Telegiornaliste anno XVII N.
11 (661) del 24 marzo 2021
Giulia
Santilli, semi in palco, fiori in sala
di
Giuseppe Bosso
Volto sul palco e voce in sala,
Giulia Santilli si racconta.
Ricordi il tuo primo turno in sala di doppiaggio?
«Il mio primo turno lo ricordo piuttosto bene. Era giugno,
faceva caldo anche nei corridoi, ma magari era solo la mia
emozione incontenibile. Dopo quel giorno non sono più
entrata in sala per altri quattro mesi, era chiaro che non
fossi ancora pronta. Diciamo che la paura superava la
felicità, questo non è mai un segno positivo».
Ti alterni tra teatro e doppiaggio: differenze tra
“metterci la faccia” e “metterci la voce”, dal tuo punto di
vista.
«Non c'è molta differenza. Si tratta sempre di giocare,
allungarsi oltre i propri limiti, vedere e scoprire cosa
accade dentro di noi, quando spostiamo le nostre certezze e
abitudini. L'unica differenza è nel processo di creazione: a
teatro, o quando sono davanti alla telecamera, parto da
zero, dal seme e seguo tutto fino ai fiori; in sala di
doppiaggio mi occupo solo dei fiori, ma non è meno appagante
o divertente».
Sicuramente una delle attrici più note tra quelle che hai
prestato voce è Billie Lourd, alias Connix di Star Wars:
ti senti vicina al suo modo d’essere?
«Non conosco Billie purtroppo, ma facciamo due vite molto
diverse, quindi non saprei davvero..magari un giorno
chissà!».
Sei tra i doppiatori che hanno spesso partecipato al
Dopocena di
Alessio Cigliano del giovedì sera, ormai appuntamento
immancabile per gli appassionati di doppiaggio: cosa pensi
di questa finestra?
«Alessio ha una grandissima passione per la radio e si
percepisce forte da come sta dietro al microfono quando
guida le sue serate. Credo sia molto interessante il lavoro
che fa e la ricerca del connubio tra doppiaggio e radio, che
sembrano simili, ma sono due mondi, è minuziosa e al tempo
stesso naturale. Per me è stato un onore e una gioia essere
sua ospite per ben due volte. Spero di tornare presto e che
si possa fare in presenza».
Dove ti ‘ascolteremo’ prossimamente?
«Purtroppo non posso rispondere a questa domanda.
Scaramanzia e Privacy dei clienti!».
Come hai vissuto i cambiamenti imposti per fronteggiare
la pandemia e quali ripercussioni pensi abbiano avuto nel
vostro settore?
«I cambiamenti, l'evoluzione, l'adattarsi. Fa tutto parte
della vita. Questo non vuol dire che io lo abbi, né lo stia,
accettando, ma voglio cercare il positivo, restare all'erta,
non sedermi troppo e creare da ogni piccola briciola che
vedo arrivare. Spero che non ci sia un'imminente tragedia
dopo questo lungo tunnel, perché il teatro, il cinema, il
doppiaggio, l'arte tutta, sono estremamente necessari».