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Archivio Telegiornaliste anno VI N. 8 (225) del 1 marzo 2010
 
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MONITOR A passo di danza con Maria Concetta Mattei di Giuseppe Bosso

Vincitrice di tre edizioni del Campionato delle Telegiornaliste, Maria Concetta Mattei ha deciso di mettersi alla prova con una nuova disciplina, il ballo. Eccola dunque approdare sul palco dell'ultima edizione di Ballando con le Stelle.

Che bilancio trae dalla sua esperienza a Ballando con le Stelle?
«Questa breve incursione nel mondo dello spettacolo è stata istruttiva: al di là del fatto che - finalmente! - ho imparato qualche passo di danza, ho conosciuto persone straordinarie: dai compagni di avventura allo staff tecnico. Perché un programma di prima serata è realizzato da professionalità eccellenti in ogni campo... dalla conduttrice all'ufficio stampa, dagli addetti allo studio, al personale di sartoria».

Cosa l'ha spinta a partecipare?
«La curiosità e una coincidenza malandrina: a dicembre ho compiuto 30 anni in azienda - sono stata assunta nel 1979 con concorso - e mi è parso divertente che la Rai mi proponesse di festeggiarli con un... corso di ballo intensivo!».

In passato anche Paola Ferrari ha partecipato a Ballando, così come Manuela Moreno a Notti sul ghiaccio e Rosanna Cancellieri a L'Isola dei famosi. Secondo lei le telegiornaliste scelgono i reality per superare l'immagine seriosa che solitamente lo spettatore ha di loro o per esibizionismo?
«Paola, Manuela e Rosanna sono amiche e colleghe molto diverse fra loro per carattere, in comune hanno un'intelligenza assai vivace, grinta da vendere e la capacità di mettersi sempre in gioco con la giusta dose di ironia».

Tra i tanti dossier che ha avuto modo di realizzare, quale le è rimasto più impresso?
«Ogni storia è un tassello della realtà in cui viviamo, un puzzle che non si può descrivere portando in evidenza questo o quel personaggio. Sono le vite poco appariscenti delle persone per lo più sconosciute a disegnare il contesto variegato e ricchissimo di umanità. I riflettori della cronaca si accendono su questo o su quel fatto eccezionale. L'importante è avere sempre rispetto e comprensione per gli esseri umani che ne sono coinvolti, siano essi vittime o protagonisti».

Tre titoli di Telegiornaliste vinti, tra le tgiste più seguite ed apprezzate. Cosa le suscita tutto questo interesse nei suoi confronti?
«Ne sono onorata e allo stesso tempo sorpresa perché mi reputo semplicemente una giornalista appassionata: fare con gioia il proprio lavoro è un grande privilegio! Immagino che la forza comunicativa stia nella capacità di trasmettere l'emozione e lo stupore che provo ogni giorno raccontando la realtà in cui viviamo».

C'è qualcosa che rimpiange del suo passato? E cosa sogna per il futuro?
«Tendo a non guardarmi indietro o a piangermi addosso. Cerco di vivere il presente con energia e convinzione, tenendo gli occhi ben aperti, senza rinunciare ai sogni che riguardano la mia famiglia e il futuro dei miei figli, più che la sfera professionale».
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CRONACA IN ROSA Idee per una nuova Italia di Erica Savazzi

Propongo una riforma costituzionale che consideri i nuovi trend dell'Italia contemporanea. Iniziamo con l'articolo 1: l'Italia è una Repubblica fondata sul denaro. Chi ha i soldi può permettersi di fare tutto, chi non li ha, cavoli suoi. Il riferimento fino ad oggi in vigore sul lavoro come base della Repubblica è oramai inattuale: chi se ne importa degli operai in cassa integrazione, dei cinquantenni disoccupati e dei giovani sfruttati se ci si può occupare delle corna dei vip, della voce di Emanuele Filiberto e dei seni rifatti di qualche showgirl.

Propongo anche di diminuire le spese dello stato, e di conseguenza le tasse, eliminando cose superflue e costose come l'istruzione pubblica, le cure sanitarie gratuite e la giustizia. Affrontiamo con ordine questi argomenti. A cosa servono le scuole di base, i licei e le università quando i giovani potranno avere brillanti carriere come veline, escort, gigolò, tronisti e via dicendo? Perché pagare insegnanti di matematica, italiano e lingue per tutti, perfino per gli stupidi, quando sarebbe più facile selezionare la gioventù su base fisica, ovvero i belli in tv, tutti gli altri inesistenti? L'istruzione, ovviamente a pagamento, verrà permessa solo ai figli dei ricchi e soprattutto dei politici, che potranno così continuare ad amministrare il paese seguendo le orme dei loro genitori: le caste devono rimanere chiuse e i privilegi limitati a pochissimi.

Sanità: anche qui, chi ha i soldi avrà le cure, se no niente. Solo i migliori possono sopravvivere, è la selezione naturale. Giustizia: la magistratura sarà smantellata e i suoi esponenti verranno deportati a Sant'Elena, in quanto sovversivi e pericolosi per l'ordine dello stato. Truffe, ladrocini, corruzione, falso in bilancio e ogni tipo di reato economico verranno legalizzati. Anche qui, selezione naturale. Chi è più forte, ha le conoscenze giuste e sa come amministrare i soldi – anche quelli altrui - sopravvive e detiene il potere.

Le mafie scompariranno. Saranno inglobate completamente nello stato e diventeranno i suoi rappresentanti nei territori di appartenenza. Problema risolto alla radice.
I beni culturali e ambientali – altro costo per la comunità - saranno venduti al miglior offerente, che potrà disporne come ritiene più opportuno: ammesso l'abbattimento di edifici storici per sostituirli con nuovi progetti edilizi, la devastazione di colline, fiumi e montagne in nome della cementificazione. Quadri, statue e manufatti vari verranno venduti al miglior offerente, che potrà riservarli a se stesso oppure far pagare un prezzo da lui deciso per la fruizione del pubblico.

Venite, signori e signore, questi sono i progetti per una nuova Italia!
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FORMAT Pagellone di febbraio di Giuseppe Bosso

Premessa doverosa: non abbiamo tenuto conto del Festival di Sanremo in questo pagellone perché riteniamo compiuta ampiamente la missione di Antonella Clerici, ovvero di riportare in alto la più nota rassegna canora italiana.

Sole splendente su Maria De Filippi. Per il secondo anno consecutivo a Sanremo trionfano gli ex allievi della scuola di Amici, che la domenica sera imperversa senza rivali.

Sereno su Luca Telese, di nuovo al timone di Tetris che quest'anno sperimenta nuove formule vincenti con il solito inconfondibile piglio del giornalista sardo.

Soleggiante su Josè Mourinho: piaccia o no, lo Special One è l'indiscusso protagonista del calcio italiano. Anche chi non tifa Inter deve riconoscere che senza il tecnico portoghese e le sue vulcaniche esternazioni, il nostro campionato non sarebbe lo stesso.

Varibile su Raidue. L'operazione Rewind - con i primissimi episodi di Cold Case e Criminal Minds - è una valida alternativa per la serata del lunedì.

Poco nuvoloso su Gerry Scotti. Malgrado le polemiche a distanza con Antonella Clerici, Io canto tiene testa anche ai ballerini di Milly Carlucci. Eppure continuiamo ad avere non poche perplessità sull'uso-abuso che questi programmi fanno dei piccoli talenti, comunque da applausi.

Foschia su Italia 1 che manda definitivamente in soffitta la tv dei ragazzi. Ok, nell'epoca dei canali mediatici è bene lasciare i cartoon a Boing e dintorni, ma chi è cresciuto a pane e Bim Bum Bam non può non provare un pizzico di nostalgia per quei tempi andati.

Nebbia su Caterina e le sue figlie, giunta al capitolo terzo. Ci perdonino la bravissima Virna Lisi e le altre interpreti, attrici di primo piano, ma onestamente proprio per il loro curriculum ci aspetteremo qualcosa di meglio di una serie basata sui soliti canovacci.

Pioggia su Belen Rodriguez, protagonista di un nuovo spot nelle vesti insolite di poliziotta. Allusione ai noti guai giudiziari del compagno Fabrizio Corona da chi ha ideato questa pubblicità?

Temporale su Raiuno per la sospensione di Bigazzi (che comunque merita almeno la medesima posizione nel nostro pagellone). Certo, chi ama gli animali - i gatti in particolar modo - non ha gradito la puntata di La prova del cuoco in cui l'esperto gastronomo toscano ci ha 'deliziati' con alcune ricette feline, ma rispetto ad altro che offre il servizio pubblico con il tacito assenso dei vertici di viale Mazzini... no comment.

Grandina su Morgan. Forse avrebbe fatto meglio ad aspettare dopo il Festival per uscire allo scoperto nel modo che abbiamo visto.

Burrasca sulla Commissione di vigilanza Rai, a maggior ragione in un momento delicato come questo in cui i programmi di informazione dovrebbero essere in primo piano, campagna elettorale o no che sia.
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HOT GIRLS Due cuori e un motel di Valeria Scotti

Qui c’è poco odor di romanticismo. Talvolta di muffa. Ma i motel, in fin dei conti, sono una realtà. La soluzione per il sesso veloce o per chi, un posto per fare l’amore, proprio non ce l’ha.

Oggi però i motel sono luoghi spesso raffinatissimi. A Sydney c’è il griffato Stiletto con camere a tema, all’interno boutique Hermès e Gucci per lo shopping di lei, coiffeur e sala trucchi, sexy shop per le coppie più trasgressive, e un servizio che dà la possibilità di affidarsi ad escort professioniste. In Francia invece si chiamano 'cinq à sept', dalle 5 alle 7 di sera. Due ore per gli incontri clandestini, poi basta. E a Londra, motel ipertecnologici, confortevoli ma economici.

L'Italia? Anche da noi il concetto di motel squallido si è evoluto. Coppie clandestine, under 25, amanti delle scappatelle con trans, coppie regolari che desiderano evadere dalla routine. La clientela è variegata più di una gelateria in piena estate. Tanto la privacy è assicurata a partire dal box coperto delle auto, solitamente collegato alla porta della camera assegnata. E una tenda arriva a proteggere addirittura i numeri della targa. Ma che ne fai di 007.

Il business è fiorente, il sesso pure. Soprattutto quando scatta il last price e una suite di 100 metri, solitamente inaccessibile, arriva a costare come una pizza e una birra in compagnia.

Dicevamo della qualità. I motel sono migliorati parecchio. Si ritira la chiave alla reception dal finestrino, si richiede la Jacuzzi o lo champagne, e dopo pochi minuti ci si ritrova a letto. Interni ricercati, specchi a soffitto, materassi ad acqua, sex toys e canali con film a luci rosse, caso mai servisse un aiutino alla coppia.
E viene voglia, dopo l’atto, di schiacciare pure un pisolino. Che pacchia.
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DONNE Il secolo delle donne di Silvia Grassetti

Questo è il secolo delle donne. Lo dicono gli intellettuali, lo scrivono le riviste, lo affermano con convinzione i saggisti: sociologi, politologi, economisti, filosofi.
Lo si vede alla tivù, che non ha mai nascosto il corpo femminile, ma da qualche anno dà (finalmente!) risalto al cuore, al cervello e alla personalità delle donne.
Un po’ quel che facciamo noi di Telegiornaliste.

Per capire “dove andremo a finire” con tutte queste femmine all’arrembaggio, abbiamo deciso di fare un passo indietro, e raccontare ai nostri lettori cosa facevamo e che dicevano di noi coloro che voce in capitolo l’hanno sempre avuta: gli uomini.

Questa rubrica, nel corso delle prossime settimane, racconterà le donne secondo la cultura e il pensiero storico. Dato che oggi abbiamo la sicurezza di vivere nel nostro secolo, speriamo di riuscire a sorriderne. O almeno a non arrabbiarci!

Concludiamo la prima puntata con la disavventura di Talete, il primo filosofo. Se ne andava in giro di notte per i campi, col naso all'insù a studiare le stelle. Inciampò e cadde in un pozzo. Lo salvò la sua schiava, giovane, carina e intelligente, ma non prima di averlo preso in giro: «Padrone, ti preoccupi tanto di osservare le cose che stanno in cielo, e poi non vedi quelle che hai tra i piedi!».

1-continua
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TELEGIORNALISTI In & Out di Giuseppe Bosso

In il neo-direttore di Studio Aperto, Giovanni Toti. Tre anni fa, quando lo intervistammo, ci raccontò dei suoi inizi da stagista al tg di Italia 1. Lo ritroviamo ora al posto di quel Paolo Liguori che gli diede la possibilità di iniziare.

Auguriamo a Toti le migliori fortune, nella speranza che riesca a superare le continue critiche rivolte al telegiornale della rete giovane del gruppo Mediaset. La ricetta che ci permettiamo di suggerirgli è: meno spazio al gossip e alla cronaca nera, più approfondimento e inchieste sui giovani, non necessariamente in stile Lucignolo. In bocca al lupo, direttore!

Out Alfonso Signorini. Tra uno scoop annunciato e prontamente smentito (il matrimonio Marta Cecchetto-Luca Toni) e una 'telerissa' nei reality, il direttore di Tv Sorrisi e Canzoni e spalla di Silvia Toffanin a Verissimo non si è certo distinto positivamente questo mese.

Non abbiamo la pretesa di ergerci a bacchettoni, ma ricordiamo che quando Signorini assunse la direzione del più noto magazine dedicato al tubo catodico, promise ai lettori maggior sobrietà e meno gossip. A quanto pare, promesse da marinaio.
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SPORTIVA In gara col pancione di Pierpaolo Di Paolo

La trentenne Kristie Moore, giocatrice di curling della nazionale canadese ai giochi invernali di Vancouver, è stata suo malgrado al centro di molte attenzioni negli ultimi giorni. Forse persino più della stratosferica Lindsey Vonn, la bellissima sciatrice tedesca capace di imporsi sulle terribili piste canadesi con il suo talento, oltre che col suo innegabile fascino.

Il motivo? È presto detto. La Moore è incinta. La cosa forse sarebbe passata sotto silenzio se l'atleta fosse stata ancora al secondo mese di gravidanza, o magari persino al terzo. Ma quando sei quasi al sesto mese, il pancione si mostra in tutta la sua esuberante evidenza. Come se ciò non bastasse, le divise scelte dalla federazione sono del tipo ultra aderente, pensate per evidenziare il fisico.

E visto che non è certamente usuale vedere una sportiva in gara col pancione, la cosa ha scatenato stupore, perplessità e qualche immancabile polemica.

Per la squadra canadese nessuna difficoltà: «Questa è solo una splendida notizia. Kristie ha superato le visite mediche, è una donna giovane e sana, non ci saranno problemi». E problemi non ce ne son stati, dato che la squadra ha dominato la prima fase con 8 vittorie su 9 incontri, superato la Svizzera in semifinale per poi soccombere alla Svezia di Eva Lund in una finale persa al fotofinish. Tutto sommato, una medaglia d'argento di grande prestigio.

È pur vero che il curling non è il rugby, e che nella storia dello sport vi son già stati altri casi di donne che hanno gareggiato, e perfino vinto, pur essendo gravide.
Certo, nessuna di esse era arrivata al sesto mese, ma al più al terzo. Un atto di incoscienza, dunque, o un'avventura intrapresa con la giusta consapevolezza e responsabilità?
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