Telegiornaliste anno XX N. 31 (778) del 27 novembre 2024
Rossella Russo, aspirazioni spettacolari
di
Giuseppe Bosso
Con estremo piacere intervistiamo nuovamente
Rossella Russo, tra
le firme di
Tgcom 24.
Bentrovata Rossella, la
prima volta
ci eravamo sentiti a febbraio del 2020, praticamente alla vigilia del
lockdown, quando a poco a poco ci stavamo rendendo conto di come
quell’allora misterioso e sconosciuto Covid sarebbe pesantemente entrato
nelle nostre vite. Da allora molte cose sono cambiate anche per te: da
quanto tempo ti stai occupando di musica, cinema e spettacolo?
«A tempo pieno da inizio 2022; precedentemente me ne ero occupata
sporadicamente, fin dal mio approdo a Tgcom; pian piano, dopo appunto quel
periodo che hai citato, come saprete il settore dello spettacolo è stato tra
i più colpiti dal covid; niente più concerti per un lungo periodo, niente
più interviste dal vivo ma da remoto, come in occasione del festival di
Sanremo; mi sono occupata tantissimo di argomenti come chiusure di locali e
manifestazioni di protesta per la riapertura delle scuole. Sono diventata
vice capo servizio, con responsabilità sempre più crescenti che non si
limitavano al realizzare i servizi. Dopo questi sei mesi dedicati alla
cronaca sono tornata stabilmente alla redazione spettacoli, e di questo sono
grata anzitutto al direttore Andrea Pucci; mi occupo soprattutto di musica,
come in occasione di eventi come Sanremo, che mi coinvolgono soprattutto nei
giorni a ridosso della finale con la realizzazione di interviste e servizi
che poi serviranno anche nei periodi successivi; sono ‘capa’ anche qui,
quando i diretti responsabili sono assenti».
Un passo indietro o un nuovo inizio per il tuo percorso?
«Assolutamente il coronamento delle mie aspirazioni; mi sono sempre voluta
occupare di questo, lavoro con passione sempre, anche seguendo eventi come
mi è capitato recentemente con i
Woman Music Awards, la settimana
della moda che ho recentemente seguito per la prima volta, Pitti Bimbo, o
intervistare Vasco Rossi… è sempre tutto un passo avanti per me».
Hai riscontrato difficoltà nel doverti avvicinare a queste tematiche?
«No, è stato tutto naturale; da cronista che ha iniziato nelle testate
locali occupandosi di cronaca nera con parentesi come a Rtl 102.5 dove ho
seguito anche la politica oltre che la cronaca, avevo l’hobby dello
spettacolo; la settimana di Sanremo è un evento che mi coinvolge prima di
tutto da appassionata, occuparmene per il mio lavoro è stato un passaggio
automatico».
Abbiamo da poco vissuto la festa del cinema di Roma, questi eventi cosa
possono portare secondo te?
«Non l’ho seguita personalmente, ma ritengo che queste occasioni, non solo
Roma ma anche Venezia, danno molta visibilità a film e protagonisti, che
catalizzano l’attenzione. È anche vero che noi addetti ai lavori ne abbiamo
ancora una visione piuttosto distorta, pensando che ciò che interessa a noi
debba inevitabilmente interessare a chiunque».
Le maggiori responsabilità connesse agli incarichi di cui mi hai parlato
comportano anche una maggiore possibilità di incidere sulle scelte?
«Se intendi come proposte, sì. Ti citerò il caso, capitato recentemente, di
una mostra sul Titanic, immersiva, svoltasi a Milano allo Scalo Farini, che
ho seguito e che ho ritenuto fosse meritevole di un servizio per mettere a
confronto la mostra con il film del 1997 con Leonardo Di Caprio e Kate
Winslet, così come per
Studio Aperto Mag, la striscia che in ogni edizione
riserva spazio agli spettacoli con gli argomenti più disparati».
Il tuo prossimo step.
«Sono soddisfatta dal punto di vista lavorativo. Vorrei poter fare più
dirette, cosa che mi consentirebbe di mettere me stessa ulteriormente alla
prova. Una grande opportunità per chi come me la conduzione del tg non l’ha
mai fatta. Agli inizi facevo dirette per argomenti di cronaca e attualità,
tornare a occuparmene per questi argomenti mi renderebbe davvero felice».