Telegiornaliste anno X N.
30 (418) del 22 settembre 2014
Georgia
Viero: da due anni al fianco di Biscardi
di
Giuseppe Bosso
Argentina, modella e attrice con varie esperienze anche in
campo musicale,dopo l'esperienza come Biscardina ai
mondiali, per il secondo anno (nell’intervista parla di tre
volte consecutive, riferendosi anche all’esperienza estiva
dell’edizione riservata ai Mondiali, ndr) Georgia Viero
affianca Aldo Biscardi nel suo inossidabile
Processo, attualmente in onda su
Canale Italia 83. Ormai il calcio è parte integrante del
suo lavoro, come dimostra il successo riscontrato in estate
quando l’abbiamo vista in onda su Canale 21 nel programma
Goal App con Stefano Petrucci.
Goal App esperimento riuscito?
«Direi proprio di sì; è stata una bella esperienza, che mi
ha permesso di occuparmi ancora di calcio, stavolta in una
veste diversa rispetto a quella che da tre edizioni mi
coinvolge con Aldo Biscardi; soprattutto in un periodo
particolare, dopo i Mondiali e nel pieno del calciomercato,
quando la curiosità dei tifosi è alta in vista dei grandi
colpi delle loro squadre; mi ha soddisfatto soprattutto il
successo che ha riscontrato su un'emittente come Canale 21,
che nel suo piccolo fa un grande lavoro di qualità. Ed è
stato bello soprattutto riscontrare l'affetto degli
spettatori».
Cosa significa per te lavorare con Biscardi?
«Per me è un grande onore e un vanto essere la prima ragazza
che viene riconfermata per tre occasioni di fila; prima
c'era stata
Sara Ventura riconfermata per due volte! Il
Processo
è un programma che il mio papà seguiva dalla prima edizione
e che ho imparato anch'io a conoscere; è un grande
professionista, che ha inventato, come dice Antonio Ricci,
il talk show ben prima di David Letterman, da oltre 30 anni.
Ha inventato un suo stile, un suo genere che gli viene
riconosciuto da tutti; è una grande sfida professionale per
me».
Tu e il calcio insieme per caso o per passione?
«Fin da bambina andavo a vedere la Lazio con mio padre, ai
tempi in cui Beppe Signori era il trascinatore dei
biancocelesti; mi è sempre piaciuto, ma adesso ovviamente
devo vedere le cose non con lo sguardo della tifosa ma in
modo più obbiettivo e distaccato».
L'uso di tecnologie e la continua interazione del
pubblico come hai potuto tastare a Goal App saranno i
format del futuro?
«Decisamente sì. Lo ha detto anche nella prima puntata della
nuova edizione del
Processo il regista napoletano
Pasquale Squitieri, che ha proprio recentemente diretto un
film in cui le macchine tendono a prendere il sopravvento
sugli uomini; e questa è forse la cosa negativa del
progresso tecnologico, che non dovrà comunque far passare in
secondo piano il lavoro dell'uomo e soprattutto dovrà essere
portato avanti con la dovuta moderazione; dare spazio
proprio a tutti, permettere a chiunque di esprimere le
proprie opinioni senza gli opportuni 'filtri’ è decisamente
irrealizzabile».
Conduttrice, modella, attrice: ma cosa farà Georgia da
grande?
«La recitazione è una bella sfida, l'ho fatta e la faccio
con piacere; ma decisamente è la conduzione il mio
'habitat', il contesto in cui sento di potermi esprimere al
meglio e di essere me stessa, spontanea e interattiva con il
pubblico che mi segue».
Molti italiani hanno tifato Argentina ai recenti
Mondiali, anche grazie a Papa Francesco: con lui credi che
la tua patria stia conoscendo una nuova ondata di
popolarità?
«Avrei molto volentieri seguito la partita della pace se non
fossi stata impegnata con la prima puntata del
Processo;
sì, Papa Francesco è un personaggio carismatico che ha fatto
riavvicinare alla Chiesa anche molti non cristiani e anche
nel calcio e nello sport ha saputo dimostrarsi in grado di
saper dire la cosa giusta al momento giusto. E questo ha
fatto bene anche all'Argentina e alla Celeste, che ha
sicuramente potuto contare sul tifo degli italiani anche
grazie alla sua figura».