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Telegiornaliste anno VII N. 37 (297) del 14 novembre 2011
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MONITOR Sara
Zuccari: il connubio (inedito) tra danza e giornalismo
di Giuseppe Bosso
Incontriamo Sara Zuccari, direttore di
giornaledelladanza.com e volto di Sky Tg24.
L'idea di un Giornale della danza è sua? Com'è nata?
«E' la prima testata giornalistica online in Italia di informazione sulla danza
e sul balletto.
Ho iniziato a fare giornalismo online agli inizi della mia carriera quando
lavoravo per Tgcom di Mediaset, dove ho curato una pagina di spettacolo e
di danza per sei anni.
Poi sono passata a Telepiù, dove ho condotto per qualche anno su INN
Arabesque, un programma di danza. In seguito sono arrivata a Sky Tg24,
grazie a Emilio Carelli, prima come coordinatore del
programma di Paola Saluzzi e poi a fare il touch
screen.
Ma il desiderio, nonostante abbia sempre scritto di danza su mensili come
Danza&Danza o settimanali come A di Maria Latella, di creare un
prodotto giornalistico online di danza è rimasto sempre dentro di me. Il
giornaledelladanza.com ha raggiunto 4.000 lettori al giorno: un grande
risultato e grande soddisfazione».
Come nasce questa sua passione?
«A otto anni ho visto alla Scala di Milano il balletto La silfide con
Carla Fracci e Rudolf Nureyev. Questo episodio mi ha cambiato la vita
e ho deciso di frequentare l’Accademia Nazionale di Danza. Per il
giornalismo, invece, sono sempre stata appassionata della storia della danza e
colleziono libri storici di balletto: ne ho circa 2.000. Quando ho conosciuto
Carelli questo percorso è diventato una professione».
Dopo la Rai, anche Mediaset ha avuto un reality dedicato alla danza, per non
citare i ballerini di Amici. Questo dilagare di show dedicati alla danza
rischia di ridurla a una sorta di "tv spettacolo" a discapito della sua natura?
«No! La danza ha bisogno di essere conosciuta dal grande pubblico. Amici
di Maria De Filippi, Milly Carlucci con Ballando con le Stelle e infine
Barbara D'urso con Baila, sono sicuramente d’aiuto alla diffusione di
quest’arte. La danza ha bisogno di queste iniziative come fa la mia testata: ha
bisogno di essere diffusa!».
Da dodici anni dirige il premio
Ginestra d'oro:
può anticiparci qualcosa sulla prossima edizione?
«Il Premio internazionale Ginestra d’Oro, nato nel 2000 da un’idea mia e
di Emilio Carelli, è un riconoscimento per chi si è contraddistinto durante
l’anno nel proprio ambito: arte, cultura, teatro e giornalismo. Abbiamo premiato
più di 80 personalità: Carla Fracci, Roberto Bolle, Pippo Baudo, Mara Venier,
Enrico Mentana... Per l’edizione 2012 sicuramente manterremo il livello dei
premiati come ogni anno… Per il resto venite alla serata e lo scoprirete!».
Lei è anche docente di giornalismo online: questa forma di comunicazione
supererà definitivamente i media tradizionali?
«Certo, lo dicono gli esperti, i convegni, la ricerca, gli studi, la tecnologia.
E’ anche vero che certi sistemi del giornalismo, come i mensili, che vent’anni
fa erano all’avanguardia, oggi sono di gran lunga superati. Sono sicura che
essere online sia il futuro: senza ombra di dubbio!».
Tra le telegiornaliste quale, secondo lei, ha l'essenza della danzatrice?
«Sicuramente il neo direttore di Sky Tg24 Sarah
Varetto: è longilinea, elegante, raffinata nei movimenti, insomma possiede
la vera essenza della danzatrice, ha tutte le carte in regola per essere in
futuro un cigno bianco... Chissà!».
Progetti per il futuro?
«Continuare al meglio il mio lavoro. Da poco è partito un nuovo progetto, il
Giornale Radio che conduco su
RadioDanza.it. E ne ho
un altro in costruzione, un talk show sulla danza per il canale Arturo di Sky».
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CRONACA IN ROSA Il
futuro è femminile e plurale
di Silvia Grassetti
Anche Luciana Littizzetto sarà presente alla prossima
Italian Sessions, ciclo di incontri dedicati al
futuro dell’Italia, che si svolgerà il prossimo
giovedì 17 novembre alle ex Officine Grandi
Riparazioni di Torino.
Si parlerà delle donne in un modo diverso, su un
piano diverso.
Quando si parla della questione femminile, se ne
parla in contrapposizione a quella maschile e spesso
ci si dimentica del fatto che in ciascuna persona, in
ciascuna organizzazione sociale, in ciascun mercato, in
ciascun business si ha sempre l’una e l’altra parte. Queste
parti stanno naturalmente sempre insieme.
La società, finora decisa e costruita su pattern maschili,
sembra non avere più risposte soddisfacenti per la
crescita della sua economia, tantomeno delle sue
relazioni.
Le doti tipiche della donna rispetto a quelle
dell’uomo si conoscono bene: la cura, la
manutenzione, la gestione dell’incertezza, le
emozioni, l’empatia, la pazienza, l’evitare
il conflitto.
E il futuro è affidato proprio a chi saprà guidare le
organizzazioni con cura ed empatia, puntando sul
miglioramento delle relazioni umane, oggi molto più
complesse che in passato.
Interverranno tra gli altri, oltre alla Littizzetto, la
filosofa Nicla Vassallo, che abbiamo
intervistato; Chiara
Medioli, manager, Francesca Sarti, imprenditrice. |
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FORMAT Nunzia
Schiavone: viva il sorriso! di
Giuseppe Bosso
Attrice e conduttrice che non ha
disdegnato incursioni nel mondo del giornalismo:
incontro a Salerno Nunzia Schiavone,
volto noto e apprezzato delle tv campane, figlia
d’arte dell’attore Mimmo e cugina della più nota
attrice cinematografica Annabella Schiavone.
Una chiacchierata molto cordiale all’insegna del
brio e della simpatia di una donna che ama
sorridere.
Nunzia, ricordi la tua prima volta davanti a
una telecamera?
«Molto giovane debuttai come annunciatrice nel
primo canale privato salernitano, Telelaser; in
seguito lavorai a
Telecolore come valletta del grande Silvio
Noto, ma già a sei anni con mio padre calcavo le
scene, a nove recitai per la prima volta al
Teatro Verdi con Vittorio Sanipoli, da allora
non ho mai lasciato il mondo dello spettacolo».
Tanti i personaggi con cui hai lavorato, chi
ti è rimasto impresso?
«Antonello Venditti che gioca a briscola prima
di salire sul palco. Il concerto di un’altra
grande artista che adoro, Gianna Nannini, i
cinquantamila spettatori resero quel momento
indimenticabile, ma anche pieno di estrema
tensione».
Quale “contesto” ti è più consono?
«La conduzione. Sia quella in diretta da un
comodo salotto televisivo, sia quella da
palcoscenico.
Ricordo una delle ultime, con vero piacere e un
po’ di rammarico, perché finita troppo presto:
il programma A livello di domenica,
diretta domenicale di
Canale 21. Il film Malefemmene con
Giovanna Mezzogiorno. Oggi si può dire che il
mio lavoro consiste soprattutto nel presentare».
La tua più grande gratificazione?
«L’applauso finale del pubblico, una cosa di cui
non potrei mai fare a meno».
Hai mai ricevuto proposte indecenti?
«Non mi sono mai messa nelle condizioni né di
cercarle né di incoraggiarle: l'importante è
riuscire a mettere certi paletti. Non credo però
che oggi ci siano ragazze o ragazzi sprovveduti,
anzi, a volte anche quelle sono “tattiche” di
vita! A ognuno il suo modo!»
Il sorriso: ti vediamo sempre cordiale e alla
mano, mai cattivella
«A volte mi sono trovata alle prese con delle
forzature, nel presentare magari artisti non
molto dotati, e lì ho dovuto fingere. Mai
cattivella: io sono pagata per elogiare,
esaltare, e cerco di farlo con garbo e
professionalità. Anche nella vita non credo che
si debba essere antipatici e arroganti per
essere credibili!».
I tuoi prossimi impegni?
«Sto valutando alcune proposte, sempre in ambito
di tv locali salernitane».
Hai mai pensato di lasciare Salerno?
«Per brevi periodi legati al lavoro sì, ma per
vivere altrove no, qui ci sono i miei affetti,
la mia famiglia, i miei amici, qui esiste una
dimensione “umana” in cui si concilia bene la
realtà della città con quella del piccolo paese
che io adoro... e poi c’è il mare!». |
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HOT GIRLS Porno
tra le nuvole
di Valeria Scotti
Rilassatevi e abbandonate una volta per tutte la
paura di volare. D’altronde Ryanair, nota
compagnia aerea low cost, sa come
stuzzicare i suoi clienti. Ecco allora l’ultima
trovata: offrire ai passeggeri la visione di
film porno tra le nuvole. Ovviamente
sganciando qualche euro in più. Mica scemi.
Chiariamo: i contenuti hot potrebbero presto
essere disponibili grazie ad un’app da scaricare
sul proprio smartphone per una visione
intima. Audio composto da gemiti e sospiri
rigorosamente concesso in un paio di auricolari.
Insomma, un’operazione in fin dei conti
riservata e non certo un’orgia generale nel
cielo.
L’idea è del manager della compagnia irlandese,
Michael O’Leary, che ha voluto sottolineare:
«Non ho intenzione di mandare in onda questi
film su schermi dietro i sedili. Si tratterebbe
di trasmetterli su strumenti personali». Non c’è
da stupirsi. Non è infatti la prima volta che
O’Leary si fa avanti con servizi sessuali per i
suoi voli. Nel 2008, ad esempio, lanciò l’idea
di un servizio B&B. Bed & Breakfast? No, Bed e
un’altra parola che in inglese indica il
sesso orale. Che tipetto, complimenti. |
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DONNE Fiorella
Belpoggi, dottoressa senza paura
di Giulia Fiume
E’ bolognese, ha 59 anni ed ha messo a
tappeto uno dei più grandi colossi del
petrolio. Si tratta della biologa
Fiorella Belpoggi, donna gentile e
all’apparenza benevola, eppure tanto
combattiva. Direttrice del centro di
ricerca sul cancro dell’Istituto
Ramazzini, dal 1989 la Belpoggi porta avanti
le ricerche sulla pericolosità di uno degli
additivi della benzina verde: l'Mtbe.
Proprio questo tipo di studi, accompagnato
da una lunga serie di esperimenti, ha fatto
sì che la dottoressa venisse convocata la
scorsa primavera dallo studio legale
statunitense Peter Angelos, che ha
scelto di affiancare alla propria equipe la
biologa in qualità di esperta sull’Mtbe, per
affrontare una causa particolare.
Nel 2006, la Exxon Mobil Corporation
avrebbe inquinato delle falde acquifere
collegate ad una serie di pozzi riservati ad
un quartiere residenziale. A quanto pare, la
compagnia petrolifera avrebbe permesso la
fuoriuscita di ben 100mila litri di
benzina da una cisterna mal funzionante,
limitandosi ad intervenire soltanto quando
ormai i danni erano evidenti.
Il compito della dottoressa è stato quello
di fronteggiare in tribunale gli avvocati
della multinazionale, disposti a difendere
ad ogni costo i propri interessi. In 19
ore, la Belpoggi ha esposto i rischi
di chi viene a contatto con l’Mbte: linfomi,
leucemia, tumori al testicolo. Le sue
ricerche e il suo lavoro sono stati
fondamentali non solo per vincere la causa e
far condannare la Exxon, ma soprattutto per
tutelare le 160 famiglie che avevano
sporto denuncia.
Oggi la compagnia è costretta a pagare 1
miliardo e mezzo di dollari per risarcire
queste famiglie, ma nessuna somma potrà mai
compensare il rischio al quale queste
persone sono state sottoposte. La dottoressa
Belpoggi e i suoi studi hanno vinto una
delle tante battaglie che ogni giorno
si combattono nel mondo per la tutela della
sicurezza e della salute degli
uomini.
In una lettera aperta ha dichiarato: “La
consapevolezza che mi accompagna
quotidianamente è di non avere alcun tipo di
conflitto di interesse durante lo
svolgimento di una ricerca, ricerca che
riguarda sempre e solo la dimostrazione
scientifica della verità”. Noi ci
auguriamo che tanti altri la pensino così e
che abbiano, ogni giorno, il coraggio
che ha avuto lei. |
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