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Intervista a Chiara Tortorella (2)   Tutte le interviste tutte le interviste
Chiara TortorellaTelegiornaliste anno XX N. 27 (774) del 23 ottobre 2024

Chiara Tortorella, tra Io Canto e R101
di Giuseppe Bosso

L’avevamo incontrata la prima volta nell’ormai lontano 2007. Da allora molte cose sono cambiate per Chiara Tortorella, da qualche settimana nel cast della nuova edizione del fortunato talent show di Canale 5 Io Canto Generation, condotto da Gerry Scotti, nonché speaker dell’emittente radiofonica R101 dove al mattino la possiamo ascoltare nel morning show La Banda di R101.

Chiara le tue prime impressioni di questa nuova edizione di Io Canto Generation?
«Le prime puntate sono state molto positive, è una vera generation di fenomeni. Ora vediamo come andrà questa edizione, ma le premesse ci sono tutte! Ho già i miei favoriti ma non voglio ancora sbilanciarmi».

Tra i concorrenti che hai conosciuto nella scorsa edizione e in questa fase di selezioni che hai seguito ritieni che potranno nascere davvero dei futuri protagonisti del panorama musicale italiano?
«Marta Viola, vincitrice della prima edizione, sta già correndo con le sue gambe. L’ho potuto riscontrare anche quando è venuta in trasmissione a R101 a presentare il suo singolo, e ha saputo mettere a frutto anche il premio che l’ha vista per una settimana alla New York Film Academy di Firenze, tanto che prossimamente sarà anche a New York per proseguire questa strada. Vedremo ora in questa edizione».

Ormai possiamo dire che il talent show, non solo Io canto, rappresenta per questi giovani e giovanissimi artisti un trampolino di lancio rispetto ai tradizionali festival: non c’è il rischio che il lato intrattenimento prevarichi rispetto a quello artistico, secondo te?
«Parlare di rampa di lancio per ragazzi poco più che quattordicenni mi sembra inappropriato; andiamo alla scoperta di giovani talenti per spingerli ad andare oltre, anzitutto senza trascurare la scuola e poi eventualmente cercare, una volta maggiorenni, di cogliere eventuali occasioni. Il talent è un modo per farsi conoscere, una cosa che potrà far parte del loro curriculum un giorno, può dare quella spinta in più».

Sono passati diciassette anni dalla nostra prima chiacchierata, allora eri tra i volti di punta di All Music, oggi chiusa: per un periodo ti eri, per così dire, ‘defilata’. Cosa è successo e cosa ti ha riportato indietro?
«Anzitutto è successo che la musica per un periodo ha smesso di essere protagonista in televisione, cosa che purtroppo continua tuttora se escludiamo i talent, appunto; restano Sanremo e pochi altri festival, All Music come dicevi ha chiuso i battenti, Mtv è diventato un raccoglitore diverso da quello che è stato un tempo; non ho più trovato una mia dimensione nel mondo dello spettacolo e dopo quell’ultima esperienza che è stata Cargo Scalo 76 su Raidue che raccoglieva in qualche modo l’eredità di Top of the Pops non ho più trovato un contenitore che rispecchiava le mie prerogative, e così ho deciso di seguire l’altra grande passione della mia vita, ho iniziato a lavorare nel mondo del paracadutismo in estate, facendo altri lavori d’inverno, poi come istruttrice di paracadutismo indoor per poi riapprodare in Radio, dove voglio stare perchè ho sempre cercato di unire la musica al mio lavoro».

Sei diventata parte integrante del team di Radio R101: in questa nuova veste quanto c’è del background che ti porti dietro da personaggio televisivo di trasmissioni musicali e programmi per ragazzi?
«Tanto, anche se è un mondo completamente diverso. Da tempo R101 è anche in video e questo mi aiuta, ma all’inizio era molto più difficile senza la possibilità di ammiccare alle telecamere, incepparsi, poter parlare con un sorriso era molto più difficile. Sicuramente l’esperienza di tanti anni di televisione mi ha dato la forza di buttarmi in questa nuova avventura, all’inizio mi mancava il supporto della telecamera (per poter ammiccare dopo una gaffes ad esempio) ma imparare un modo per me tutto nuovo di comunicare, solo con la voce e le parole, è stata una delle più belle sfide della mia vita. Su R101 ho iniziato con programmi nel weekend per poi trovarmi nel morning show, prima in diretta dalle 5 alle 9 e gradualmente posso dire di aver trovato la mia dimensione con la Banda di R101».

Quali differenze hai riscontrato rispetto alle tue esperienze televisive, essendo la radio un mezzo dove conta molto la tempestività e il filo diretto?
«Dinamiche diverse, è proprio un altro lavoro che ho dovuto ricominciare daccapo, ma con molto piacere, visto che prima di R101 avevo lavorato a Radio Milano Uno, emittente che trasmetteva a Milano e a Roma, per poi passare a Radio 2 nel programma Decanter con Federico Quaranta e L’Inutile Tinto. Entrare come terza speaker di un programma consolidato è stato importante per apprendere i tempi radiofonici, per poi trovarmi oggi ‘capobanda’ con questo risveglio mattutino in cui carburiamo insieme ai radioascoltatori trattando argomenti seri e leggeri al tempo stesso».

Molto successo ha avuto il Tortorella Challenge, questo gioco dove gli ascoltatori vengono messi alla prova dovendo inventare le “peggiori battute”: com’è nato, quali sono se ricordi i momenti che più ti sono rimasti impressi e possiamo dire che se è difficile far ridere è altrettanto difficile farlo cercando di essere volontariamente pessimi battutisti?
«Cosa fa ridere è un concetto davvero molto soggettivo, può andare potenzialmente bene tutto. Il programma è basato anzitutto sull’interazione tra noi conduttori e i radioascoltatori, e proprio in quest’ottica è nato il Tortorella Challenge, quando facevo il Very Morning Show che iniziava alle 5, una mattina in cui ho fatto una battuta per scherzo, da appassionata da sempre di giochi di parole. Mi capitava ogni tanto di rientrare nella Banda di R101 e ogni tanto inventavo una battutaccia, stuzzicando così la fantasia degli ascoltatori che hanno iniziato a ‘sfidarmi’ con battute una peggio dell’altra, sempre sullo stesso tema, e così è diventato un vero e proprio gioco che ogni giorno può manifestarsi in modi diversi, è sempre uguale ma cambia ogni giorno, e gli ascoltatori lo arricchiscono a modo loro quotidianamente, ad esempio mandandoci sigle alternative, cambiando le parole alle canzoni a tema Tortorella Challenge. Alcune sono uno spettacolo nello spettacolo. Anche questo è fare radio, da una vera e propria casualità nasce un’idea che poi col tempo piace e si consolida».

Sei l’elemento femminile della Banda di 101, come in passato ti è capitato più volte di esserlo in varie trasmissioni a cui hai partecipato: in futuro ti potrebbe piacere un’esperienza tutta al femminile, magari al fianco di persone con diverso percorso professionale rispetto al tuo?
«Certamente, ogni cambiamento, ogni sfida che la vita ti pone può essere stimolante; ma è già capitato, anche per sostituzione, di dover affiancare altre donne e mi sono sempre trovata bene».

Chiara, ti spaventa il domani o il vissuto che hai alle spalle ti ha insegnato a godere di più il presente?
«A volte trovo un po’inutile tutto questo pensare con ansia al futuro, come rimasticare sul passato».

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