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Telegiornaliste anno XV N. 5 (587) del 13 febbraio 2019
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Marzia
Roncacci: rieccomi a Tg2 Italia
di Giuseppe Bosso
Abbiamo nuovamente il piacere di intervistare
Marzia Roncacci, che ci racconta importanti novità
professionali che la riguardano.
Marzia, bentrovata: come cambierà il tuo lavoro al
Tg2?
«Diciamo che il mio è un ritorno alla conduzione dello spazio di
informazione del mattino. Tg2 Italia è una bella sfida. Perché
cambia tutto; a partire dal nome, ma anche nella forma e nei contenuti.
Per me è stato come tornare nella mia seconda casa. Sono molti anni che
mi occupo e conduco questo spazio. Ma ritornare è stata sempre una
grande emozione. Devo questo al mio direttore Gennaro Sangiuliano, Un
grande professionista, che voglio ringraziare pubblicamente».
Perché Tg2 Italia?
«Il nome del programma non è casuale ma in continuità con una linea
editoriale anche della Rete Due, dove il nostro Pese e gli Italiani con
le loro storie tornano ad essere i protagonisti. La puntata s'impagina
il giorno prima e la mattina stessa. Un grande sforzo, un grande lavoro
di squadra che vuole essere sulla notizia. Quindi occhi puntati sul
mondo sui fatti del giorno. Attualità, politica, economia, cultura.
Un'informazione a tutto tondo, con ospiti in studio, collegamenti,
approfondimenti».
Dopo 7 anni che bilancio trai di questa esperienza?
«Sicuramente una grandissima esperienza professionale. Perché ogni
giorno trattare argomenti di ogni tipo, dalla politica, all'economia,
alla cronaca, ai vari fatti del mondo e di casa nostra, ti permette di
avere una visione a 360 gradi su quanto accade ma che impone una
altrettanta preparazione. Quindi leggere, studiare, chiedere, capire,
informarsi, sapere, un lavoro certosino quotidiano. Ma che non può e non
deve, a mio parere, non essere così. Quando sono in diretta a me piace
andare a braccio, perché è importante, prima cosa, conoscere la materia
che si tratta ma è fondamentale ascoltare gli ospiti e anche da loro
prendere spunti per porre domande, affinché le informazioni siano più
chiare possibili. Ecco no alla Tv urlata. non mi piace. Il
telespettatore deve capire».
Raccontaci il lavoro che svolgi in questo ambito.
«Mi sento un po' come un cuoco: tanti ingredienti che io in diretta
metto insieme e cucino nel migliore dei modi almeno per quello che
posso. In riunione, più di una in verità ogni giorno, stabiliamo gli
argomenti da trattare in base ai fatti che accadono. Poi si pensa agli
ospiti esperti da invitare. Poi si decidono quali servizi, collegamenti,
con inviati o corrispondenti , e si comincia ad essere operativi. Ognuno
con il proprio compito e ruolo. Un lavoro di squadra, insisto perché
senza il gruppo non si potrebbe fare un programma così attento
all'attualità. Io mi chiudo in redazione e studio, leggo. Poi contatto
gli ospiti, e con loro faccio lunghissime chiacchierate al telefono,
perché è in questo momento che do forma al mio programma della mattina
dopo. Quando ho il quadro completo, metto insieme i pezzi del puzzle e
già immagino, più o meno, come verterà la discussione il giorno dopo,
con l'obiettivo principale di fornire più informazioni possibili al
pubblico a casa. Il rispetto nei loro confronti per me è la priorità.
Sono molto più attenti preparati di quanto si pensi».
Quale riscontro hai avuto dal pubblico?
«La cosa che più apprezza il pubblico di Tg2 Italia è il modo in
cui trattiamo gli argomenti. Un clima tranquillo dove c'è la possibilità
di spiegare, far vedere, storie, problemi, fatti, così come sono».
E quanto è importante per te la partecipazione dei tuoi spettatori,
attraverso i social?
«Fondamentale: io utilizzo i social sempre e da sempre. Capii subito
l'importanza di questi strumenti di comunicazione. Oggi sono per me la
cartina tornasole immediata del mio lavoro. I telespettatori scrivono
subito. critiche, elogi, pongono domande, dibattono. Questo è un grande
arricchimento per me e per poter fare sempre meglio. Leggo tutto quello
che mi scrivono».
Una gioia ma anche una responsabilità.
«Sento molto il senso della responsabilità nei confronti di chi ci
ascolta. Il telespettatore deve essere rispettato e informato nel modo
giusto, senza essere indirizzato ma dandogli la possibilità dii
conoscere e farsi un'idea propria. detto ciò amo il mio lavoro, ho la
stessa passione del primo giorno. La diretta per me è cosa naturale, non
mi stressa, vivo molto bene lo studio, ho un rapporto bellissimo con i
cameraman, con i registi, con tutti; è fondamentale! La tv è un lavoro
di equipe. mi dà gioia stare in studio. Sono nel mio habitat naturale».
Cosa rappresenta per te il Tg2?
«Il mio tg da quasi 20 anni! quanti anni sono passati. La Rai, il Tg2 mi
hanno dato la possibilità di fare esperienze uniche, interviste,
reportage, raccontare storie, in Italia e nel mondo e poi condurre uno
spazio di informazione da oltre sette anni. grandissima esperienza e
anche la possibilità di capire la mia vera vena. Posso solo dire grazie
alla Rai e al Tg2 e sarò sempre riconoscente».
A chi ti senti maggiormente grata?
«Alla mia famiglia; alla Rai, e oggi, al mio direttore Gennaro
Sangiuliano». |
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Chiara D’Amico, l’amore ogni giorno
di Giuseppe Bosso
Era il 2009 quando incontravamo una giovane e brillante
conduttrice televisiva (e non solo) della provincia di
Salerno, che ci raccontava dei suoi progetti e delle sue
aspirazioni. Da allora ne sono successe di cose nella vita
di
Chiara D’Amico, moglie, mamma di due splendide
bambine e da pochi giorni in onda su
Lira Tv con la quarta edizione di
2 Cuori e 1 Bouquet, che allora ci
raccontava in anteprima come progetto in fase di
realizzazione.
10 anni fa ti intervistai e ci annunciasti la nascita di
2 Cuori e 1 Bouquet, che è giunto alla quarta edizione: come
è cambiato nel tempo il format anche rispetto alle tue
aspettative?
«Quando mi intervistasti la prima volta avevo già in mente
questo format come il racconto di storie d’amore locali,
vere e contemporanee, ma particolari; infatti quelle che
cerco sono sempre coppie con storie di vita insolite, ed è
quello che potrete vedere nelle prossime puntate, quando per
esempio ci sarà una coppia con tre gemelli. Ma non posso non
parlare della coppia con cui abbiamo cominciato in questi
giorni, un amore che dura da tutta la vita, il primo e
l’unico amore, una rarità; raccontare l’amore dei nostri
giorni e di come si può vivere in condizioni variegate».
Quale coppia ti ha maggiormente colpita in questi anni?
«Tra le tante mi piace ricordare una coppia multiculturale,
due ragazzi che vivono a Cava dei Tirreni, lui italiano lei
africana; oppure due speleologi che lavorano alle grotte di
Castelcivita, che si sono conosciuti e sposati nelle grotte.
O la coppia di Iron man di Napoli. E coppie celebri, due
attori Gaetano Stella ed Elena Parmense, noti nel
salernitano».
C’è spazio per l’amore in questi tempi di crisi?
«Sì, faccio il programma anche per lanciare una speranza,
dobbiamo appellarci più che mai in questi tempi difficili ai
sentimenti e al valore della famiglia, per superare le
difficoltà di ogni giorno, come ci hanno testimoniato due
imprenditori di Cava che abbiamo incontrato nella seconda
puntata, che hanno superato la crisi economica e anche la
malattia di un nipotino. Bisogna crederci, avere il coraggio
di investire nell’amore».
Ti ho intervistata 10 anni fa la prima volta e vedo che
per te molte cose sono cambiate, vero?
«Sono stata circa quattro anni lontana dagli schermi per le
mie bambine, che mi hanno portata a trasferirmi a Positano.
La mia è una vita cambiata nel segno dell’amore, la mia
famiglia è la mia priorità, mi definisco una mamma manager
(ride, ndr) ma anzitutto mamma».
Hai avuto difficoltà a rimetterti in carreggiata?
«No, nel momento in cui ho deciso di tornare in video ho
trovato grande disponibilità da Lira Tv, che ringrazio per
il supporto e il sostegno. È un ulteriore messaggio per
tante mamme che vogliono tornare al lavoro, basta crederci e
volerlo. Ovviamente sapendo gestire al meglio il tempo che
richiede la famiglia».
Mamma, moglie e professionista: ti senti realizzata?
«Sì, il lavoro non mi manca, la famiglia meravigliosa ce
l’ho, vivo tra due splendide città come Vietri e Positano;
il mio è un bilancio più che positivo, ma bisogna sempre
sapersi migliorare».
Cosa rappresenta per te San Valentino che celebriamo in
questi giorni?
«Ci tengo, mi piace l’idea di una giornata in cui si celebra
l’amore ed è per questo che invito tutti a fermarsi in
questa giornata e a viverla accanto ai vostri affetti. Date
valore ogni giorno all’amore». |
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Mimì
sempre con noi di
Giuseppe Bosso
Sai, la gente è strana… prima si odia e poi si ama…
cambia idea improvvisamente.
Poche, semplici, parole che in sintesi potrebbero riassumere la
vita di Domenica Rita Adriana Bertè, al secolo Mia
Martini, alias Mimì.
A quasi un quarto di secolo da quella terribile e triste
giornata del 12 maggio 1995 quando la vita umana
dell’artista originaria di Bagnara Calabra si spegneva
in riva nella sua casa di Cardano, il suo ricordo e il
suo alone sono più che mai vivi, almeno nel
ricordo dei fan.
Una vita tormentata quella di Mimì, che la fiction
trasmessa in questi giorni da Raiuno, con la magistrale
interpretazione di Serena Rossi (che proprio con
Almeno tu nell’universo le ha voluto rendere omaggio
sul Palco dell’Ariston, dove 30 anni prima aveva
conquistato il premio della critica - oggi a lei
intitolato - nonostante il nono posto finale) cerca di
ricostruire andando a fondo di un’esistenza travagliata tra
una vita familiare problematica e una carriera
altalenante vissuta tra momenti di grande tripudio a
vuoti di sconforto e black out.
Ma più che in quel crudele e spietato ambiente dello star
system, che oggi ipocritamente finge di aver dimenticato
quegli anni in cui lei era l’emarginata da evitare e
da irridere, Mimì è più che mai viva come detto nel cuore
dei fan e del pubblico che anche nei momenti più neri della
sua vita le sono stati vicini, e che ancora adesso intonano le
sue canzoni, pagine memorabili della storia della
musica italiana, da Piccolo Uomo a Gli
uomini non cambiano. Ed è nel loro ricordo, e in quello
dei veri affetti (dalla sorella Loredana Bertè a pochi
amici sinceri come Enrico Ruggeri) che Mimì resterà
sempre con noi. |
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