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Intervista a Chiara Tortorella (1) tutte le interviste
Telegiornaliste anno III N. 19 (97) del 14 maggio 2007

Chiara Tortorella, acqua, sapone e... paracadute di Giuseppe Bosso

Chiara TortorellaQuesta settimana incontriamo un volto giovane e frizzante della tv. Figlia di Cino Tortorella, celeberrimo Mago Zurlì dello Zecchino d'Oro, Chiara Tortorella attualmente conduce su All music la striscia quotidiana The Club On the road: in giro per l'Italia, fa incontrare gli iscritti alla community creata dall'emittente, e, il mercoledì, Classifica Download, in cui vengono visionati i migliori video da scaricare votati dal pubblico.

Alle spalle Chiara ha una lunga gavetta fatta di spot pubblicitari (ricordate la signorina Boccasana?), programmi musicali (Top of the pops, Rapido, Wozzup)e la tv dei ragazzi (Disney club, Junior Sport). Al cinema ha partecipato al film Ma quando arrivano le ragazze? di Pupi Avati. E' stata anche deejay radiofonica.

Una domanda che ti avranno già fatto: essere la figlia del Mago Zurlì ti ha aiutato nel tuo lavoro?
«Mah, ti risponderò come rispondo sempre quando me lo chiedono. Ho cercato sempre di camminare con le mie gambe, come penso debbano fare i figli di grandi avvocati che iniziano lo stesso mestiere proprio nello studio legale del padre; ho cercato di costruirmi un mio piccolo mondo, e se all’inizio forse mi è stato d’aiuto essere la figlia di Cino Tortorella, poi ho cercato di dimostrare che avevo delle doti personali».

La tv dei ragazzi è stata una buona palestra per te?
«Assolutamente sì, a maggior ragione per la grande spontaneità e la vivacità che hanno i bambini, con i quali è impossibile fingere e che ti fanno chiaramente capire se una cosa gli piace oppure no».

Hai cercato, in questo ambito, di ispirarti a quello che tuo padre ha fatto e continua a fare?
«La tv dei ragazzi in cui lui ha lavorato è molto diversa da quella in cui mi sono trovata io, e comunque, ti ripeto, ho cercato sempre di fare le cose a modo mio, pur ricevendo all’inizio una giusta ispirazione da papà».

The Club on the road ricorda vagamente programmi del passato come Colpo di fulmine. Nei concorrenti che incontri noti più lo spirito del gioco oppure c'è chi cerca realmente l’anima gemella?
«Il viaggio in palio credo sia la molla scatenante, il motivo principale che anima i concorrenti. Altri lo fanno per lo più per divertirsi in modo diverso, credo, ma è anche capitato, certo, che qualcosa tra i ragazzi sia nato».

Cambiamo argomento: emittenti come All Music servono a valorizzare la musica nel nostro Paese?
«Certamente, perché danno anche molto spazio agli artisti emergenti, ma è una cosa che, penso, dovrebbero fare anche le grandi emittenti generaliste, che alla musica non danno molto spazio».

Continuerai a condurre programmi musicali o cercherai altri percorsi?
«Ho fatto anche altre cose, ho partecipato a dei film di Pupi Avati, e intendo continuare a seguire la strada della recitazione, senza naturalmente trascurare la mia carriera televisiva».

Hai avuto anche un’esperienza da inviata nel reality Ritorno al presente. E se ti offrissero di parteciparvi?
«Se fosse un programma ben costruito, in cui magari i concorrenti dovessero misurare le loro abilità sportive, mi piacerebbe farlo, evitando invece i soliti reality che in questi anni hanno dilagato nella nostra tv».

Sei un’appassionata di sport estremi, che riscontrano un crescente successo in Italia. Come mai secondo te?
«Perché finalmente tutti li stanno scoprendo, rendendosi conto che sono alla portata di tutti, non solo degli uomini e non solo di quelli dotati atleticamente. Ho fatto paracadutismo e altre discipline che mi fa piacere, appunto, constatare riscuotano molti consensi».

Chiudiamo con una considerazione che fece Carlo Conti proprio su di te, tempo fa. Parlando a Sorrisi e canzoni ti citò tra alcune ragazze acqua e sapone sulle quali, secondo lui, la tv dovrebbe puntare. Credi che sarebbe questa davvero la strada da seguire?
«Eh, bella domanda! Diciamo che la lealtà e l’impegno sono secondo me i principi che dovrebbero essere premiati, alla lunga, ma non sempre è facile individuare chi veramente si applica e chi ricorre ad altri stratagemmi».

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