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Intervista a Elena Perino   Tutte le interviste tutte le interviste
Elena PerinoTelegiornaliste anno XV N. 3 (585) del 30 gennaio 2019

Elena Perino, ricordi con Bertolucci
di Giuseppe Bosso

Proveniente da un’apprezzata famiglia di doppiatori (suo nonno Gianfranco Bellini, sua madre Silvia e suo fratello Davide), Elena Perino ha seguito la tradizione di famiglia, facendosi apprezzare anche come attrice. Era la figlia di Sergio Castellitto e Claudia Gerini nell’intenso Non ti muovere, film del 2004, per il quale è stata premiata come miglior giovane attrice al festival di Telesia.

Dove potremmo ascoltarti prossimamente?
«Sto per iniziare a lavorare a Captain Marvel, la supereroina più potente della Marvel, sono felicissima di questo provino andato a buon fine; poi continuo con serie come Le regole del delitto perfetto, L’attacco dei giganti, River Dale… ma è Captain Marvel il doppiaggio principale a cui mi dedicherò prossimamente.

A distanza di anni il tuo ricordo dell’esperienza di Non ti muovere, in quella particolare situazione; cosa ti ha lasciato?
«Invariata nel cuore, con le stesse sensazioni di allora: ci sono state coincidenze per tutti noi attori che abbiamo avuto modo di ritrovarci; ogni tanto ci sentiamo, siamo legatissimi a quella pellicola; ovviamente negli anni la mia visione è cambiata, prima le mie erano le sensazioni di Angela, a quell’età: crescendo e leggendo il libro ho avuto modo di immedesimarmi anche negli altri personaggi».

Un nome ricorrente nella tua biografia, venuto a mancare da pochi mesi, Bernardo Bertolucci: lo hai mai incontrato di persona?
«Ho avuto pochissimi contatti con Bernardo; in occasione nel doppiaggio del Piccolo Buddha aveva seguito la lavorazione senza mai venire in sala; quando ho girato L’assedio ci dava indicazioni tramite la sua assistente; solo sul set l’ho incontrato; e a questo proposito voglio raccontarvi una cosa carina: quando doppiai Raju nel Piccolo Buddha, siccome allora non era permesso fare provini per personaggi maschili doppiati da femmine, mi presentai come Filippo Perino - ride ndr – e lo vinsi; a lui piacque com’era stata fatta la parte, e quando ci furono i provini del L’assedio, dissi che avevo avuto quella precedente esperienza, scoprendo che Bertolucci quel Filippo Perino lo aveva cercato per complimentarsi, senza trovarlo Fu così che fu scoperto quel mio piccolo imbroglio – ride, ndr – ma senza che mi precludesse la possibilità di vivere quell’altra splendida esperienza: sul set si respirava l’aria del grande cinema anche senza vederlo direttamente».

Da un paio di anni sei la voce della nuova eroina Disney Elena di Avador: rappresenta secondo te un modello per le ragazze di oggi e il definitivo superamento della classica figura della damigella in pericolo?
«Adoro tantissimo questo personaggio: quando vinsi il provino non nascondo di avere avuto proprio l’incertezza di dovermi ritrovare la classica principessina in difficoltà da salvare, il canone che avendo un fratello maschio non ho particolarmente amato; da piccola giocavo con le macchinine e proprio non amavo questo stereotipo; invece Elena mi ha sorpresa e conquistata: è un maschiaccio, una principessa coraggiosa che raramente si fa aiutare dalla gente, prende il toro per le corna e quindi mi rispecchia davvero così».

Parteciperai in futuro anche tu a Radio Cigliano come altri tuoi colleghi?
«Se capiterà l’occasione volentieri. Con Alessio ci siamo sentiti per altre cose, anche se non ci conosciamo tantissimo, come con tanti colleghi che magari non hai molte occasioni di incontro rispetto a chi conosco da bambina».

Venire da una famiglia di doppiatori è stato per te un macigno o uno sprone?
«Mi hanno sicuramente fatto amare questo lavoro fin da bambina, è stata un’entrata attutita da un clima familiare; non mi pesa il contatto con le generazioni precedenti, ho sempre ammirato mio nonno, mia madre, mio fratello… ma Davide, avendo avuto una carriera molto più avviata di me, all’inizio mi ha aiutata molto, aiutandomi a superare tante insicurezze. Ovviamente abbiamo avuto ruoli differenti, ma una curiosità la voglio dire: Davide ha cambiato la voce passando dall’adolescenza all’età adulta, e in quel momento hanno passato a me i suoi personaggi; e c’è un attore, Michael Angarano, che doppiavo io da piccola e adesso lui. Questo clima familiare ci ha aiutato, abbiamo appreso da sempre il rigore, l’amore e la professionalità legati a questa professione».

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