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Telegiornaliste anno VI N. 36 (253) del 1 novembre 2010
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MONITOR Alessandra
Borgia: l'importanza della gavetta
di Giuseppe Bosso
Professionista dal 2001, Alessandra Borgia lavora a Videonews come inviata dei
programmi diretti da Claudio Brachino, Mattino 5, Pomeriggio 5 e
Domenica 5. Ha esordito nel 1993 lavorando in una tv privata leccese,
Telerama, e
nelle radio del Gruppo Mixer Media Management. Nel 1998 approda a Mediaset come
inviata. È sposata con il collega Remo Croci.
Un marito giornalista: meglio o peggio?
«A casa non parliamo di lavoro, cerchiamo di staccare la spina. Per il resto
direi sia un bene, ci unisce la passione comune per questo mestiere e al tempo
stesso siamo in grado di capire le difficoltà, come ad esempio il dover stare
tanto tempo e all'improvviso lontani da casa».
Vicende come quella di Sarah Scazzi non rischiano di distogliere l'attenzione
del pubblico dai problemi generali come la crisi e la disoccupazione?
«Credo che ormai in tv ci sia spazio per tutti gli argomenti. I tg parlano di
cronaca come di politica e di economia; i programmi di approfondimento come
Pomeriggio 5 hanno una linea editoriale, ed è ovvio che se ci incentriamo su
un tema è perché c'è interesse da parte del pubblico, il nostro primo e
fondamentale giudice. Se magari si parlasse di economia, gli ascolti
calerebbero...».
Tanta gavetta prima di giungere al palcoscenico di Mediaset: i giovani di
oggi seguirebbero il tuo esempio?
«Io mi auguro di sì! Vedo che oggi c'è una sorta di presunzione nel cercare
subito di approdare al network di prestigio, trascurando come la gavetta sia un
passaggio fondamentale. Lavorando a Telerama ho avuto una grande possibilità che
a Canale 5 non c'è: quella di potermi occupare di tutti gli aspetti della
realizzazione di un servizio, dal montaggio alla ripresa, fino
all'organizzazione dei tempi. Insomma, è una palestra importante, e lì ho potuto
vivere la soddisfazione di costruire il servizio dall'inizio alla fine. Chi si
avvicina a questo mestiere dovrebbe farlo con umiltà e magari utilizzare la
telecamera non per apparire, ma semplicemente per informare e raccontare».
Il più bell'apprezzamento che hai ricevuto?
«L'essere sensibile e rispettosa. Poi nel 2009 mi è capitata un'esperienza molto
divertente e diversa rispetto a quello che solitamente faccio, e che mi ha dato
modo di confrontarmi con il pubblico a tu per tu, in maniera assolutamente
diretta. Fui contattata, in occasione dei Giochi del Mediterraneo, da Assist
Group per presentare a Casa Italia le serate con gli atleti, i concerti, le
manifestazioni legate alle gare. Ero a Pescara e fu davvero una grande
soddisfazione sentire tanto affetto e sinceri apprezzamenti per la mia
professionalità. Una parentesi unica, ed è stato anche quello, per me, un luogo
di grandi emozioni».
Dopo tanta gavetta come inviata condurresti un programma?
«Mi è capitato a Telerama. Adesso non mi pongo il problema, ma se me lo
proponessero ci penserei. Amo il giornalismo da strada, la ricerca sul campo
della notizia, ed è su questa linea che vorrei continuare».
C'è mai stato qualcuno che ha messo il bavaglio ad Alessandra Borgia?
«No, per fortuna ho sempre potuto raccontare in piena libertà le storie che ho
seguito».
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CRONACA IN ROSA Donne
senza gonne
di Valeria Scotti
Diremmo che la notizia è di quelle eclatanti, soprattutto
dopo che una troupe dell'emittente statunitense Fox News,
con a capo il magnate Murdock per intenderci, si è scomodata
a tal punto da raggiungere Palazzo Farnese, sede del Comune
di Castellammare di Stabia.
Volate basso, però. Il sindaco Luigi Bobbio, qualche giorno
fa, pare l’abbia sparata grossa. Il Consiglio comunale di
Castellammare di Stabia avrebbe infatti pensato di approvare
un regolamento di polizia urbana in merito ai principi che
ogni buon cittadino dovrebbe rispettare.
Leggete, leggete: contravvenzioni da 25 a 500 euro a chi si
sdraia al sole in aree pubbliche, a chi gioca a calcio nei
giardini della villa comunale, a chi beve alcolici dopo le
22 fuori dai locali, a chi bestemmia. E anche alle giovani o
meno giovani che indossano abiti succinti.
Fuoco e fiamme. La rivolta delle donne, colpite nella loro
femminilità, è andata in scena con tanto di sit-in al
Municipio per ribadire il diritto alla libertà. Sì alla
minigonna e alla gonna nella città del più antico cantiere
navale italiano.
La risposa del sindaco? «Castellammare non è Palma di
Majorca. È una città che aspira a diventare turistica, ma il
turista apprezza il decoro innanzitutto». E un chiarimento:
la gonna è assolutamente permessa e consentita. Semmai,
«l’unica ad essere sanzionata sarà la cosiddetta
minigonna inguinale, quella con biancheria intima a
vista». Ma questa è tutta un’altra storia. |
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FORMAT Il
pagellone di ottobre
di Giuseppe Bosso
Sole splendente su
Milena Gabanelli. Bersagliata e colpita da
più parti, la conduttrice di Report non
si è lasciata intimorire e ha condotto una
strepitosa puntata con l'inchiesta da Antigua.
Per fortuna l'informazione vera può contare
ancora qualche oasi felice in Italia.
Sereno su La leggenda del bandito e
del campione. Grande successo su Rai 1 per
la storia di Costante Girardengo e Sante
Pollastri, con un cast d'eccezione: Beppe
Fiorello, Simone Gandolfo,
Sarah Maestri e Raffaella Rea.
Soleggiante su Gabriel Garko. Al
peccato e la vergogna segue un altro
successo su Canale 5: Caldo criminale.
Per lui, dopo Manuela Arcuri, un'altra partner
d'eccezione come Sabrina Ferilli.
Variabile su Veronica Pivetti. Da prof
detective a Ladra d'assalto, l'attrice
milanese è ormai un volto amico per gli amanti
della fiction all'italiana.
Poco nuvoloso su Second Chance.
Non male la soap francese che, in attesa delle
nuove puntate di Agrodolce, accompagna lo
spettatore di Rai 3 verso Un posto al sole.
Foschia su Rai 1. Ok che al sabato C'è
posta per te è una certezza difficile da
contrastare, ma non si poteva proprio pensare ad
una controprogrammazione migliore delle repliche
dell'ultima stagione di Don Matteo?
Nebbia su All Stars. Malgrado un
cast davvero stellare (Abatantuono, De Luigi,
Ambra Angiolini), la sit com di Italia 1 non ha
brillato per niente.
Pioggia su Le due facce dell'amore.
Malgrado Liotti, Lola Ponce e Flaherthy, è
decisamente la nota stonata di un autunno finora
soddisfacente per il prime time della fiction.
Temporale su Italia-Serbia. Pessimo lo
spettacolo fornito a Genova dagli ultras serbi,
dall'organizzazione italiana, e pessimo il
melodramma imbastito dalla federazione slava per
ripetere la partita.
Grandina su Mauro Masi. Il 'vaffa' di
Santoro va stigmatizzato, ma la censura ancor di
più. Siamo dalla parte di Annozero!
Burrasca sul vergognoso teatrino che,
come da prassi italiana, sta nascendo dalla
tragedia di Avetrana, con tanto di plastico a
Porta a porta. |
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HOT GIRLS Cam
girls: la mezz'ora più veloce della Storia
di Pierpaolo Di Paolo
... Fa ciò che fai di solito.
Con un gesto Tanita si sfila le mutandine,
si stende supina a letto e inizia a masturbarsi,
ansimando. Dopo un attimo è prona, con in mano
un vibratore che nemmeno le avevo visto
prendere. A fatica riconquisto la sua
attenzione, chiedendole di restare vicino la
webcam e di parlare con me.
È stupita, non si attendeva questo
comportamento, ed appare leggermente spaesata.
Comincia a succhiare il vibratore, ma le
dico di gettarlo via: «Non c'entra niente con
te, poi la bocca preferisco che tu non ce
l'abbia occupata». Mi guarda interrogativa, in
attesa. «Dove sei in questo momento?» le chiedo.
«A casa mia, a Milano. E tu di dove sei?» «Io
sono di Napoli», le rispondo. Poi aggiungo: «Non
siamo molto vicini, ma mi piacerebbe sapere se
posso venire a trovarti».
Tanita mi guarda sorpresa, non capisce.
Mi spiego meglio, le chiedo se è possibile
pagarla per farle visita nel suo appartamento,
senza webcam e pc di mezzo. Nello spiegarglielo
cerco di dissimulare il mio interesse, come se
fossi solo un cliente che si informa su una
opzione in più. Invece la sua risposta è
fondamentale per cercare di inquadrare un minimo
la persona che ho di fronte. Per cominciare a
capirci qualcosa.
Non appena Maria (questo il suo vero nome)
capisce quel che intendo, la sua espressione si
fa risentita: «Non sono mica una prostituta
- mi dice sdegnata - queste cose con me non le
puoi fare».
Mi scuso, non era certo mia intenzione
offenderla. La ragazza torna a sorridere: «Dai,
continuiamo lo spettacolo - riprende allegra -
cosa devo fare?». «Sfilati il vestito,
poi fai tu. Balla», rispondo. «Basta che lasci
stare il vibratore, niente di pornografico,
manteniamoci sull'erotico». «Va bene - fa lei -
ma mostrati anche tu».
Accendo la cam. «Ehi, ma sei carino!» esclama. «Dai,
spogliati anche tu, fammi vedere». «Un'altra
volta», le rispondo. «Adesso son qui per vedere
te». Tanita ride, è divertita. È evidente che
quel che fa le piace. Le piace mostrarsi, le
piace stuzzicare. In men che non si dica, tra
una battuta e l'altra, senza aver la benché
minima possibilità di rendersene conto, i 30
minuti eran già volati via.
La mezz'ora più veloce della storia...
(continua) |
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DONNE Un
ultimo applauso alla Stupenda
di Simona Di Martino
Il mondo della lirica ha perso un tassello
importante della sua storia. Joan
Sutherland, la Stupenda, è scomparsa lo
scorso dieci ottobre, all’età di 83 anni.
Dotata di un talento raro, di una
voce potente ed elegante che conviveva con
un’impeccabile presenza scenica, la
Sutherland è stata una delle fautrici della
cosiddetta Rossini-renaissance,
riportando alla luce opere del primo
Ottocento italiano e francese rimaste
ineseguite per anni.
Massimo Mila elogiava in lei «la perfezione
dell’emissione, la naturalezza con cui le
uscivano dalla bocca i più pericolosi
vocalizzi, la dolcezza vellutata del timbro,
mai incrinata da un’apparenza di sforzo, la
nobiltà del portamento».
Di origine australiana, aveva iniziato a
studiare canto con la madre, ma come
mezzo-soprano e su repertorio di Wagner, ben
lontano dallo spirito tutto italiano del
bel canto e da quei personaggi che
l’avrebbero resa celebre presso il pubblico
di tutto il mondo.
Di lei si ricordano le sublimi
interpretazioni di Violetta in Traviata,
della Regina della Notte nel Flauto
magico, della Sacerdotessa dei druidi in
Norma. Ma più di altri, il nome di
Joan Sutherland è indissolubilmente legato a
Lucia di Lammermoor, il
capolavoro donizettiano che nel 1959, al
Covent Garden di Londra, determinò la svolta
nella carriera del soprano.
Se durante la lunga gavetta aveva spesso
affiancato Maria Callas, il merito di
Joan Sutherland, insieme al marito,
direttore d’orchestra e musicologo Richard
Bonynge, è sicuramente quello d’aver
contribuito al lancio di Luciano
Pavarotti sulla scena internazionale. Il
nostro Lucianone è stato infatti per molti
anni partner privilegiato della Stupenda. |
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