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Telegiornaliste anno IX N. 23 (367) del 10 giugno 2013
 
	
		
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			| TGISTE Fabrizia 
		Aralla: l’equitazione è il mio grande amore 
		di Giuseppe Bosso 
 Volto emergente di
		
		Sky Sport24, intervistiamo 
			Fabrizia Aralla.
 
 Com'è arrivata a Sky?
 «Ad aprile 2012, per uno stage di tre mesi a conclusione del 
		praticantato previsto dalla scuola di giornalismo; a luglio mi hanno 
		fatto un contratto di sostituzione estiva di altri tre mesi e a dicembre 
		2012 mi hanno proposto un altro contratto a tempo determinato».
 
 Per lei punto di arrivo o nuovo inizio?
 «Sky è certamente un punto di partenza per la mia carriera; quando sono 
		arrivata avevo già diversi anni di esperienza alle spalle, ma è stato 
		come ricominciare, con un nuovo metodo; una nuova visione della 
		professione di giornalista, improntata alla ricerca della perfezione e 
		del dettaglio che rende unico e inedito il racconto di un evento».
 
 Giornalista sportiva per scelta o casualmente?
 «Nonostante io non mi sia occupata tanto di sport in passato, ho sempre 
		creduto che chi scrive di sport sa scrivere, e bene, di qualsiasi altra 
		cosa; per questo ho scelto SkySport24; è stata un'esperienza non facile, 
		soprattutto all'inizio, ma ora sono soddisfatta dei traguardi che ho 
		raggiunto e del mio nuovo modo di scrivere».
 
 Si dà troppo spazio al calcio a discapito di altri sport dove pure 
		abbiamo atleti che ci gratificano secondo lei?
 «Io credo che Sky abbia dato dimostrazione di essere una realtà attenta 
		non solo al calcio: basta considerare l'esclusiva dell'Olimpiade di 
		Londra 2012, l'acquisizione dei diritti del Mondiale di Formula 1 e 
		della Motogp che trasmetteremo dal 2014. Questi sono alcuni esempi che 
		lo dimostrano, ma non solo: in occasione del Giro d'Italia abbiamo 
		dedicato intere edizioni del tg sportivo a studi di approfondimento e 
		analisi della tappe; e poi tra i gioielli di Sky Sport ci sono 
		senz'altro l'Nba e il rugby».
 
 Cosa farà da grande?
 «Io non faccio la giornalista: prima di tutto, sono una giornalista. Tra 
		vent'anni mi vedo ancora così, con una passione sconfinata per questa 
		professione: il mio sogno è diventare una conduttrice di Sky».
 
 L'evento che vorrebbe raccontare è...
 «Il Gran Premio Roma di salto ostacoli nel weekend di Piazza di 
		Siena, a fine maggio: l'equitazione non è un evento targato Sky Sport, 
		ma non si può mai dire...».
 
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			| NONSOLOMODA Estate 
				che vai, moda che trovi di Ludovica Virgili 
 Come ogni estate troviamo stili e mode diverse, per 
				vestirci e passare le nostre serate calde ed estive in compagnia 
				di amici.
 
 Quest’anno la parola d’ordine sembra essere “colore”: 
				fluo per la precisione, ovunque! Nel colore supervitaminico 
				arancio, abituati a vederlo abbinato al blu o nero, si può osare 
				di più anche con un rosa, o con un tono su tono; con 
				accessori o trucchi di questa tonalità di colore possiamo 
				mettere in risalto la nostra tintarella estiva.
 
 Anche il giallo è un ottimo colore per esaltare la pelle 
				ambrata: al centro di questo outfit può bastare anche un capo di 
				questo colore fluo per brillare al centro di una festa tra amici 
				a bordo piscina, ma anche una bella pochette con qualche
				borchia può essere elegante se abbinata ad un vestito 
				nero.
 
 Come dimenticarci del rosa? Il colore per eccellenza che 
				rappresenta la femminilità si presenta per questa estate come la 
				tonalità più gettonata; soprattutto può essere 
				interessante, per esempio, un bellissimo smalto fucsia 
				alle mani ed ai piedi, che riuscirà a mettere subito in risalto 
				il colorito estivo.
 
 Una nuova tendenza sono anche i leggings floreali, 
				direttamente dagli anni ’80: non ne avevamo mai visti così tanti 
				in tutte le sfumature; fantasie e stampe rappresentano il must 
				have della stagione, e si possono trovare in qualsiasi negozio.
 
 Sta prendendo campo nel settore moda estivo anche la mini tuta o
				jumpsuit, ideale per combattere le alte temperature 
				estive, perché scopre gambe e braccia ed è adatta a quasi 
				tutti i fisici; dalla versione più sportiva, alla versione più 
				romantica o elegante con tanto di tacco 12, se il capo vi piace, 
				si può dire che ce n’è per tutti i gusti!
 
 Un’altra tendenza saranno i Jelly sandals: sono 
				dei sandali ultra colorati di plastica, che vi riusciranno a 
				stupire per la praticità e la comodità sia in al mare ma anche 
				in città, e sono incredibilmente fashion.
 
 In campo di borse sono arrivate direttamente da Miami le 
				Mochilas bags, dei secchielli realizzati completamente a 
				mano dagli indigeni Wayuu, con una lavorazione di oltre 
				160 ore, realizzate singolarmente con i migliori materiali; 
				questi sacchi racchiudono in se una vera esplosione di colori e 
				motivi geometrici, derivati dalle donne Wayuu che si portano 
				dietro fino dalla nascita. Una borsa dedicata alle donne che 
				vogliono farsi notare.
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			| TUTTO TV Meteore 
				anni 2000 
				di Giuseppe Bosso 
 Ieri stelle acclamate e desiderate, oggi meteore 
				di cui non si hanno notizie da tempo.
 
 Attenzione, non parliamo di protagoniste del piccolo schermo che 
				hanno vissuto la loro età d'oro negli anni'80 o '90: per 
				ritrovare la loro ascesa il nostro viaggio indietro nel tempo è 
				molto meno breve, di appena una decina di anni addietro ai 
				nostri giorni.
 
 Certo, ogni caso fa storia a sé: ad esempio la statuaria 
				brasiliana Magda Gomes, fino al 2006 volto di punta di 
				Italia 1 della domenica di Guida al campionato e poi 
				protagonista di una delle ultime edizioni de L'isola dei 
				famosi, ha messo su famiglia con un principe 
				austriaco e ha preferito tornare all'antico amore della moda, 
				lasciandosi alle spalle lo star system made in Italy che l'aveva 
				accolta. Percorso più o meno analogo per la sua connazionale 
				Fernanda Lessa, che ebbe modo di farsi conoscere all'inizio 
				dello scorso decennio come protagonista di un celeberrimo 
				spot al fianco di Bobo Vieri e poi come conduttrice di un 
				programma di moda su Rai 1, per poi sbarcare sull'Isola e 
				quindi, dopo aver avuto due figlie con il tastierista dei 
				Subsonica, ha detto ciao alla tv italiana e si è dedicata 
				ad una nuova attività, per la precisione quella di dj, lontana 
				dai clamori delle telecamere.
 
 Un'altra sudamericana di cui si sono perse le tracce - ad 
				eccezione che nei rotocalchi di gossip, che ancora oggi la 
				vedono talvolta al centro dell'attenzione - è la venezuelana 
				Aida Yespica, transitata dalla immancabile Isola dei 
				famosi - due volte - al Bagaglino e al cinepanettone di 
				Christian De Sica, con in mezzo tante love story più o meno 
				eclatanti - dal flirt con Francesco Facchinetti a quello con 
				il calciatore Matteo Ferrari, padre di suo figlio – con uno 
				spiacevole intermezzo giudiziario che la vide, al pari di 
				altre colleghe, coinvolta nella famigerata inchiesta ‘Vallettopoli’.
 
 Venendo alle stelle – per poco – di casa nostra, i casi 
				più eclatanti di gloria mordi e fuggi sono innegabilmente quelli 
				che hanno coinvolto le ex concorrenti del Grande Fratello, 
				e su tutte spicca sicuramente la romagnola Mascia Ferri, 
				detta la ‘pantera’, protagonista della seconda edizione 
				del reality di Canale 5. Uscita dalla ‘casa’ è stata 
				protagonista di un memorabile calendario con Alessia Fabiani, 
				ha vivacchiato per qualche tempo di ospitate ma poi, anche lei 
				diventata mamma, ha preferito defilarsi dalle scene.
 
 E a proposito della Fabiani, come dimenticare le Letterine? 
				Ricordate? Ma sì che ricordate: erano le assolute 
				protagoniste al fianco di Gerry Scotti nel quiz di Canale 5
				Passaparola, che ci ha tenuto compagnia dal 1999 
				al 2006. Popolarissime e acclamate all’epoca, sono in gran parte 
				oggi sparite dalla circolazione: le eccezioni sono le primedonne 
				di Verissimo e de Le Iene, 
				Silvia Toffanin e Ilary 
				Blasi; qualcuna ha tentato, con più o meno fortuna, la 
				strada della recitazione, come Alessia Ventura e
				
				Morena Salvino; ma di (tante) altre, come Benedetta 
				Massola e Vincenza Cacace, il bollettino dello star 
				system ha da tempo perduto le tracce.
 
 Il caso sicuramente più discusso delle ex Scotti’s girls 
				è quello della sarda Francesca Lodo; cugina della ex 
				velina Giorgia Palmas, pareva molto quotata solo otto anni fa, 
				dopo la partecipazione al reality show La Fattoria e un 
				film natalizio al fianco di Massimo Boldi e Vincenzo Salemme. Ma
				a tagliare le gambe alla Lodo è stato l’amaro coinvolgimento 
				nella sopra citata vicenda 'Vallettopoli'; nel 2010 torna 
				momentaneamente alla ribalta grazie ad un’intervista a 
				Barbara D’Urso nella domenica di Canale 5, in cui esterna 
				tutta la sua amarezza per gli ostracismi e il dimenticatoio che 
				dovette affrontare a causa dello scandalo – di cui si dichiarò 
				sempre totalmente estranea – e sembrò che quell’intervista le 
				potesse riaprire improvvisamente quelle porte che le erano state 
				chiuse: stiamo ancora aspettando…
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			| PINK NEWS Chirurgia 
				estetica e stereotipi di Linda Talato 
 Chirurgia estetica e canoni di bellezza stereotipati: un 
				argomento quanto mai controverso e che torna alla ribalta dopo 
				l'ultimo lungometraggio del regista Pappi Corsicati, intitolato
				Il volto di un'altra.
 
 Nel film (che vede protagonisti Laura Chiatti e 
				Alessandro Preziosi) Bella, nota conduttrice televisiva di 
				un programma dedicato alla chirurgia estetica interpretata 
				proprio dalla Chiatti, viene convocata dai produttori, per 
				informarla di un calo degli ascolti provocato, a loro dire, 
				anche dal fatto che il pubblico si è stancato di vedere il 
				solito volto alla conduzione: furiosa, dopo l'inappellabile 
				verdetto, Bella si lancia alla guida della propria auto, 
				rimanendo coinvolta in un grave incidente che le deturperà il 
				viso.
 
 La trama del film si sviluppa, in seguito, con la protagonista 
				ricoverata in una clinica di chirurgia estetica, gestita 
				proprio dal marito (Preziosi) che si proporrà di intervenire 
				per dare un volto nuovo alla moglie, trasformando la clinica 
				nella location di un reality show.
 
 Il finale del film lo lasceremo scoprire agli appassionati del 
				cinema nostrano, limitandoci a lanciare, invece, una 
				riflessione su quella che è una tematica spesso affrontata 
				nei talk show e programmi televisivi, in cui si confrontano le
				opinioni tra chi è a favore e chi contro; tra chi si 
				oppone a canoni di bellezza stereotipati e di eterna giovinezza 
				e chi, invece, considera la chirurgia una risorsa importante 
				per tutti coloro che soffrono di insicurezza a causa di 
				qualche difetto fisico.
 
 Per molto tempo il cosiddetto "ritocchino" è sembrato 
				appannaggio del mondo patinato dello spettacolo, con starlette e 
				divi sempre giovani e dalle fattezze perfette; tuttavia, come 
				ricordato anche in un precedente articolo, i canoni di 
				bellezza e perfezione trasmessi dal piccolo e grande schermo e 
				dalle riviste di moda, possono influire emotivamente sulla 
				percezione di tante persone comuni, esercitando fascino ma 
				riuscendo anche, in taluni casi, a creare un senso di 
				inadeguatezza di fronte a quelli che si percepiscono come 
				difetti incompatibili con i canoni di bellezza dominanti.
 
 Impossibile non notare gli svariati casi riguardanti donne del 
				mondo del spettacolo che improvvisamente decidono di rifarsi il 
				seno, spesso poco prosperoso anche per via di un'eccessiva 
				magrezza: si passa così dal mito della donna tutta curve che 
				dominava in passato, a quello di una bellezza spigolosa ma con 
				un seno abbondante, maggiormente diffuso ora e che 
				inevitabilmente influisce sulla percezione di uomini e 
				donne comuni.
 
 Ancora, l'ideale della giovinezza ad ogni costo, 
				inducendo ad intervenire su rughe di espressione e palpebre 
				cadenti nella rincorsa verso un'ideale di giovinezza eterna 
				in una società in cui si vive più a lungo, ma anche in cui una 
				modella di trent'anni è già vecchia.
 
 Paradossi su cui spesso ci si interroga e che permeano anche gli 
				ambiti della vita comune; fermo restante il compito 
				essenziale della chirurgia estetica laddove ce ne sia reale 
				bisogno e senza voler demonizzare la volontà di essere più 
				belli, ci si chiede spesso quale sia la sottile linea di 
				confine che separa l'equilibrio dall'esagerazione, che 
				spinge, in alcuni casi, le persone a modificare completamente 
				alcuni tratti della loro esteriorità, forse senza considerare 
				che questa potrebbe anche essere intimamente legata con 
				l'interiorità.
 
 Una ruga in più, frutto di esperienza e maturità,
				non ci renderà di nuovo acerbi cancellandola. Come 
				seno e labbra artificialmente prosperose non renderanno "femme 
				fatale" una persona semplice.
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			| DONNE Gloria 
				Bendini, donna in di Michela Tortolano 
 Lei parla dell’importanza della creatività e della capacità di 
				reinventare e reinventarsi come atteggiamento che produce 
				positività: conosciamo meglio Gloria Bendini, fondatrice di 
				Donna In, 
				magazine al femminile.
 
 Prima di tutto, Gloria: perché un magazine al femminile?
 «Ho voluto lanciarmi in questa impresa per provare a creare il 
				prodotto che io stessa avrei voluto leggere; tante volte mi sono 
				persa tra le pagine di noti magazine femminili non riuscendo a 
				trovare articoli di contenuto; inoltre mi ero un po' stancata 
				della figura femminile proposta: donne un po' superficiali che 
				pare abbiano come massimo interesse "l'attività orizzontale" o 
				le ultime scarpe di Manolo Blahnik. Tutte sogniamo con Sex 
				and the City, ma siamo anche molto altro».
 
 Visitando le pagine del tuo sito si apprezza la ricchezza 
				degli argomenti e la leggerezza della grafica: questo progetto 
				lo hai immaginato così come lo vediamo ora oppure hai definito 
				le idee un po’ alla volta?
 «Sicuramente nel corso del tempo si è modificato cercando sempre 
				un miglioramento, e così continuerà ad essere, sia da un punto 
				di vista contenutistico che estetico. L'unica cosa che non 
				cambia è l'idea di base, ovvero un sito che possa rappresentare 
				per le donne sia un bacino di informazioni utili sia un punto di 
				svago con articoli di vario spessore a seconda delle tematiche».
 
 Le tue collaboratrici sono numerose: oltre all’ovvia capacità 
				tecnica di saper strutturare un articolo, cosa è determinante 
				affinché possano scrivere per il tuo progetto e, anche, come 
				entri in empatia con loro?
 «Per quanto mi riguarda devono essere appassionate, umili e 
				curiose: mi piacciono le persone con delle idee e soprattutto 
				che comunicano tanto. Mi ritengo piuttosto disponibile e mi 
				piace lasciar spazio per lavorare in un clima di serenità, ma 
				cerco di chiarire la linea da seguire sin da subito e il 
				rispetto reciproco è fondamentale; per il resto siamo una 
				redazione di donne, quindi mi affido molto al "sesto senso"».
 
 Scrivi molti articoli; curi e controlli personalmente quelli 
				delle redattrici prima della pubblicazione; hai un lavoro e 
				certamente una vita privata… come fai?
 «Come tutte le donne, cerco di essere multitasking! Passo molte 
				ore al giorno al pc sia per lavoro che per interesse personale, 
				e fatico a staccare la spina. Per quanto riguarda Donna In 
				sono fortunata ad avere collaboratrici valide che mi aiutano e 
				che cercano di portare avanti con me questo progetto. Per lavoro 
				invece sono una image&Web editor con la mia Purple Lab: la mia 
				conciliazione di lavoro, passioni e vita privata va avanti come 
				quella di tutte le donne impegnate; alcuni giorni riesce meglio, 
				altri si lavora anche fuori orario. L'unica cosa che ti può 
				davvero aiutare è cercare di costruire progetti che ti 
				coinvolgano veramente; le fatiche si sentono meno e le 
				soddisfazioni hanno più valore».
 
 La tua webzine è molto seguita: quali caratteristiche 
				determinano tanto successo?
 «Credo che chi ci segue lo faccia perché la nostra impronta è 
				seria, i nostri articoli sono ricchi e, anche negli argomenti 
				più frivoli che comunque non mancano, cerchiamo sempre di 
				restare su linee eleganti e pulite, senza mai scendere in 
				volgarità. Siamo attente a rispondere alle lettrici e la nostra 
				redazione è fatta di ragazze e donne comuni, che possono quindi 
				parlare di ciò che abbraccia le donne da un punto di vista reale 
				e sincero. Inoltre abbiamo una serie di esperti che collaborano 
				con noi offrendoci la loro professionalità su tematiche 
				specifiche; quindi le informazioni che forniamo sono frutto di 
				studi e competenze strutturate».
 
 Quanto oggi la “web-comunicazione” avvicina e allontana le 
				persone?
 «Il web è un mondo parallelo che regala esperienze diverse in 
				base al come lo si approccia. Io ne ho fatto il mio lavoro e 
				quello che posso dire è che il modo migliore di vivere questa 
				comunicazione è sfruttandola per accorciare le distanze o i 
				limiti presenti nel mondo reale. Non condivido l'idea che un 
				computer possa raffreddare i rapporti, perché si può essere 
				educati e coinvolti anche in uno scambio di mail o in una video 
				chiamata su Skype; il problema è che alcuni se lo dimenticano. 
				Ci sono coppie che si sono conosciute nel web e vivono una 
				felice vita insieme che altrimenti non avrebbero avuto; ragazzi 
				che portano avanti gli studi per via telematica, e potrei fare 
				altri mille esempi. Il mondo è nostro, sta a noi 
				interfacciarcisi nel modo migliore possibile e prenderne i lati 
				positivi laddove possiamo».
 
 In termini lavorativi, il mondo del web ha finalmente portato 
				l’uguaglianza dei sessi oppure anche qui esistono difficoltà 
				prettamente femminili?
 «Io credo che le disuguaglianze siano più che altro nella testa 
				delle persone; le donne devono fare spesso più fatica perché 
				veniamo da un passato dove l'uomo portava a casa lo stipendio e 
				la donna stava in cucina, quindi ci ritroviamo a dover 
				dimostrare di essere in grado di fare le cose. Il mondo del web 
				ha consentito a molte più persone, in questo caso donne, di 
				lanciarsi in lavori autonomi, e quindi possiamo crearci una 
				nostra professionalità aldilà del dover apparire in un certo 
				modo per raggiungere una determinata posizione. La vera 
				rivoluzione secondo me non sta nelle donne che riescono a 
				dimostrare quanto valgono, ma nel fatto che siano in aumento gli 
				uomini che riescano a capirlo».
 
 In questo momento di forte crisi quale indirizzo suggeriresti 
				ad una giovane alle prime scelte per il futuro?
 «A chi si sta affacciando agli studi universitari consiglio di 
				valutare bene la scelta, optando per qualcosa che possa 
				permettergli di aprire più porte in un futuro. A chi è in una 
				fase successiva consiglio di non arrendersi nonostante tutto e 
				di cercare di portare avanti le proprie idee tenendole strette, 
				magari proprio inventandosi una professione e ricostruendo un 
				po' se stessi. Capisco che non sia facile per chi necessita di 
				un'entrata fissa da subito, ma pensateci: se non investiamo su 
				noi stessi, su chi dovremmo farlo?».
 
 Per parlare, oggi, in modo specifico del mondo delle donne, 
				quali argomenti non possono assolutamente mancare?
 «La donna di oggi è completa, attenta, multisfaccettata ma 
				soprattutto di corsa, quindi sicuramente ogni cosa va declinata 
				in quest'ottica. Sul piano frivolo vediamo la ricerca di make up 
				veloci a lunga tenuta, moda low cost. La cucina va tanto, quindi 
				ricette buone, ma possibilmente senza una lunga preparazione; 
				poi consigli per le mamme, tanto fai da te che fa svagare ma, 
				allo stesso tempo, può far risparmiare e infine il lavoro. A tal 
				proposito abbiamo creato la rubrica legata al lavoro su Donna In 
				che dà idee a tutte le donne su come crearsi una occupazione 
				partendo da zero con i consigli di chi lo ha fatto».
 
 Se domani dovessi cambiare lavoro, cosa faresti?
 «Parlando per assurdo, la consulente di bellezza; sono 
				affascinata dal mondo beauty, le profumerie sono uno dei miei 
				punti deboli. Oppure aprirei un negozio di fiori, non ho 
				assolutamente il pollice verde, ma mi potrei impegnare... e nei 
				tempi morti sarei comunque attaccata al pc, non credo potrei 
				farne a meno».
 
 Praticamente e metaforicamente: porti la gonna o i pantaloni?
 «Mia mamma quando ero piccola mi metteva sempre le cosiddette 
				"gonne a pantalone" che io odiavo, ma credo mi rispecchino 
				molto. Diciamo che cerco di portare i pantaloni in maniera 
				femminile!».
 
 Hai un sogno nel cassetto?
 «Ne ho tanti! Vorrei far crescere Donna In; vorrei una 
				casa con un grande terrazzo; vorrei la serenità quotidiana. Ma 
				anche vivere alle Hawaii e girare con un cappello di paglia in 
				testa non mi dispiacerebbe».
 
 Conosci Telegiornaliste?
 «Sì, l'ho conosciuto un po' di tempo fa tramite la rete; lo 
				trovo molto interessante, un bel punto rosa nel web».
 
 Potresti definirti Donna in…?
 «Crescita direi: in fondo non si finisce mai».
 
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