Telegiornaliste anno X N. 32 (420) del
6 ottobre 2014
Elena
De Vincenzo:
a La vita in diretta subito a pieno ritmo
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo
Elena De Vincenzo, da quest’anno nella squadra di
La vita in diretta, su Raiuno.
Cosa rappresenta per te questa nuova esperienza?
«Una collaborazione che ho inseguito e che costituirà un’esperienza
importante, con dei ritmi che sento miei. Per cui, anche se abbiamo
iniziato da poco, non ho avuto problemi da questo punto di vista».
Che differenze hai riscontrato rispetto alle tue precedenti
esperienze, maturate nei tg delle emittenti locali?
«Meccanismi di lavoro diversi e tempi diversi. Bello e appassionante
seguire uno stesso caso con continuità, ma lo era anche condurre i
telegiornali delle province venete».
Come giudichi la nuova coppia di conduttori,
Marco Liorni e
Cristina Parodi?
«Molto bene, sono due professionisti con i quali ho anche avuto modo di
interagire in occasione delle dirette e che si sono sempre distinti per
una grande pacatezza, a dimostrazione del fatto che si può far bene
senza necessariamente ‘urlare’».
Il caso che ti ha maggiormente coinvolta?
«Non so se posso individuare un singolo caso. Senza dubbio la tragedia
del Giglio e il terremoto in Emilia sono due eventi che hanno avuto un
peso importante sulla mia esperienza professionale e anche sul piano
umano».
Questa estate hai seguito molto il caso di Yara Gambirasio: non trovi
che ci sia stata un’eccessiva attenzione da parte dei media su questa
vicenda?
«L’attenzione dei media è la risposta alla domanda del pubblico, che ha
seguito con attenzione e dolore questo caso. Non si può dire a priori se
sia giusto o sbagliato soffermarsi con continuità».
I nostri utenti ti seguono e ti
‘capsano’ fin da quando lavoravi a
Canale
Italia: cosa ti suscita questo interesse nei tuoi confronti?
«Fa piacere, inutile negarlo, sapere di essere seguita e di trovare il
gradimento dei telespettatori, anche se non ti nascondo un certo
imbarazzo…».