Telegiornaliste anno XVIII N. 17 (701) del 18 maggio 2022
Emanuela
Esposito Amato, Joséphine è tornata
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo nuovamente con piacere
Emanuela Esposito Amato, scrittrice e docente
napoletana, che ha da poco pubblicato, per Guida Editori, il
seguito del suo riuscitissimo romanzo
Il diario segreto di
Madame B.
Uno squillo per Joséphine, secondo capitolo
che vede protagonista la sua Joséphine Bressi, che avevamo
lasciato a conclusione della prima avventura coronare il suo
sogno d’amore con il suo Massimiliano. E vissero tutti felici e
contenti, si dice a conclusione di una bella favola. Sarà così
anche per Joséphine e Massimiliano? Al lettore che vorrà
avventurarsi nel racconto la risposta.
Emanuela, bentrovata: un anno fa ci eravamo lasciati con
l’annuncio del seguito de Il diario Segreto di Madame B,
che oggi è diventato realtà; Uno squillo per Joséphine da
poco in libreria. È un’idea che avevi in mente fin dall’inizio
oppure è maturata grazie al successo che il primo capitolo ha
riscontrato?
«Ti ringrazio per la domanda, cui rispondo molto volentieri!
Quando ho terminato di scrivere
Il diario segreto di Madame B
non avevo idea che avrebbe avuto un seguito. Poi, a poco a poco,
i personaggi hanno cominciato a chiedermi di continuare la
storia... non ho saputo resistere al richiamo e mi sono dedicata
alla scrittura del nuovo romanzo, riprendendo alcuni
protagonisti e introducendone altri. Così è nato
Uno squillo
per Joséphine, anche perché, non vorrei peccare di
immodestia, il primo episodio aveva riscosso una buona
accoglienza di pubblico e di critica».
Portare avanti una storia già iniziata presenta non poche
incognite per un autore, tra nuovi personaggi da inserire o
nuovi sviluppi per i protagonisti (e ne hai inseriti, se
possiamo anticiparlo): come hai cercato di portare avanti la
storia di Joséphine, ripartendo da dove eri rimasta?
«In realtà questa è stata una delle “imprese” più difficili. Non
volevo costruire un romanzo che ricalcasse troppo il prequel, ma
al tempo stesso volevo far evolvere i protagonisti de
Il
diario segreto di Madame B. Così ho escogitato
un’ambientazione unica (Napoli) e ho dato una forte
caratterizzazione ai nuovi personaggi che sono venuti ad
affacciarsi nell’intreccio di vite, di storie, intrighi e
passioni. Joséphine ha un arco narrativo molto doloroso, ma che
la porterà a una nuova consapevolezza di sé e del suo rapporto
con il marito e con il suo entourage».
Dare a un personaggio già conosciuto dal lettore una diversa
caratterizzazione o sfaccettature che nel primo capitolo non
erano state affrontate presenta maggiori rischi o prospettive ai
fini della riuscita del racconto?
«A mio avviso, sicuramente maggiori prospettive e sfumature
diverse, che fanno evolvere il personaggio e gli consentono di
farsi conoscere anche sotto altri punti di vista che non erano
stati precedentemente affrontati».
Quali sono state le prime reazioni che hai riscontrato dai
lettori che hai incontrato? Hai riscontrato in loro sorpresa o
delusione rispetto al Diario segreto di Madame B?
«Il romanzo è uscito la prima settimana di aprile 2022, ma già
molti lettori mi stanno scrivendo o contattando per dirmi che
sono rimasti piacevolmente in compagnia delle storie che si
intrecciano e si dipanano, tanto che alcuni mi hanno
“confessato” di averlo terminato in due giorni di lettura!
Questa ovviamente per me è una gioia immensa, perché dietro la
scrittura di
Uno squillo per Joséphine c’è stato tanto
lavoro, tanto studio e continui rimaneggiamenti finché non sono
stata certa che potevo sottoporlo al giudizio del lettore.
Tuttavia
Il diario segreto di Madame B resta nel cuore di
chi lo ha letto e apprezzato, ma sono due generi diversi, in
ogni caso».
Se nel primo romanzo il lettore aveva vissuto in parallelo
due storie in due epoche diverse con due donne che alla fine si
scoprono legate, stavolta (senza spoilerare troppo) la doppia
visuale si svolge in contemporanea: qual è la difficoltà per uno
scrittore nello sviluppare questo tipo di scrittura in modo da
non risultare dispersivo per il lettore?
«Come ti accennavo prima, qui entra in gioco la tecnica di
scrittura. Bisogna fare in modo che le voci narranti siano ben
distinte e riconoscibili dal lettore, evitare di essere
inutilmente prolissi o di indugiare in eccessive descrizioni. Io
ho scelto una tecnica che lasci sempre un po’ in sospeso la
narrazione, in modo da invogliare il lettore a proseguire la
lettura. Ma questo è, appunto, “mestiere”, cioè l’umile lavoro
artigianale che nessuno vede, ma che uno scrittore attento e
serio deve eseguire con la massima attenzione».
Le prime presentazioni che sei riuscita a organizzare si sono
svolte a Napoli. Stai cercando di promuoverlo anche al di fuori
della realtà partenopea?
«Sto cercando, eccome! Mi piacerebbe tanto poter presentare il
mio romanzo in altre città d’Italia. Purtroppo il percorso non è
semplice. Ma io sono fiduciosa. In questo campo “minato” bisogna
avere pazienza e cercare di emergere. C’è tanta produzione,
tanta offerta, forse siamo più scrittori che lettori! Nel
frattempo, mi affido alla promozione anche sui social network,
che arrivano in tutta Italia. E devo dirti che molti miei
affezionati lettori mi seguono dalla Sicilia fino al Nord
Italia. È bello pensare che la cultura, l’arte, la lettura possa
unirci in un virtuale abbraccio!».
Ci sarà un terzo capitolo o la vicenda di Joséphine Bressi
può dirsi conclusa con uno squillo?
«Per ora non penso che ci sarà un seguito. Ho la sensazione di
aver ultimato la storia di Joséphine e degli altri personaggi.
Sto già pensando a qualcosa di diverso. Ma come si suol dire
“Mai dire mai”!».
Anche tu come la tua protagonista hai attraversato periodi di
cambiamenti improvvisi nella tua vita e come li hai
fronteggiati?
«Non uno, ma tanti. Alcuni sono stati traumatici, come la
perdita di persone care, e non mi dilungherò su questo… altri
cambiamenti li ho voluti e affrontati assumendone sempre la
responsabilità. Ritengo che alcuni mutamenti siano positivi.
Rimanere nella “comfort zone” è di certo più semplice, ma alla
lunga sicuramente frustrante. Però non sono avventata. Prima di
compiere un passo decisivo per un’eventuale, importante
cambiamento di vita, ci rifletto a lungo, valuto i pro e i
contro e poi decido. E vado avanti per la strada prescelta».