Telegiornaliste anno XV N.
15 (597) del 8 maggio 2019
Giulia
Tarquini, doppiaggio e libri
di
Alessandra Paparelli
Abbiamo incontrato (e per Telegiornaliste si tratta della
seconda volta)
Giulia Tarquini, attrice e doppiatrice, autrice
del romanzo
Giovani anime antiche. Reduce dalla
trasmissione che conduco con i miei colleghi, Breakfast in
Italia su
Radio Italia Anni 60 Roma, 100.5 FM e diretta tv.
Abbiamo ripercorso al sua carriera artistica ai microfoni
anche di Telegiornaliste. Giovanissima, ma con un grande
curriculum alle spalle, ha prestato la sua voce in famose
serie televisive, ricordiamo su tutte
Game of
Thrones-Trono di Spade in cui doppia Sophie Turner alias
Sansa Stark;
Castle - Detective tra le righe in cui
doppia Molly Quinn e Homeland - Caccia alla spia in cui
doppia Morgan Saylor. Talentuosa, brillante, artista
completa.
Come nasce la tua carriera artistica? A che età entri
nella sala di doppiaggio per la prima volta?
«Il seme di questa passione è stato gettato dentro di me
quando avevo dodici anni. Ero un'appassionata di anime
giapponesi e all'epoca ne guardavo diversi, tra cui
Le
situazioni di Lui e Lei. Alla fine di ogni puntata
c'erano due delle doppiatrici della serie che recitavano
l'anteprima della puntata successiva; è in quel momento che
è scoccata la scintilla ma solo due anni dopo sono entrata
per la prima volta in una sala di doppiaggio, e solo per
assistere inizialmente».
Sei la doppiatrice di Sansa Stark. Ultima stagione di
Game of Thrones: qual è la tua aspettativa sul tuo
personaggio?
«Spero che sia tra le pochissime a sopravvivere fino
all'ultimo (ride, ndr)».
Ti diverte più calarti nei ruoli divertenti e leggeri o
nei ruoli drammatici, fantasy?
«Preferisco i ruoli drammatici. Li sento molto di più».
Quale personaggio Disney della tua infanzia che ti
piacerebbe doppiare e quale attrice vorresti doppiare, che
non hai ancora fatto?
«Adoro
La Bella e la Bestia e mi sono sempre
identificata in Belle. Anche io adoro leggere e sono una
grande sognatrice. Penso che le attrici che ammiro siano
doppiate dalle doppiatrici con le voci più adatte per loro.
A me basta continuare a doppiare le attrici che ho già
doppiato, anche nei loro lavori futuri».
Quali sono le voci storiche alle quali ti ispiri?
«Ho una profonda stima professionale per Domitilla D'Amico.
L'ho sempre ammirata, fin dall'adolescenza. Negli anni se ne
sono aggiunte molte altre, ma in prima linea ci sono le mie
amiche e colleghe: Joy Saltarelli, Chiara Oliviero e Simona
Chirizzi. Sono delle persone meravigliose e dal grande
talento».
Violetta, Castle, Il Trono di Spade,
molto vasto il tuo curriculum pieno anche di serie molto
popolari e amate con personaggi molto diversi; in che modo
cerchi di caratterizzarli?
«Mi faccio spiegare dal direttore di doppiaggio il loro
carattere. E poi le osservo molto. Dalle loro espressioni e
da come si muovono, si capiscono moltissime cose».
Dal doppiaggio alla scrittura: come nasce la tua passione
e l'esigenza di scrivere?
«La passione per la scrittura è nata per caso, come quella
per il doppiaggio. Una è catartica (il doppiaggio), l'altra
mi aiuta ad "evadere" dalla quotidianità che a volte mi va
un po' stretta».
Parliamo del tuo libro, come nasce Giovani anime
antiche e di cosa tratta?
«
Giovani anime antiche è nato per gioco, quando avevo
diciotto/diciannove anni. Ricordo che volevo creare solo la
sceneggiatura per un fumetto, che avrebbe poi disegnato una
mia amica. Alla fine la storia si è letteralmente
impossessata di me e si è scritta quasi da sola. La trama
parla di una ragazza di diciassette anni che sente una voce
maschile, con una propria volontà, nella testa. La mia
protagonista va anche da uno psicologo per capire la causa
di questo fenomeno ma rimarrà un mistero fino alla fine del
libro. Altro filo conduttore sono i sogni. La mia
protagonista fa dei sogni ricorrenti molto particolari, che
poi dipinge su tela. Saranno proprio le sue tele ad aprirle
la strada verso la verità su se stessa».
Definiscici paranormal romance.
«Una trama che sconfina nell'oltre il normale, con
un'immancabile storia d'amore, ovviamente».
Quali sono gli autori e scrittori che ti hanno
maggiormente influenzata?
«Leggo tantissimo e ogni autore mi trasmette qualcosa di
suo.
Ma ricordo che lo stile poetico di Tracy Chevalier e il suo
modo di far arrivare i sentimenti dei suoi personaggi,
all'epoca in cui scrissi
Giovani Anime Antiche, mi
influenzò molto».
Che tipo di musica ascolti, quando non lavori? E quando
scrivi, sei circondata dalla musica?
«Musica Pop o anni '80. Sì, sento sempre musica, ovunque mi
trovi e qualsiasi cosa stia facendo, tranne quando entro in
sala di doppiaggio per ovvie ragioni».
Ultima domanda, qual è il segreto del grande successo e
passione per Trono di Spade, a tuo avviso?
«Il suo segreto, secondo me, è l'imprevedibilità. Non ci
sono personaggi assolutamente buoni o completamente cattivi.
Tutti loro racchiudono un caleidoscopio di sfaccettature. La
trama poi è avvincente e la morte è in agguato per
chiunque».