
Telegiornaliste anno XV N. 19 (601) 
		del 5 giugno 2019
		
		
Daniela 
		Mazzacane: Telenorba mia casa
		di 
Giuseppe Bosso 
		
		Con gioia incontriamo nuovamente
		
		Daniela Mazzacane, volto di
		
		Telenorba. 
		
		
Ti abbiamo intervistata per la
		prima volta nel 2007: come è cambiata la tua vita da allora?
		
		«Dopo 12 anni tante cose sono cambiate, la mia sfera professionale si è 
		evoluta parecchio e non solo giornalisticamente. Per quasi 10 anni sono 
		stata redattrice e conduttrice del 
Tg Prima, la rubrica di 
		approfondimento del 
Tg Norba dedicata alla moda, alla cultura e 
		allo spettacolo. Un’esperienza che mi ha permesso di raccontare, sotto 
		una luce un po’ più glamour, il nostro territorio, tra curiosità e 
		personaggi che molto spesso calcano anche palcoscenici internazionali. 
		Adesso ho un mio spazio all’interno dei tg tradizionali, una nuova 
		rubrica di costume e società dal nome 
Colpo D’occhio». 
		
		
Cosa rappresenta per te Telenorba? 
		«Rappresenta la mia seconda casa, ci passo metà della mia giornata da 
		circa 20 anni. Qui ho imparato a vivere tenendo conto solo 
		dell’essenziale». 
		
		
Non ti senti, se posso chiederlo, “pesce grande in uno stagno 
		piccolo”? 
		«Sicuramente avrei potuto aspirare ad altre tv, o quantomeno provare a 
		passare sul nazionale, un’ambizione legittima per chi vuole crescere 
		(ammetto di aver avuto anche qualche interessante proposta) ma mi sento 
		radicata nella nostra cultura e nel nostro territorio, non ci ho mai 
		pensato seriamente. Inoltre Telenorba oggi è una importante realtà, 
		attraverso i canali Sky copre tutto il territorio nazionale». 
		
		
Immagine e professionalità possono coesistere? 
		«Se coesistono è meglio, soprattutto nel nostro lavoro. Ma una cosa mi 
		sento di dire alla luce della mia esperienza lavorativa e di vita, la 
		cultura alla base di tutto per qualsiasi tipo di attività. La cultura ti 
		rende libero di scegliere. Lo consiglio a tutti, soprattutto ai giovani, 
		cercate di studiare quanto più potete, di laurearvi, fare master, 
		leggere libri, più lo farete più sarete liberi». 
		
		
Tempo fa abbiamo intervistato una tua collega,
		Grazia Rongo, molto popolare anche per il suo ‘alter ego’ a fumetti 
		Greis: hai mai pensato di fare qualcosa di simile? 
		«Grazia è stata bravissima. Greis è un personaggio all’avanguardia che 
		racconta con ironia alcuni momenti di vita. Io non ho abbastanza 
		fantasia. Faccio altro, mi dedico al sociale con l’associazione
		
Donne 
		di Puglia di cui sono presidente. Promuoviamo progetti rivolti a 
		donne e bambini, mi piace, mi fa sentire utile». 
		
		
Raccontare l’Italia in generale e in particolare il nostro sud, una 
		sfida quotidiana: come la affronti? 
		«Una sfida vinta, perché è quello di cui più mi occupo. Il sud racchiude 
		storie e tradizioni incredibili. Certo mi piacerebbe raccontare tutta 
		l’Italia. Magari posso chiedere ad Alberto Angela se mi vuole nel suo 
		staff». 
		
		
Ti sei mai dovuta confrontare con la parola “bavaglio” o con 
		“proposta indecente? 
		«Si certo, ma apriremmo un lungo capitolo, e non è questa la sede».
		
		
		
Imperversa sui social 10yearschallenge: guardando avanti, 
		invece, come ti vedi tra 10 anni? 
		«Mi vedo su un’isola Caraibica mentre assaporo una Pina colada, intenta 
		nello scrivere un libro (romanzo o thriller) che poi diventerà un film 
		di cui io sarò la regista».