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Intervista a Monica Giandotti (2)   Tutte le interviste tutte le interviste
Monica GiandottiTelegiornaliste anno XX N. 4 (751) del 31 gennaio 2024

Monica Giandotti, grazie lettori
di Giuseppe Bosso

Proclamata Telegiornalista del 2023 lo scorso dicembre, abbiamo il piacere di ritrovare Monica Giandotti, conduttrice di Tg3 Linea Notte.

Ben trovata Monica, anzitutto complimenti, sei la nostra ‘reginetta’ del 2023: quando hai appreso la notizia e cosa hai pensato?
«Non me l’aspettavo proprio! La notizia mi ha fatto piacere, so quanto è seguito il vostro sito».

Cosa vuoi dire ai nostri lettori che ti hanno votata e cosa pensi li abbia portati a scegliere te?
«Intanto mi sembra doveroso dire a tutti loro “grazie”: sono una giornalista, faccio il mio lavoro con grande passione e impegno, credo che ciò si possa avvertire durante le dirette di Tg3 Linea Notte. Mi piace pensare che siano queste le motivazioni che hanno spinto gli utenti a votarmi».

Ci eravamo sentiti la prima volta nell’autunno del 2019, quando eri reduce dalla conduzione di Agorà Estate: da allora sei transitata per il Tg3, per la conduzione di Uno Mattina, il ritorno ad Agorà e da settembre scorso il passaggio a Tg3 Linea Notte: come hai vissuto questi passaggi e cosa hanno rappresentato per te?
«Nel mio lavoro è normale cambiare. E come ogni cambiamento che si rispetti, sono cresciuta professionalmente. Mi sono misurata con me stessa, cercando di fare sempre del mio meglio. La professione del giornalista televisivo non ha un percorso delimitato ad un solo programma tv. Fin dall’inizio della mia carriera ero pronta e preparata ad ogni giro di boa. È questo che rende il mio lavoro allettante e appagante».

Dal nostro primo incontro siamo passati attraverso una pandemia, conflitti in Russia e in Medio Oriente, un nuovo governo, emergenza climatica ed economica e la cronaca che purtroppo spesso ci racconta di drammatici, anche tragici episodi di violenza sulle donne: qual è secondo te il ruolo del giornalista e dell’informazione in questa epoca non facile?
«Il ruolo del giornalista come quello dell’informazione in genere è di riportare le notizie senza troppe perifrasi, con oggettività e semplicità, in modo da dare tutti gli strumenti necessari al pubblico che ci segue da casa».

Cosa ti aspetti dal 2024?
«Per ciò che riguarda la mia vita professionale, sono fatalista: vivo giorno per giorno, non faccio mai previsioni per il futuro. In senso lato, visti i tempi che corrono, mi auguro che queste guerre cessino quanto prima e si respiri un po' di pace. E spero che la politica italiana intervenga al più presto sui femminicidi. Dall’inizio del 2024, sono già 5 le donne uccise per mano di un uomo e l’anno è appena iniziato. I dati sono allarmanti: un femminicidio ogni due giorni.».

Quali sono state le rinunce che hai dovuto fare per seguire questo percorso professionale?
«Come dicevo prima il mio lavoro occupa gran parte delle mie giornate, mi appassiona e coinvolge. L’unica rinuncia che ho dovuto fare, prendendo il timone di Tg3 Linea Notte, riguarda mio figlio Giulio che ha 6 anni: da lunedì al venerdì, tutte le sere, sono in redazione a lavorare per la messa in onda, mi dispiace non potergli dare la buonanotte e metterlo a letto. Ma ho trovato un buon compromesso e questo grazie alla tecnologia: una videochiamata ogni sera, assottiglia i miei sensi di colpa».

La ragazza che all’inizio degli anni 2000 muoveva i suoi primi passi a Canale 10 e a Home Shopping Europe avrebbe immaginato di arrivare dov’è arrivata oggi?
«Avevo aspirazioni e sogni come tutti credo, ma non pensavo di arrivare dove sono oggi. Ad essere sincera non avevo un obiettivo ben definito, mi sono concentrata sul punto di partenza. Ho sempre sognato fare la giornalista, ho studiato tanto, lavorato sodo e ciò che stato è venuto da sé».

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