Non sei certo la prima donna di spettacolo che pubblica
un libro autobiografico. Cosa ti ha spinto a farlo?
«Tutto è nato dall'incontro con
Edizioni Vulcaniche, una casa editrice
napoletana, o meglio con l'incontro con i due proprietari
che mi hanno proposto il progetto».
C'è qualcuno che nel bene o nel male ha segnato la
tua vita a cui idealmente lo hai dedicato?
«Sicuramente nel bene Peppino Accroglianò, purtroppo venuto
a mancare, che è stato presidente del C3 International,
associazione dei calabresi del mondo; che mi ha aiutato
davvero tantissimo senza chiedere nulla in cambio. La
persona che ha segnato nel male, invece... è la persona con
cui sono stata, anche i rapporti sentimentali possono creare
problemi in ambito professionale, e lui lo ha fatto».
Portare alla luce aspetti inediti della tua vita potrebbe
cambiare in qualche modo la percezione che le persone a cui
sei legata o anche i tuoi fans hanno di te?
«Sai che è una cosa che spero? Mi capita spesso di sentirmi
dire “vedendoti in televisione non sembri così come ti vedo
dal vivo”. E far emergere questi aspetti è una delle ragioni
che mi ha portato a questo passo».
Dopo le svariate esperienze che hai alle spalle c'è
qualcosa che non hai ancora sperimentato e a cui potresti
aprirti a breve?
Forse fare davvero la cantante. Lo faccio per diletto, ma
magari potrei propormi per il Festival di Sanremo, chissà...».