Telegiornaliste anno II N. 26 (58) del 3 luglio 2006
Ambiente, la speranza sono i giovani
di Antonella Lombardi
Dal 1975 il Fai, Fondo per l’ambiente italiano,
si occupa di salvaguardare e tutelare il patrimonio naturale
e artistico del nostro Paese. La presidentessa del Fai
Giulia Maria Mozzoni Crespi
ha raccontato ai microfoni di
Telegiornaliste
la missione del
Fai, tra sacrifici, conquiste e progetti.
Questa settimana abbiamo intervistato Giulia Miloro, capo
della delegazione
Fai
Messina; con lei parliamo di tutela ambientale al
Sud.
Come nasce il suo interesse per l’ambiente e il suo impegno nella delegazione
Fai Messina?
«Nasce con me, vivo in una città meravigliosa dove il mare e
la natura sono due componenti essenziali e questa situazione
viene vissuta dai messinesi come un dato di fatto. Mi sono
resa conto che, se questo per me è uno stimolo al rispetto
ed alla salvaguardia di ciò che mi circonda, molti
sono invece totalmente indifferenti. Il Fai mi ha
dato l’opportunità di far aprire gli occhi ai miei
concittadini, attirando la loro attenzione su cosa li
circonda, sui beni artistici di notevole valore
storico che il terremoto ci ha lasciato».
Vuol dirci qualcosa della sua esperienza femminile, a
capo di una delegazione Fai? Ritiene sia più difficile per
una donna?
«L’inizio è stato difficilissimo, non perché sono donna, ma
perché il Fai era totalmente sconosciuto. Ho cominciato
presentandomi nei vari uffici per far conoscere la
fondazione e contemporaneamente organizzare la
Giornata di Primavera. A Messina sono conosciuta, ho un
aspetto dolce e rassicurante e mi hanno accolto con
serenità, pensando che li avrei lasciati nell’oblio; invece
ho cominciato a chiedere permessi impossibili per la
loro incompetenza e inettitudine. Mi hanno ostacolata in
tutti i modi, con risultati pessimi per loro; hanno pensato
che in poche centinaia avrebbero scoperto la loro
inettitudine, ma, ahimè, l'hanno scoperta migliaia e
migliaia di persone».
E’ più arduo, al Sud, far capire il concetto di tutela
ambientale?
«E’ un atteggiamento atavico, sembra che la fortuna di
vivere in posti meravigliosi ci sia dovuta e non
ci rendiamo conto che tutto deve essere amato, curato e
protetto tutti i giorni. Niente rimane per sempre, senza
amore».
Come vede il futuro dell’ambiente al Sud? Quanto
incidono, secondo lei, sulle possibilità di sviluppo, gli
abusi edilizi e i recenti condoni?
«Se me lo avesse chiesto ieri sarei stata più ottimista;
purtroppo l’interesse del singolo, politico o potente che
sia, prevarica tutto. Anche la stampa, purtroppo, alcune
volte tace. Spero nelle nuove generazioni. Il Fai,
come lei sa, lavora con le scuole e qui ho avuto risultati
meravigliosi per la Giornata di Primavera: i ragazzi
fanno a gara per lavorare con noi. I giovani hanno scoperto
la loro città e so che stimolano i loro genitori a
protestare. La speranza sono loro».