
Telegiornaliste
anno XXI N. 31 (810) del 26 novembre 2025
Dora
Esposito, il mio modo di raccontare
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo nuovamente
Dora Esposito, per parlare del suo secondo libro,
uscito nell’autunno dello scorso anno, edito sempre da
Arkadia Editore.
Bentrovata Dora, tre anni dopo la nostra prima chiacchierata
in cui avevamo parlato del tuo primo libro Un giorno ti
racconterò, al quale hai dato questo seguito che già sta
riscontrando grande successo, Apri la porta e vola.
Rappresenta in qualche modo una maturazione di pari passo con la
tua?
«Ciao, Giuseppe. Da premettere che
Apri la porta e vola
non è assolutamente il seguito di
Un giorno ti racconterò
ed è uscito il 27 Settembre del 2024, quindi è un anno che sta
andando in giro. I miei personaggi, in realtà sono sempre stati
maturi e qualche volta ho seguito anche i loro consigli».
Narrare, come hai fatto, in prima persona le varie storylines
che si intrecciano permette allo spettatore di comprendere
meglio i fatti dalla viva voce dei protagonisti piuttosto che
con in terza persona?
«Io penso sia la stessa cosa e questo, è soltanto un mio modo di
riconoscere la mia scrittura, il mio modo di raccontare».
Storie sentimentali di vita ma anche altamente drammatiche
soprattutto per alcuni personaggi che, senza voler spoilerare,
si trovano alle prese con situazioni davvero difficili: come hai
affrontato da scrittrice temi come la situazione personale di un
detenuto o la malattia?
«Come si affronta ogni tipo di problematica. Da persone mature e
consapevoli».
Possiamo comunque dire con certezza che hai raccontato
storie, per così dire, ‘reali’, di cosiddette ‘persone comuni’
alle prese con una quotidianità analoga a quella dei lettori. È
ancora una formula vincente in campo editoriale?
«La gente vuole le cose semplici. Se sia una formula vincente,
questo non lo so».
Qual è stato il riscontro che hai avuto finora dai lettori
con cui interagisci?
«Sono circondata d'affetto, da persone che mi apprezzano, che
vogliono leggermi ancora, che chiedono sempre quando uscirà un
nuovo libro. Ho incontrato innumerevoli persone, in tutti questi
anni e posso dire che la scrittura fa delle vere magie».
Senza spoilerare ti posso dire che a tratti sono rimasto
piuttosto contrariato dalle scelte che hanno compiuto i
personaggi, salvo poi riflettere sul fatto che dovrei trovarmi
io in quella situazione prima di giudicare le azioni degli
altri: il tuo intento era anche quello di stimolare il lettore
da questo punto di vista?
«Ma certo. Altrimenti cosa si scrive a fare?».