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Telegiornaliste anno IV N. 33 (158) del 22 settembre 2008
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Di Palma: icona di bellezza e bravura
di Giuseppe Bosso
Nata a Vico Equense,
Barbara Di Palma
è giornalista pubblicista dal 2002. Seconda classificata a Miss Italia
nel 2000, è una delle inviate de La Vita in diretta, programma di punta
del pomeriggio di Rai Uno. Da dieci anni.
Da tre anni conduci i servizi esterni anche per il programma Festa
italiana, che sembra proprio un ritrovo di ex Miss:
Camilla Nata,
Caterina Balivo...
«Miss Italia è stato per anni l’unica vetrina importante per le ragazze
italiane che sognavano moda, cinema e tv. Oggi conserva un prestigio unico, e
arrivare nei primi posti dà grande visibilità. Tutti guardano la finale del
concorso, anche gli addetti ai lavori!».
Seconda classificata alle spalle di Tania Zamparo. Pensi che in caso di
vittoria la tua carriera avrebbe avuto un andamento diverso?
«Forse sì, forse no. Vincere la corona ti dà sicuramente più chance, ma nel mio
piccolo sono riuscita comunque a fare le mie esperienze televisive. Sono tante
le prime reginette alla ricerca di un ruolo. Io continuo per la mia strada
cercando di imparare e rubare il mestiere di conduttrice ogni giorno, perché se
dovesse arrivare la grande occasione voglio essere preparata».
Gioie e dolori della vita da inviata?
«La mia vita non è noiosa: viaggio tanto, incontro ogni giorno persone nuove, ho
l’opportunità di conoscere visioni del mondo diverse dalla mia attraverso le
parole della gente che intervisto. Gli amici mi chiamano "la ragazza con la
valigia".
Girando tanto però è più difficile gestire il tempo. Per vedere il fidanzato o
andare a mangiare la pasta al forno di mamma spesso faccio i salti mortali, ma
ritorno a casa a Roma sempre sazia, d’amore e di pasta».
Inevitabile parlare anche dell'emergenza rifiuti che ha colpito la nostra
Campania. Come la stai vivendo, anche se non abiti stabilmente a Napoli?
«Ci sarebbe troppo da dire, e non mi sembra questa la sede adatta, quindi
incarno la filosofia positivista del napoletano: adda passa a nuttata!
Comunque quando sono fuori dalla Campania non sopporto le continue battutine che
fanno le persone che non vivono una realtà drammatica come quella che stanno
affrontando a Napoli».
Il sogno nel cassetto di Barbara Di Palma qual è?
(Ride, ndr) «Ce ne sarebbero tanti… Spero di sposare il mio principe
azzurro, come sogna da sempre la bimba che è in me e magari presentare un
programma tutto mio. Lo so che la fila è lunga, ma nessuno ci vieta di
sognare!». |
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CRONACA IN ROSA Votatemi perché sono
simpatica di Camilla Cortese
Ci piace credere che un bel pezzo di figliola, arrivata alla
finalissima di un concorso di bellezza (bellezza, mica
simpatia) al momento dell’appello al pubblico pronunci queste soavi parole
perché sopraffatta dell’emozione: «Votatemi se vi sono simpatica, se vi piaccio
come persona». Della serie, la vera bellezza traspare dall’animo, essere
interessanti rende belli, non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace,
e aggiungerei che ogni scarrafone è bello a mamma sua.
L’antefatto: su migliaia di ragazze selezionate in tutta
Italia e sulle cento giunte a Salsomaggiore, una sola era taglia 44. Una
bella biondona, per di più emiliana. Tutte le altre aspiranti Miss Italia
2008 erano un
esercito di secche e magroline, stile 1,75 cm per 55 kg,
che però dichiaravano nelle interviste di non aver mai frequentato palestre ed
estetiste, di strafogarsi di gelato e nutella, di non resistere alle lasagne
della mamma, di non disdegnare il cappone ripieno della nonna...
Sì, come no.
La realtà: noi a casa siamo davvero simpatiche e proprio per
questo stiamo sul divano a guardare loro in costume alla tv,
noi ritagliamo due ore di palestra da una vita
trafelata, noi risparmiamo per due fanghi dall’estetista, e sempre noi il
cappone lo cuciniamo e ce lo mangiamo. E siamo un po’ stufe delle belle che
vanno ai concorsi di bellezza, sorridono alle telecamere, sculettano nel body di
lamé, e appena hanno occasione di aprir bocca hanno il coraggio di dire che
la bellezza in fondo non conta (ignare forse di partecipare a un concorso di
bellezza), ed esaltano la propria intelligenza, cultura, sensibilità,
personalità, carattere. Ci aspettiamo anche doti taumaturgiche e un premio Nobel
per la chimica.
La reginetta: graziosissima fanciulla. Magra da far
invidia, capelli rosso rame (saran veri?), occhi verde foglia, sorriso da
verginella per tutta la finalissima. Scartata la prima sera e ripescata dalle
due giurie in studio, quella tecnica e quella dei giovani, che di fatto ne hanno
decretato la vittoria. Ha inspiegabilmente battuto la brillantissima sfidante,
raffinata, elegante e catanese anch’essa, capace di cantare, recitare, portare
un sofisticato caschetto castano e piegare la caviglia in una sensualissima e,
crediamo, dolorosissima curva da indossatrice.
La delusione: di Miss Italia 2008 colpisce più di
tutto l’istantanea trasformazione. Se Cristina Chiabotto ci ha almeno
messo degli anni per passare da volto innocente della Rai a sedere nudo di
Italia Uno, Miriam Leone ha cambiato faccia dalla sera alla mattina. Pare di
vederle ancora le gambette tremanti in passerella, il sorrisino ebete della
scolaretta in gita, le lacrime al momento del verdetto.
Ma la sera seguente, ospite in studio al Tg1, ecco
Rita Hayworth in versione reidratata, occhi bistrati da uno scaltro
professionista, capello piastrato, incarnato alabastro, abito haute couture
e presumiamo uno
stylist dietro le quinte a presidiare la reginetta in
partenza per il celebre The Lee Strasberg Theater Institute a Los
Angeles, sotto l’ala della moglie del fondatore dell’Actor’s Studio, Anna
Strasberg.
Per fortuna che la bellezza non conta, Miriam sì che ha le
idee chiare, noi un po’ meno... Anna chi?! |
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EuroparlTv: il Parlamento in diretta
di Federica Santoro
Basterà collegarsi a internet per accedere in
tempo reale a dibattiti, interviste, analisi, e per ricevere le ultime news
dall’Europa su quattro canali davvero a prova di ogni cittadino. Questa
l’offerta della nuovissima
web tv lanciata il 17 settembre dal
Parlamento Europeo.
Trasparenza e chiarezza delle notizie, le
parole d’ordine in seno a una gamma diversificata di programmi, ognuno dei quali
si rivolge a un pubblico diverso: Il vostro Parlamento, punta a
coloro che hanno un interesse particolare per la politica a livello comunitario:
i cittadini informati, i gruppi industriali, i partner sociali, i lobbisti, gli
ambienti universitari e coloro che lavorano nelle istituzioni dell'Ue.
La vostra voce, per l'interazione
con il grande pubblico, offre la possibilità di caricare contenuti realizzati
dagli utenti.
Il parlamento in diretta, per
seguire gli eventi parlamentari con una copertura continua, in particolare i
dibattiti in seduta plenaria (con un collegamento verso gli archivi audiovisivi
delle sessioni plenarie precedenti) e, nei prossimi mesi, le attività delle
commissioni parlamentari.
Cronaca, ma anche approfondimenti, su questo
nuovo portale informativo di servizio, dove non manca una parte tutta dedicata
ai giovani studenti: Europa giovane dedicata alla scoperta del
Parlamento europeo e delle sue funzioni come organo istituzionale e governativo.
Negli ultimi dieci anni, il numero di canali
parlamentari ha avuto una crescita significativa in Europa. Alcuni di questi
sono gestiti da organismi nazionali, come nel caso dell’Inghilterra, con la
BBC Parliament, mentre altri sono stati creati dai parlamenti stessi, come
in Francia o in Grecia. Il Parlamento europeo intraprende quindi una nuova
strada per familiarizzare i cittadini con la vita dell'istituzione,
creando una tv parlamentare moderna e creativa.
Europarltv guarda a una Europa allargata, con
servizi trasmessi in più di venti lingue, con voce fuori campo o in
lingua originale con i sottotitoli, che affrontano con uno stesso
stile semplice e diretto temi diversi quali
l’immigrazione, il lavoro e la precarietà, i cambiamenti climatici. Un sito per
questo unico nel suo genere.
L’interattività è sancita in un’apposita
Carta editoriale, in cui si trovano elencati i principi ispiratori del progetto.
Sulla
pluralità di opinioni politiche vigilerà
l'Ufficio di presidenza del Parlamento europeo che ha invitato un panel di
consiglieri - composto da un membro di ciascun gruppo politico e sotto la
presidenza del vicepresidente incaricato dell'Informazione e della Comunicazione
- ad assicurare una linea neutra e imparziale. |
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CULT Narrativa
in rosa a Matera di Valeria Scotti
Se c’è un accogliente spazio dedicato alla scrittura femminile, eccolo
diventare subito luogo di incontro per tutte le donne affamate di creatività. È
il
Women’s Fiction Festival di Matera che, per il quinto anno, accoglie
autrici provenienti da tutto il mondo.
Edizione dopo edizione, il Festival vince la sua scommessa più grande: diventare
il punto centrale per agenti, editor e produttori cinematografici interessati a
conoscere e valutare autori emergenti e non.
La parola, dalla scrittura alla lettura come terapia, dal pensiero
narrativo alle storie e ai racconti senza frontiere, è il tema dell’edizione
2008 in programma dal 25 al 28 settembre.
Si parlerà di confini tra razza e lingua, tra generi e generazioni, con grande
risalto ai giovani e al genere young adult, linea spesso ignorata tra
letteratura per ragazzi e narrativa per adulti. E poi la possibilità di
assistere a workshop interattivi, laboratori tematici e master class variegati.
E i Briefings for Thriller Writers per immergersi nelle più
misteriose vicende criminali, grazie alla presenza di criminalisti, agenti NCIS
e alla visita del reparto investigativo Polizia Scientifica di Matera.
Appuntamento importante è il corso dedicato all’autobiografia e alla
scrittura terapeutica, in collaborazione con l'associazione Iris
Basilicata. Un aiuto a tutte le donne affinché affrontino i disagi che una
malattia può comportare. E proprio Iris Basilicata e Women's Fiction Festival
sostengono la campagna per la prevenzione del tumore al collo dell'utero
tramite vaccino contro il Papillomavirus.
Non mancheranno le piacevoli vie del gusto: aperitivi con note
letterarie, letture e performance sul vino, degustazioni dei prodotti tipici
della Basilicata e dibattiti per accompagnare il piacere del cibo a quello della
letteratura.
In chiusura, oltre alla consegna del premio Baccante a Milena Agus,
rivelazione dell'ultima stagione letteraria, lo spettacolo E ancora danzo la
vita. Sul palco, dodici donne guarite dal tumore, le Griots, e
l'omaggio festoso alla loro forza. |
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DONNE Anastasia
Michaeli: la donna di Kadima
di Chiara Casadei
Bionda e affascinante, famosa presentatrice della televisione
israeliana - Canale 9 in lingua russa - e inoltre modella, moglie devota, madre
di ben sette figli e russa convertita all’Ebraismo. L’identikit di Anastasia
Michaeli, 33 anni, però, non si ferma qui. È entrata infatti a far parte di
Kadima, il partito del premier israeliano Olmert e della
ministra
Livni, subito dopo la sua formazione e da allora ha condotto energiche
campagne elettorali, nonostante la delusione di aver ricevuto solamente il
quarantaquattresimo posto nella lista del partito per le elezioni parlamentari.
Laureata in ingegneria a San Pietroburgo
all’Università Bonch-Bruevich, sta ora studiando per un master in Business alla
israeliana Bar-Ilan University. La Michaeli è una dei sei immigrati russi
entrati nelle file di Kadima, un numero record per qualsiasi grande partito
politico israeliano. Le risorse di questa donna sembrano essere
illimitate e l’impegno che ha dedicato fino ad oggi sia alla famiglia che
al suo ruolo politico ha portato a un crescente sostegno da parte dei suoi
elettori.
Il punto nevralgico della sua partecipazione politica
consiste in una strenua lotta per favorire l’integrazione
dei numerosi immigrati russi presenti nel Paese, affinché
questi non vivano in una situazione di segregazione sociale e godano degli
stessi diritti assicurati agli israeliani. La questione è problematica ma di
rilevante importanza, considerando che i cittadini di origine russa sono ormai
più di un milione, un settimo dell’intera popolazione, costituiscono il 15% dei
voti e determinano fino a 20 dei 120 seggi parlamentari.
La Michaeli ha parlato in questi termini delle condizioni
dei suoi connazionali: «Hanno perso tutto, le loro case, la loro cultura, la
loro atmosfera, la loro lingua, tutto. Molte delle donne immigrate hanno due
lauree, ma puliscono case israeliane» e si lamenta del fatto che «molti russi
sono delusi. Sono apolitici. Essi non hanno realmente interesse nell’avere il
diritto di voto. Ma non è possibile risolvere i problemi che si hanno nel nostro
Paese se non si vota».
La sua storia, invece, può essere considerata un esempio
di integrazione. Immigrata nel 1997 dopo aver conosciuto suo marito, un uomo
d’affari israeliano nato a San Pietroburgo, è stata accolta positivamente dalla
società israeliana, e oggi lavora nel nome e per l’onore della sua nuova patria. |
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TELEGIORNALISTI
Il filosofo Bardaro Grella di
Giuseppe Bosso
Dopo la laurea in filosofia,
Francesco Bardaro Grella ha frequentato per due anni la scuola di
giornalismo di Urbino, prima di entrare a far parte della redazione del
programma Niente di personale. Entrato nella redazione di Omnibus
nel 2007, ha continuato a lavorare al programma condotto da Antonello Piroso.
Durante l'estate ha condotto, insieme a Francesca Barra, Omnibus estate.
Francesco, un bilancio della tua esperienza a Omnibus estate.
«Assolutamente positivo, non solo per i buoni ascolti che abbiamo realizzato.
Per me è stata un’importante occasione, perché per la prima volta mi sono
trovato davanti ad una telecamera, ed ho compreso davvero quanto sia importante
il lavoro di chi ci si trova dietro. Sono due aspetti ugualmente importanti e
affascinanti del nostro mestiere, pur con le loro differenze».
Come ti sei trovato a lavorare con
Francesca Barra?
«Molto bene. Posso dire che è stata la prima collega con cui ho avuto a che
fare nella veste di conduttore, e credo che sicuramente in questi due mesi
abbiamo ciascuno appreso qualcosa dall’altro, non solo nello spazio riservato
alla nostra rassegna stampa».
Concordi con quanti dicono che l’estate è l’occasione giusta per provare
nuovi volti sul piccolo schermo?
«Mah, non solo l’estate, direi. Anche durante i mesi invernali le emittenti
provano a lanciare nuovi personaggi e nuove trasmissioni, così come in estate,
come dici. Ad ogni modo, è stata una buona gavetta per me».
La notizia dell’estate, secondo te?
«L’arresto di Del Turco e della giunta abruzzese è stato il caso che più ha
fatto parlare, per quanto riguarda la cronaca italiana. Poi le Olimpiadi, non
solo per l’aspetto sportivo ma anche per la questione tibetana e quella relativa
al rispetto dei diritti umani in Cina».
Cosa porterai, in futuro, di questa parentesi?
«In questi due mesi ho concentrato la mia attenzione soprattutto sul modo di
presentarsi in diretta davanti allo spettatore».
Una volta l’aspirazione maggiore per un giovane giornalista in crescita era
lavorare in Rai. Poi è venuta Mediaset, quindi La7, Sky e le varie emittenti
satellitari. Quali sono, secondo te, le aspirazioni delle nuove leve del mondo
dell’informazione di oggi?
«Il mercato si è molto ampliato con l’ingresso di nuove emittenti, e quindi la
richiesta di nuovi personaggi è alta.
Io non cerco il canale di grido. Anche una piccola emittente, se gestita bene,
può darti grandi soddisfazioni, soprattutto perché non hai quei vincoli e quelle
aspettative che circondano un grande ambiente. L’avvento del digitale terrestre
è stato, in questo senso, molto importante».
Dove ti vedremo prossimamente?
«Dove mi manderanno (ride, ndr). Battute a parte, sono disposto ad
accettare qualsiasi collocazione.
La7 mi ha dato grande fiducia e ringrazio chi ha creduto in me, a
cominciare dal direttore. L’esperienza da conduttore è stata interessante, ma
non mi soffermerò certo solo su questo tipo di ruolo, in futuro. Sono aperto ad
ogni possibilità e credo che sia lo spirito giusto per un giovane che voglia
cimentarsi col nostro mestiere. Ovviamente, però, ci vuole anche qualcuno che
nei giovani creda e che dia a loro spazio». |
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SPORTIVA
Tocchi pure Presidente di
Mario Basile
Mettiamola così: almeno è riuscita a far
parlare di sé e del suo sport anche quando non ci sono le Olimpiadi di
mezzo. O meglio, con la vicenda c’entrano eccome, ma di riflesso. Stiamo
parlando della pluricampionessa olimpica Valentina Vezzali e del suo:
«Presidente da lei mi farei toccare…», rivolto al premier Silvio Berlusconi
la settimana scorsa.
Scena del “delitto” il salotto di Porta a
Porta, che, messi da parte plastici e indagini su efferati delitti, aveva
visto come ospiti di punta proprio il presidente del Consiglio e la campionessa
azzurra.
A metà serata la frase incriminata: la
Vezzali ha regalato a Berlusconi il suo fioretto e l’ha poi invitato a
“toccarla”. «In senso tecnico», si è affrettato a precisare il conduttore
Bruno Vespa, avendo fiutato subito la possibile nascita di un caso. Così è
stato, infatti. Berlusconi non ha accettato l’invito, ma la polemica è nata lo
stesso. E con essa il solito botta e risposta tra parti politiche avverse.
Al di là della vicenda, quello che fa specie
è che nei giorni successivi al “fattaccio” la Vezzali abbia conquistato più
pagine di giornali di quando ha conquistato medaglie d’oro ai giochi olimpici. È
pur vero che Berlusconi per la stampa vale più di un oro olimpico, ma una
Vezzali in prima pagina ogni volta che gareggia non ci dispiacerebbe affatto.
Tutto fa vetrina. E pare proprio che il
connubio tv-scherma paghi, visto che
Michele Santoro pare abbia scelto
Margherita Granbassi come sostituta di
Beatrice Borromeo nel suo Annozero.
Con la speranza che quando sarà ospite Berlusconi non ci siano gaffes o fuori
programma che attizzino polemiche sui giornali. Sarà mica un rischio lontano
anni luce?
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