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Telegiornaliste anno XV N. 25 (607) del 2 ottobre 2019
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Alessia
Peraldo Eusebias, impegno ogni giorno
di Giuseppe Bosso
Incontriamo Alessia Peraldo Eusebias, inviata di
Studio Aperto.
Ricorda il suo primo servizio per Studio Aperto?
«Ho fatto il mio primo servizio per studio aperto due settimane dopo
l’inizio dello stage, dovevo ancora acquisire dimestichezza col
montaggio ma ricordo l’emozione di vederlo in onda! Per quanto riguarda
il risultato invece... diciamo che è stato il punto di partenza per
imparare!».
La giornata tipo di un’inviata sempre in giro.
«La giornata tipo di un giornalista televisivo in realtà è difficile da
descrivere, un giorno non è mai uguale all’altro! Si arriva in redazione
e in quel momento si scopre l’argomento o gli argomenti di cui bisognerà
occuparsi nell’arco della giornata. A volte si resta in redazione, altre
si esce a girare un servizio o a fare un’intervista. Capita spesso di
dover stravolgere i propri programmi ma fa parte della normalità. È
impossibile annoiarsi: è il bello di questo lavoro».
Non vorrebbe trattare argomenti più impegnativi di quelli che
abitualmente segue?
«Non definirei spettacolo, cultura, arte o raccontare storie argomenti
poco impegnativi... anzi! Nei servizi di cronaca si deve riportare i
fatti come accadono. In quelli di colore, invece, c’è bisogno di
creatività. Bisogna pensare a come impostare la sceneggiatura del
servizio, scegliere la musica più adatta, a volte le clip dei film,
cercare idee e spunti per il montaggio e per servizi sempre nuovi. Mi
piace poter raccontare il bello del mondo, intervistare persone sugli
argomenti più svariati e non occuparmi solo di notizie negative».
Si è mai dovuta confrontare con proposte indecenti o compromessi?
«Fortunatamente non mi sono mai trovata in situazioni spiacevoli e
nemmeno di fronte a proposte indecenti. Dopo il “me too” credo ci sia
maggiore sensibilità nei confronti di questi atteggiamenti maschilisti
da condannare. Non solo le donne hanno imparato a dire di no, a non
nascondersi e a denunciare, anche tanti uomini fortunatamente sono
cambiati! Purtroppo non tutti».
Lavorare in un grande network è una conquista o una nuova ripartenza?
«Lavorare in un grande network è stata un’importante opportunità, è una
grande soddisfazione ma soprattutto è una sfida che richiede ogni giorno
impegno e dedizione».
Potrebbe in futuro valutare un’esperienza all’estero?
«Amo viaggiare, conoscere nuove città, nuove culture e sicuramente mi
piacerebbe poterlo fare più spesso anche per lavoro. Un’esperienza fuori
dall’Italia? Perché no!».
Da grande Alessia sarà…?
«Da grande Alessia spera di essere una donna felice ed orgogliosa di
quello che ha costruito nella sua vita. Il lavoro non è tutto ma
sicuramente fare ogni giorno il mestiere che si ama aiuta a vivere
meglio!». |
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Il
re del sabato sera
di Giuseppe Bosso
Era ora, per qualcuno; una coincidenza o un’occasionalità
per qualche scettico.
Come la si veda, una cosa è certa: Alberto Angela
sta vincendo la sfida del sabato sera contro Maria De
Filippi. Lo dicono i dati di ascolto, che in
queste prime settimane della nuova stagione di
Ulisse – il piacere della scoperta
(prossimo, tra un anno, a spegnere venti candeline
sulla torta, da quella primissima puntata pilota, andata in
onda su Rai 3 nel novembre 2000, dedicata agli
Etruschi, davvero in un’altra epoca negli anni della
lira prima dell’euro e di una rete lontana anni luce dai
moderni social network ancora pura fantascienza) sia pure di
poco prevale su Amici Celebrities di Canale
5.
Poco interesse per i vip in gara sulle reti Mediaset
o effettivo calo di un format anch’esso ormai
prossimo a celebrare il ventennale? Non sembrerebbe
così, tanto più che, per quanto inferiori rispetto al
passato, le percentuali di ascolto non sembrano propendere
per questa ipotesi.
Semplicemente il pubblico italiano sembra davvero
premiare il lavoro di un professionista,
figlio di un altro straordinario professionista – che
ha inaugurato la nuova stagione di Ulisse nella prima
puntata – che ha sempre fatto della cultura e della
divulgazione una ragione di vita.
Che si tratti dell’antico Egitto o dei mille e
ancora più segreti da scoprire del corpo umano,
Angela ci mette sempre passione e impegno, cercando
il più possibile di risultare coinvolgente per tutti,
di ogni età o grado di istruzione che sia.
Un successo meritato e al tempo stesso un segnale,
che si spera venga percepito non solo dalla Rai, ma
anche dagli altri network: la cultura e il sapere
possono risultare carte vincenti anche nell’era del
trash. E sarebbe auspicabile che il successo di Alberto
Angela non rimanesse un caso isolato, ma fosse al contrario
il traino di una nuova, florida,
stagione.
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DONNE Elisa
Parrino, lottare con il sorriso
di Giuseppe Bosso
Questa è la storia di una ragazza che il destino
avrebbe voluto piegare e che invece ha reagito
senza perdere mai il sorriso.
Figlia di quella provincia varesina che ha
dato i natali a personaggi come Piero Chiara,
Dario Fo, Pupi Avati e Massimo Boldi, e
che nel momento della sua difficoltà si è stretta attorno
a lei con una meravigliosa
serata di musica e solidarietà in cui grande
protagonista è stato Omar Pedrini, suo idolo,
presentata da
Sarah Maestri, altra illustre varesina che
come lei ha affrontato le mille e più avversità che
la vita le ha riservato con grinta e sorriso.
Elisa Parrino fin da quando è venuta al mondo,
durante il periodo delle festività natalizie del 1992,
si è trovata come compagna di viaggio per nulla gradita
la tetraparesi spastica, che l’ha sempre obbligata alla
sedia a rotelle.
Eppure con la sua tenacia e con la solarità
che non risparmia mai di mostrare ogni giorno, affronta
quotidianamente le difficoltà della sua condizione,
sottoponendosi in Canton Ticino alle necessarie
cure, alle quali i suoi concittadini, nella serata
organizzata dalla locale Pro Loco luinese lo scorso
dicembre, non hanno mancato di contribuire.
Una ragazza che ha fatto della generosità verso il
prossimo un impegno costante e dovuto, e che
ultimamente ha riguardato un altro suo concittadino in gravi
condizioni,
Andrea Rossi, che potrà essere curato in
Israele grazie anche ai fondi raccolti con il sostegno
dei suoi tanti amici, Elisa in prima fila, felice che il
ragazzo sia entrato nella sua vita e al quale vuole
un bene dell’anima, un fratello, come testimonia
un
video che hanno realizzato negli ultimi giorni,
pubblicato sui social in cui mostrano la loro personale
risposta alla malattia, un messaggio di speranza per
tutti coloro che vivono questa battaglia.
Una ragazza figlia del nostro tempo e che con il suo
esempio ci dimostra come anche di fronte alla più
atroce sofferenza sorriso, voglia di vivere e
tenacia siano le migliori risposte. |
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