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Telegiornaliste anno VIII N. 10 (312) del 12 marzo 2012
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TGISTE Paola
Ferrari: calcio, danza e....
di Giuseppe Bosso
È con molto piacere che incontriamo nuovamente Paola
Ferrari, da sette anni padrona di casa a La domenica sportiva, per
parlare di calcio e non solo.
Credi che il calcio italiano sia in ripresa?
«Fino ad un certo punto; il nuovo scandalo scommesse è una vicenda che
rappresenta un fardello molto pesante, proprio nell’anno degli Europei; nel
mercato invernale abbiamo visto una volta di più come le nostre squadre non
riescano ad attirare grandi campioni. Ma a parte questo c’è anche il bicchiere
mezzo pieno, rappresentato dal fatto che molte squadre, come la Roma, stanno
finalmente dando spazio ai giovani (anche se non sempre italiani, è una cosa che
andrebbe corretta), e poi abbiamo un campionato con tante reti e tre squadre che
si stanno facendo onore in Champions; il Napoli soprattutto è una bellissima
sorpresa».
A proposito del caso scommesse: pensi che questa vicenda possa far
definitivamente disamorare il pubblico?
«No. Il calcio rimane sempre una bellissima passione. Non credo ci sia un altro
sport dove basta buttare un pallone in campo tra i ragazzini per coinvolgerli
con tanta passione. Per fortuna Simone Farina ha dimostrato come non ci siano
solo persone disoneste in questo ambiente; purtroppo va anche evidenziato come
questa vicenda sia molto diversa dal calcioscommesse degli anni ’80 che
coinvolgeva pochi personaggi. Oggi parliamo di organizzazioni criminali che
operano su scala mondiale».
Gene Gnocchi, da quest’anno presenza fissa del programma, cosa ha portato
alla Ds?
«Già l’anno scorso era intervenuto per un paio di puntate, anche se era
impegnato con il suo programma e non poté esserci sempre. Quest’anno è diventato
presenza fissa, e non posso negare che mi fa molto piacere; è una persona che di
calcio capisce davvero molto più di tanti opinionisti. Ha un carica di ironia
che consente di sdrammatizzare il clima delle due ore di trasmissione; certo mi
costa una fatica doppia (ride, ndr) perché devo anche rispondere alle sue
battute, ma lo faccio molto volentieri. Anche Gianni Ippoliti, l’anno scorso, è
stato di grande supporto da questo punto di vista. Spero in futuro di dare
comunque più spazio agli spettatori, tramite la nostra pagina Facebook che
abbiamo aperto da poco, magari vorrei dedicare l’ultimo quarto d’ora alle loro
domande. Confido nel caso anche nella partecipazione dei vostri lettori che, a
proposito, saluto e ringrazio dell'affetto e della stima nei miei confronti».
Due anni fa, prima di Gnocchi, la presenza ironica era quella di Teo
Teocoli, che ha rilasciato dichiarazioni non proprio carine anche nei tuoi
confronti: hai avuto modo di risentirlo?
«No. Tocchi un tasto dolente, Teo è un caro amico da oltre trent’anni e mi è
dispiaciuto tantissimo leggere quelle cose. Il suo allontanamento è stata una
scelta aziendale che bisognava accettare, credo però che molte cose siano state
travisate».
Hai partecipato alla prima edizione di Ballando con le stelle, che
quest’anno vede la partecipazione di tre ex campioni come Vieri, Del Vecchio e
Gianni Rivera: molti tifosi hanno ritenuto la cosa un po’ triste, tu cosa ne
pensi?
«Non credo sia così. Non dimenticare anche Maradona, che partecipò anni fa. Per
me è stata un’esperienza davvero simpatica, il ballo è davvero una disciplina
coinvolgente. Devo dire che Vieri mi ha sorpreso come ballerino. Su Gianni
Rivera posso dire che la sua presenza si rivela importante come persona capace
di fare ogni tanto una battuta di ironia pungente, che al programma serve, vista
l’assenza, per i motivi che purtroppo sappiamo, di Lamberto Sposini».
Come vedi il calcio tra dieci anni?
«Spero non sia solo business. La pay tv ha cambiato, e non sempre in bene, le
nostre abitudini. Vedo tanti stadi vuoti, cosa che mi rattrista. Si è voluto
dare troppo spazio a Sky e a un miliardario a cui dell’Italia importa fino a un
certo punto. Spero davvero che si riacquisti quella genuinità di un tempo».
E Paola tra dieci anni come sarà?
«Forse nonna, magari sarò in giro per il mondo a seguire eventi artistici. Il
calcio mi piacerà sempre, ma se permettete ad un certo punto mi piacerà anche
occuparmi di altre cose e seguirlo da spettatrice. Ho tanti interessi come
potete vedere…».
Sono maturi i tempi per una ‘direttora’ anche a Rai Sport?
«Penso di sì. Intanto è arrivata Lorenza Lei come direttore generale ed è già un
bel passo in avanti. Ma più che in tv io credo che una presenza femminile
gioverebbe anche nei giornali sportivi, in particolare alla Gazzetta dello
Sport».
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CRONACA IN ROSA Dal
Tgiste Fans Forum:
intervista doppia a elenafamosa e maxsa@
di Francesca Succi
Nei primi giorni di marzo, sul Telegiornaliste Fans Forum,
avevo aperto un contest per capire le motivazioni che
spingono gli utenti ad iscriversi al forum dedicato alle
telegiornaliste. I 5.030 iscritti una motivazione valida
dovranno pur averla; oltre la passione per le professioniste
dell'informazione?!
Il regolamento prevedeva un premio speciale per ogni
risposta carina, originale e intelligente:
una intervista nel nostro magazine. I vincitori sono stati
ben due: elenafamosa e maxsa@. Le motivazioni
a riguardo sono le seguenti: elenafamosa perché è stata
l'unica utente donna a rispondere e con una passione
smoderata per la sua telegiornalista del cuore (che
scopriremo nell'intervista);
maxsa@ perché ha la passione per le telegiornaliste e il
loro lavoro nel sangue e, da quando si è iscritto, partecipa
attivamente in maniera quotidiana.
Complimenti per aver vinto il contest sul Telegiornaliste
Fans Forum. Vuoi specificare anche ai nostri lettori perché
ti sei iscritto?
elenafamosa: «Per far sentire tutto il mio affetto e
il mio sostegno alla mia telegiornalista del cuore».
maxsa@: «Mi sono iscritto perché quello del
giornalismo televisivo è un mondo che mi affascina da
sempre, e il Telegiornaliste Fans Forum, è un luogo
fantastico dove le dirette interessate e gli utenti vengono
sempre rispettati e trattati nel migliore dei modi».
La tua attività di utente va oltre quella del forum?
elenafamosa: «No».
maxsa@: «Assolutamente sì, anzi si può dire che
l'iscrizione al forum è arrivata in seguito all'apertura di
diversi fans club Facebook dedicati alle giornaliste di
Studio Aperto, dove sono anche riuscito a coinvolgerle
direttamente; e che ancora oggi porto avanti con successo in
parallelo alla mia attività nel forum».
La tua telegiornalista del cuore (o più di una)?
elenafamosa: «Laura
Tangherlini».
maxsa@: «Eh, ce ne sono... e tutte di Mediaset!
Monica Gasparini e
Monica Vanali in primis, poi
Patrizia Caregnato,
Domitilla Savignoni,
Safiria Leccese e tra gli "acquisti più recenti".
Senz'altro ci sono
Silvia Carrera,
Stefania Cavallaro e
Irene Tarantelli».
Che rapporto hai con questa/e?
elenafamosa: «Bellissimo, ma purtroppo riusciamo a
vederci molto meno di quello che vorrei. Ecco quindi il
bisogno di farle questa sorpresa e appoggiarla anche via
internet».
maxsa@: «Con alcune di quelle che ho citato, rapporti
cordiali che si limitano a messaggi tramite Facebook di
complimenti e stima, ai quali hanno sempre risposto
gentilmente e con molta disponibilità.
Stefania Cavallaro,
Irene Tarantelli e
Sabrina Pieragostini si sono anche iscritte al Fans
Club, ringraziandomi per il "lavoro" che svolgo!».
Una critica positiva e una negativa al mondo del
telegiornalismo.
elenafamosa: «A volte noto che gli appassionati delle
telegiornaliste si limitano al loro aspetto fisico, e a
volte quando penso a Laura, mi dispiace perché so anche
quanto sia brava e preparata; anche se lei non se ne rende
conto. E so pure (e me l'hanno raccontato in tanti), quanti
sacrifici abbia fatto negli anni per realizzare il suo sogno
di giornalista e innamorata dei paesi arabi».
maxsa@: «Io nel telegiornalismo vedo tutto positivo,
ma ho notato che le sensazioni che mi dà un pezzo scritto da
un giornalista della carta stampata difficilmente le
percepisco guardando un servizio in tv; se posso citare le
uniche tre telegiornaliste che riescono ad emozionarmi con i
solo servizi (e qui siamo alla critica positiva), dico
Gabriella Simoni,
Alba Maiolini e
Irene Tarantelli».
Per chiudere dedica un messaggio alla tua telegiornalista
preferita.
elenafamosa: «Ti voglio tanto bene! E anche se non
vincerai il campionato resti sempre la mia campionessa
insostituibile!».
maxsa@: «Tra le tante, non posso che dedicarlo a
Monica Gasparini, uno dei volti storici del nostro
giornalismo televisivo, a cui faccio tantissimi complimenti
per la grandissima serietà e umanità con cui svolge il
proprio lavoro. Vederla promossa in prima serata la scorsa
estate è stata una gioia enorme: avanti così, Monica, e
tanti auguri per un futuro roseo che senz'altro meriti!».
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FORMAT Ilenia
Incoglia, per una Napoli attiva
di Giuseppe Bosso
I telespettatori di Annozero la conobbero
tre anni fa,
quando partecipò in due occasioni allo
spazio Generazione zero, allora curato da
Margherita Granbassi, in occasione della
protesta dei cittadini di Napoli per l'emergenza
rifiuti. Ma Ilenia Incoglia è anche
imprenditrice (presidente di Pompei World srl,
portale dedicato al turismo in Campania) con
alle spalle una importante esperienza televisiva
come inviata del programma
Village News. Inoltre, è socia e
fotografa del blog di moda
Keep in touch with fashion, della sorella
Jeasmine.
L'esperienza televisiva è stata occasionale o
qualcosa che conti di ripetere?
«Spero di si. È stato un momento meraviglioso
per me, in cui ho potuto girare il mondo e
visitare posti bellissimi. Devo ringraziare il
produttore Savio Panico, che a noi inviate ha
sempre lasciato molta libertà di movimento.
Certo però, ora che sono sposata e ho da poco
una bambina, non posso mettermi a girare gli
angoli del mondo. Magari una collaborazione
dietro le quinte».
Cos'è
Pompei World, di cui sei presidente?
«È un portale dedicato al turismo, la mia grande
passione come potrai immaginare. Ho sviluppato
questa idea legata alla mia terra, che amo
tantissimo, che spero di portare nel mondo».
Ad Annozero hai dimostrato di essere
una cittadina attiva ed impegnata nelle
problematiche come quella drammatica emergenza
rifiuti. Il Giornale ti intervistò poco dopo e
dichiarasti: la politica per me è la
soluzione dei problemi; negli ultimi anni stiamo
assistendo ad una rinascita, nel cittadino,
della voglia di essere partecipe della vita
politica.
«Si. Ed è una cosa positiva specialmente a
Napoli, toccato il fondo, non potevamo che
rialzarci. E noto con piacere che sono
soprattutto i giovani la parte motrice di questa
consapevolezza. Quel dramma ci ha risvegliato
dal torpore e ci ha permesso di lottare come
abbiamo fatto. Stiamo finalmente cominciando a
capire che non basta solo il voto, ma che la
nostra sorveglianza deve essere sempre attiva».
Sei stata tra le più attive sostenitrici di
un gruppo Facebook intitolato: Via Bassolino e
Jervolino. A missione compiuta, come valuti i
nuovi protagonisti della vita politica
napoletana?
«Caldoro mi sembra una brava persona, certo non
attaccabile come altri politici dei quali ci
siamo liberati che dovrebbero marcire in galera,
ma ovviamente nessuno può avere la bacchetta
magica. I risultati sono lenti a vedersi anche
perché il disastro da curare è notevole.
Comunque, diamo tempo al tempo...».
Cosa si può fare per invogliare i giovani a
non scappare dalla città, ma resistere per
cambiarla?
«Siamo ahimè un popolo di migranti. E lo posso
dire alla luce della mia esperienza familiare,
visto che dieci dei miei sedici cugini sono
andati fuori. È chiaro che ad un giovane non
puoi chiedere di rinunciare alla possibilità di
guadagnare e di costruirsi un futuro se la trova
fuori la sua terra, ma è proprio questo il punto
da cui dovremmo partire. Ed è il turismo (ma
ovviamente non solo quello) uno dei motori di
questa ripartenza che dovrà creare nuova forza
lavoro».
Però sentire un ministro dell'Economia dire
"con la cultura non si mangia" non è molto
incoraggiante...
«Certo, ma ne abbiamo sentite di tutti i colori
in questi anni, dalla vendita delle spiagge ai
privati in giù... non possiamo farci
schiacciare. Siamo visti come sanguisughe quando
invece siamo vittime derubate di un'immensa
ricchezza. Aspettiamo ancora una Banca del Sud
che sarebbe uno strumento ulteriore di
miglioramento».
La bellezza è un vantaggio o un handicap per
una donna?
«È un'arma a doppio taglio. Penso che ad ogni
modo se c'è impegno, se c'è volontà, alla fine i
risultati si conseguono con le proprie forze».
Giovanissima ma già mamma e moglie: un passo
un po' controcorrente in questi tempi incerti...
«Innegabilmente vedo che il matrimonio, la
famiglia, spaventano. Ma io sono stata fortunata
nel trovare l'altra metà della mela e a mettere
al mondo la mia meravigliosa bambina. Ho dovuto
certamente rinunciare a qualcosa dal punto di
vista lavorativo, ma credo che siano proprio
quelle affettive le soddisfazioni più grandi,
quelle che ti riempiono la via. E credo che
siano quelle che ti danno almeno il 90% delle
realizzazione. È facile pensare che è affermato
il top manager, quello che nel lavoro ha saputo
farsi valere».
Come ti descrivi?
«Posso dire di essere una donna fortunata,
felice, innamorata dalla vita. Ma è anche vero
che la vita ama me».
Come ti vedi tra dieci anni?
«Spero sempre mamma e moglie felice, magari con
altri figli e innamorata della mia città; per me
difenderla è una vera missione».
Ti hanno mai messo il bavaglio?
«Ti assicuro che non è facile farmi tacere». |
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HOT GIRLS Cindy
Crawford, reginetta della seduzione
di Giulia Fiume
87-59-90: sono queste le misure dello strepitoso
corpo di Cindy Crawford, modella balzata a top
model e icona di stile nel corso degli anni '90.
Alta quasi 1.80, la veterana delle passerelle e
delle copertine è ad oggi, nonostante gli anni
che avanzano, una bellezza tutta da
guardare.
In molti la ricorderanno per il suo debutto,
avvenuto a seguito della vittoria al concorso
“Look of the Year”. Da quel momento in poi,
la nostra Cindy entrerà ufficialmente nella
classifica delle donne più fotografate al
mondo. Il sorriso, lo sguardo intenso e i lunghi
capelli castani ne fanno un volto semplice
eppure estremamente sexy.
Sarà la prima top model a comparire sulle
copertine di Playboy, la prima regina
della passerella ad allietare momenti di svago
del pubblico maschile e a scatenare in questo le
più diverse fantasie. A distinguerla, prima
ancora della sua fama, è stato una peculiarità
del suo viso, un neo appena sopra il
labbro che, con gli anni, è diventato uno dei
particolari più sexy della figura di Cindy.
Nessuno stupore, alle volte basta un solo
dettaglio al punto giusto per attrarre,
provocare, sedurre.
Il suo è un corpo snello e tonico ed il suo
fascino sta nella morbidezza delle curve
e nella freschezza del viso, la sua è una
bellezza che sfida i canoni delle passerelle e
ci riporta al passato quando non era la magrezza
a fare colpo ma i corpi sinuosi.
Qualche anno fa la Crawford stuzzicava le
fantasie degli uomini girando una serie di video
in cui faceva ginnastica, oggi è mamma ma il suo
fascino è intatto e basta l’abito giusto a
valorizzarla come merita. Cindy ricorda come una
donna, mamma e moglie sia in grado di stupire il
proprio uomo ogni giorno, con una scollatura
giusta, un trucco diverso, uno sguardo.
In questo caso passa il tempo, ma non il sex
appeal. |
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DONNE Sinapsi:
una questione di connessioni di
Loredana Cortese
La sinapsi (dal greco synàptein,
‘connettere’) è una struttura altamente
specializzata che consente la comunicazione
delle cellule del tessuto nervoso tra loro
(neuroni) o con altre cellule.
Ma Sinapsi è anche «un’associazione
culturale nata a Ferrara nel febbraio
2008», come ci spiegano le fondatrici
Martina Chiereghin e Sara Ruiba
«e come la sinapsi del corpo umano, fa da
ponte per collegare diverse professionalità
tra loro».
Scopo dell’associazione è la diffusione
della cultura e del benessere e
la promozione della formazione
professionale in vari ambiti.
«I nostri progetti – spiega Sara Ruiba –
sono orientati alla psicologia, alla
comunicazione, alle relazioni fuori dal
contesto dello studio. Per questo
realizziamo gli incontri chiamati
Psicodivano nelle palestre o al winebar
in accordo con le strutture alle quali
proponiamo i nostri percorsi, offrendo anche
un rinfresco per coloro che intervengono».
Durante questi appuntamenti, i partecipanti
trovano uno spazio di condivisione dei loro
problemi o anche solo un momento per parlare
con altre persone con le quali hanno in
comune l’essere genitori o l’essere parte di
una coppia.
Accanto a questa attività, Sinapsi propone
percorsi formativi e didattici
mettendosi al servizio di privati, di Enti e
scuole, ai quali offrono una consulenza
puntuale e aggiornata: «Crediamo molto nell’aggiornamento
delle professioni – spiega Martina
Chiereghin – e abbiamo in programma corsi
che vanno da assistente alla poltrona a
operatori nell’ambito delle buste paga, per
dare le conoscenze teoriche e tecniche a
coloro che vogliano lavorare in un
determinato settore. Una nota interessante –
continua la Chiereghin – è che l’80, 90%
delle persone che partecipano ai nostri
corsi, ha trovato lavoro più facilmente.
Addirittura alcuni professionisti, i
dentisti per esempio, chiamano noi per avere
i nominativi di qualche allievo da inserire
nel loro studio».
Sinapsi ha preferito orientarsi su queste
due traiettorie, tralasciando l’attività di
provider di corsi ECM (Educazione
Continua in Medicina), poiché «il Ministero
della Salute impone alle associazioni delle
quote economiche alte – chiarisce la Ruiba –
che noi non possiamo sostenere. I costi vivi
dei nostri progetti del ramo psicologico si
finanziano con la formazione professionale,
non abbiamo altri fondi».
Martina e Sara, entrambe psicologhe di
Ferrara, devono la loro conoscenza al caso:
«Io cercavo uno studio – racconta Sara – e
ho trovato una socia, che mi è stata
presentata da una terza persona. C’è stato
subito un feeling, nonostante veniamo da
percorsi psicologici diversi, e abbiamo
deciso così di fondare Sinapsi».
Provare una grande stima e
condividere la passione per una attività
non è, però, sempre abbastanza per lavorare
a stretto contatto: «Ci siamo trovate subito
bene come colleghe prima e come amiche poi –
aggiunge la Chiereghin – e abbiamo stabilito
delle regole tra noi, come quella di
parlare entro la mezzanotte se c’è
qualcosa che non va. È un modo per non
creare precedenti e dirci tutto quello che
pensiamo». |
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