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Cam girls inchiesta giornalistica

Qui di seguito trovate l'intera raccolta degli articoli dell'inchiesta di Pierpaolo Di Paolo sul mondo delle cam girls, pubblicata in dieci puntate nel periodo settembre-novembre 2010 nella nostra rubrica Hot girls.


1 - Cam girls - inchiesta a puntate di Pierpaolo Di Paolo Telegiornaliste anno VI N. 29 (246) del 13 settembre 2010

Cam girlDa quando la legge Merlin chiuse i bordelli, il sesso a pagamento, quello legale, si è estinto. Ora internet propone nuovi paradisi sessuali sdoganando il sesso a pagamento, dandogli una veste più "pulita". Il suo è un mondo fatto di spettacoli in cam, erotismo, sessualità. È un mondo virtuale - manca il contatto fisico - e proprio perciò legale, almeno fin quando non arriverà una legge Merlin anche per internet.
Ma come funziona questo mondo? Che serietà ha? Ci si può fidare?
Per capirlo, ci imbarchiamo in un azzardato viaggio nell'universo oscuro e conturbante del sesso virtuale... un viaggio che porterà alla luce sia un mondo intrigante ed "onesto" - il Paradiso - sia un altro popolato da imbroglioni, furfanti e ribaldi della peggior caratura: l'Inferno.
Un mondo di truffe.

Originariamente la gente veniva adescata nelle chat tramite nicknames accattivanti. Il furfante, molto spesso un uomo, chattava con il merlo di turno, lo convinceva con promesse allettanti, otteneva il pagamento e spariva. Col tempo è stato necessario adottare sistemi sempre più elaborati.
Se il cliente non vede, non crede.
Ed ecco che gli stessi truffatori son tornati alla carica, muniti stavolta di video preregistrati. Nel momento in cui l'utente richiedeva alla ragazza di accendere la cam per una verifica, i furfanti avviavano il video. All'attonito quanto sprovveduto avventore si mostrava così una modella bellissima ed ammiccante. Tutta intenta a chattare con loro. Tutta per loro.
Scoperto anche questo raggiro, il popolo di internet s'è fatto diffidente. Per capire se ciò che aveva di fronte era davvero una persona reale o il solito video registrato, ha cominciato a pretendere dalla ragazza dei movimenti chiesti al momento. Indicare dei numeri con le dita, salutare, smorfie o altro. E qui la risposta dei lestofanti, l'ultimo tassello del mosaico criminale, non poteva essere che assoldare delle complici che si mostrassero davvero via webcam.

Ma la realtà delle chat girls, come detto, non si esaurisce certo qui. Esiste un intero mondo fatto di official site, pagine web personali, siti specializzati che certificano e garantiscono le modelle loro affiliate. Come dire: l'ambiente è conscio di quanto il cliente su internet sia esposto ed indifeso. Conosce l'eccessiva facilità con cui si realizzano le frodi ed è perfettamente consapevole di quanto i raggiri delle persone poco serie possano screditare un'intera piazza. Per questo ci si attrezza per dare garanzie. Per guadagnarsi agli occhi degli utenti, troppo spesso scottati, quella credibilità andata perduta. Per ricostruirsi un'affidabilità resa così dubbia, improbabile...


2 - Cam girls: sogno o incubo? di Pierpaolo Di Paolo Telegiornaliste anno VI N. 30 (247) del 20 settembre 2010

... Ci si può fidare? Per scoprirlo andiamo alla ricerca di una camgirl. Si può facilmente immaginare di trovarne nelle chat erotiche, quindi entriamo in quelle di Ciaoamigos. Sono l'ideale perché si tratta di videochat e difatti, dopo poco, individuiamo l'obiettivo. Il suo nick, Postepay11eu, lascia davvero poco spazio all'immaginazione.

La ragazza sponsorizza il proprio lavoro nella chat pubblica. Possiamo vederla. È una modella giovane, max 25enne, bionda, dai lineamenti delicati. Il viso è inquadrato solo fino alla bocca, quanto basta per capire che è una donna molto bella. La contatto in privato e la trattativa è molto veloce. La ragazza si presenta come Patrizia De xxx e chiede un pagamento di €11 sulla sua Postepay. In cambio offre il "paradiso": «Faccio show di 20 min - dice - con spogliarello e masturbazione. Uso dildo, anche anal. Tu dimmi la tua fantasia e io la realizzo».

Le chiedo di salutare in cam, poi di fare 3 con le dita, per assicurarmi di non star guardando un video registrato. Tutto ok, la modella che ho di fronte è reale. Effettuo il pagamento, tutto è pronto per cominciare. Ma a cominciare, ovviamente, son solo i problemi. Patrizia controlla l'avvenuta ricarica, poi smanetta velocemente sulla tastiera, come ad eseguire una operazione di routine, dopodiché comunica: «Il tuo pagamento non è arrivato. Guarda anche tu» e gira la cam sul suo pc per mostrarmi il saldo del suo conto: €0,00.

Ed ecco immediatamente spiegata anche l'insolita richiesta di €11: nello spostarsi il versamento su altro conto, la ragazza spende ogni volta €1 di commissione. Occorre chiedere €11 per fare la consueta scena ed incassare lo stesso cifra tonda. Non mi arrendo. Giro anche io la cam sul mio pc a mostrarle il pagamento effettuato. La ragazza non si scompone, anzi, come seguendo un copione ripetuto milioni di volte, esclama: «Ah no, ecco spiegato. Il tuo pagamento risulta bloccato. È già successo spesso con Postepay. Fammi un altro pagamento identico e si sblocca, io poi ti restituisco il secondo pagamento».

Ormai la tecnica è chiara, non c'è motivo di farsi spennare oltre. Mi limito a insistere: io ho pagato quanto pattuito, dunque voglio solo che i patti siano rispettati. Lei ripete più volte la sua richiesta, provando a vedere se le riesce di spillare ancora qualcosa. È evidente che a volte le deve andar bene. Qualche fesso, più fesso degli altri, si trova sempre. Quando però capisce che ormai ho mangiato la foglia, chiude di netto la conversazione e torna in chat pubblica, alla ricerca di nuovi polli...


3 - Cam girls: la truffa del secolo? di Pierpaolo Di Paolo Telegiornaliste anno VI N. 31 (248) del 27 settembre 2010

... Provo ad avvertire della trappola, scrivendo in pubblico. Patrizia mi contatta in privato: «Demente. Tanto qualche fesso che paga lo trovo sempre. È inutile che rompi le palle». Non demordo, la seguo tra le varie stanze avvisando tutti, ovunque lei sponsorizzi. Ma è una lotta vana. La chat è troppo dispersiva e, dopo poco, ogni riga scritta scompare. La "denuncia" si perde immediatamente. Non passa molto che nuovi utenti vengono a lamentarsi di esser stati truffati.

Solo a questo punto mi rendo conto che c'è un vero e proprio plotone di sedicenti cam girls, tutte con la stessa inquadratura in cam. Con cadenza regolare qualcuno viene a lamentarsi di esser stato derubato, e le modalità paiono sempre le stesse. Verrebbe proprio da ipotizzare che ci sia una regia comune. Qualcuno che abbia assoldato quante più modelle possibile, le abbia istruite bene, e poi le abbia sguinzagliate tra le varie chat, realizzando profitti enormi. Un'associazione a delinquere perfettamente concepita. Geniale, nella sua semplicità.

Ma come può funzionare un sistema del genere? Può mai essere che nessuno denunci?
In effetti, non è difficile immaginarsi la situazione. Prendiamo gli adolescenti: le chat pullulano di ragazzini in piena esplosione ormonale. Voi ve lo immaginate un quindicenne che, truffato e carico di vergogna, corre dai genitori a dire: «Mamma, papà, volevo vedere una donna nuda ma mi hanno rubato tutta la paghetta»?

E poniamo invece un padre di famiglia. Va a denunciare, per la gioia di moglie e figli, facendosi grandinare guai in casa?
Oppure un avvocato, un medico, un notaio, un qualunque altro professionista affermato: va a sedersi davanti ai poliziotti a spiegare che ha pagato per soddisfare al meglio un momento di fugace masturbazione? E tutto ciò per €11? Non è certo un caso che la cifra sia così bassa. In questo modo la truffa, concepita su larga scala, frutta infinitamente di più. Decine, forse centinaia di migliaia di euro. E scarsissime possibilità di denuncia.

E un giornalista? Un giornalista, una volta lanciato sulla sua pista, segue la traccia come un segugio. Un giornalista è una brutta razza. Un giornalista denuncia.


4 - Cam girls: la denuncia di Pierpaolo Di Paolo Telegiornaliste anno VI N. 32 (249) del 4 ottobre 2010

Prima di recarmi alla polizia postale immagino più volte la scena, e vengon fuori tutte le paure/vergogne con cui deve fare i conti il denunciante in un caso del genere.

Son seduto davanti al maresciallo che ha raccolto la mia deposizione. Il sorrisetto stampato sulla sua faccia rappresenta appieno l'aria di scherno che c'è nella stanza. Pervertito, maiale, sfigato, segaiolo. Fesso. Gli epiteti, non proferiti, sono tutti ben evidenti nello sguardo del poliziotto.
«Di fatto non si può far nulla», dice l'agente. "Sei uno sfigato che s'è fatto fregare e gli sta pure bene", è quel che vorrebbe dire.
«Avete idea di quanti ragazzini frequentino quella chat?», provo a dire. «Di 16, 15, anche 14 anni. Prede ideali per queste truffe. Ci cadranno tanti padri di famiglia e tanti fessi come me, ed ok, ci starà pure bene. Ma per il resto? È un meccanismo da smantellare, a prescindere dal giudizio morale su di me». «Senta, adesso non abbiamo tempo», taglia corto. E vengo messo alla porta.


Oppure, nella peggiore delle versioni, vengo incriminato seduta stante per sfruttamento della prostituzione. «Ha pagato per qualcosa che è qualificabile come una prestazione sessuale, no?», mi accusa. «Ma assolutamente no - ribatto - non c'è il contatto fisico».
«Chi lo stabilisce che una prestazione sessuale è solo se c'è contatto fisico? La ragazza si sarebbe dovuta anche masturbare, no?», insiste. «Non necessariamente», rispondo. «Sarà il magistrato a stabilire se pagando lei ha commesso un reato oppure no. Io intanto son tenuto a trasmettere la notizia. Verrà informato». Io: «Ha mai letto il processo di Kafka»?


La realtà, fortunatamente, è lontana dalla fantasia. Anche se non troppo. L'agente raccoglie la mia deposizione con comprensione e professionalità. Tuttavia ci sono dei dubbi e si interroga con i colleghi su come vada inquadrata la situazione. Cercano di dissuadermi dal denunciare: «Qui non c'è nulla di penalmente rilevante - mi dice un superiore - c'è una somma da restituire, è un problema civile da inadempimento di contratto. Anzi, qui non c'è neppure il contratto, quindi nemmeno questo». «Veramente - provo ad obiettare - la rilevanza penale io la vedo tutta. La gente viene indotta a pagare con raggiri ben studiati a tavolino, è una truffa a tutti gli effetti, ed il contratto c'è. È verbale».

«Sarebbe bene valutare meglio la questione - mi dice ancora - non vorrei che il magistrato agisca contro di lei. In fondo ha pagato, potrebbe configurarsi qualche reato a suo carico».
«Non vedo quale - insisto - ho pagato solo per assistere ad uno spettacolo. Se fosse così, tutti i locali in cui fanno spogliarelli sarebbero case chiuse. Tutti illegali».
«La verità - sottolinea ancora l'agente - è che questa è una materia nuova, troppo nuova, e non c'è ancora una giurisprudenza in merito».
«Guardi, le dico una cosa che avevo deciso di tenere da parte: io sono un giornalista e sto facendo tutto ciò perché sto lavorando ad una mia inchiesta su questo mondo. Ho studiato bene la cosa prima di imbarcarmici e son convinto che il mio comportamento non configuri nessun reato. In ogni caso voglio andare fino in fondo».
«D'accordo - si arrende - allora firmi qui».


5 - Cam girls: la scoperta dell'Eden? di Pierpaolo Di Paolo Telegiornaliste anno VI N. 33 (250) del 11 ottobre 2010

Tornando a casa, denuncia in tasca, mi aspetterei di sentirmi finalmente vittorioso, soddisfatto. Invece non sono per nulla pago. Quanto so, per davvero, sulle cam girls? Era proprio tutto qui quel che c'era da scoprire? Uno squallido giro di truffe e basta? Per capirlo, torno a setacciare il web. Stavolta tenendomi ben lontano dalle chat.

È così che scopro gli official-site delle cam girls.
I siti presentano ciascuno un ampio catalogo di modelle. Ognuna ha il suo spazio con tanto di foto, recensioni, video di presentazione, contatti msn e skype. Non passa inosservata l'avvertenza che campeggia in molte pagine: aggiungete voi la cam girl su msn e skype! Una cam girl seria non vi aggiungerà mai. Diffidate da chi vi aggiunge e controllate sempre bene gli indirizzi. Una virgola, un trattino, un punto di differenza, può nascondere impostori che si spacciano per la nostra modella!

Siamo finalmente giunti in un ambiente del tutto affidabile? Abbiamo raggiunto il nostro traguardo?
È presto per dirlo, ed invero i riscontri iniziali non sono del tutto confortanti.
Non occorre esplorare troppo per imbattersi nelle prime lamentele. Il problema più frequente sembra essere quello della scarsa attendibilità delle foto. Il cliente vede le immagini di Veneri dalle forme più avvenenti e paga aspettandosi di star acquistando quel "prodotto". Quando vede la donna e scopre che è ben diversa, non sprizza gioia per l'affare fatto e per il trattamento subito. Alcune cam girls, pur di lavorare, "rubano" le foto alle colleghe più procaci, spacciandole per proprie. Altre, più semplicemente, si limitano a ritoccarle con Photoshop o a metterne non esattamente di recenti. Il risultato è che a fronte di aspettative smisurate, l'esito non può che essere un'enorme delusione. Ed i soldi han già preso il volo...

E le cam girls? Nemmeno loro sembrano passarsela tutte divinamente. Hanno a che fare con chi capita, clienti spesso maleducati o che cercano di imbrogliarle per non pagare. I siti per cui lavorano non sempre sono seri, e alcune lamentano di esser state licenziate all'improvviso senza esser pagate.
Tra le tante, raccolgo lo sfogo di Eva: «Siamo sfruttate, trattate come carne da macello. Il sito per cui lavoravo ha messo un mio video, che avevo reso disponibile solo per vendita privata, nella home page. In questo modo son stata sbattuta completamente nuda in prima pagina, senza che nessuno mi abbia chiesto l'autorizzazione. Ho protestato ma sono strafottenti ed arroganti, hanno regolamenti a loro uso e consumo e della nostra professionalità non hanno alcun rispetto. Si sentono in diritto di fare quello che vogliono di noi».

Bisogna dunque arrendersi? La verità è che, gira e rigira, è soltanto un ambiente corrotto senza alcun'altra regola che non sia la legge del più furbo? Non sento ancora di volermi demoralizzare o cedere a pur comprensibili generalizzazioni o pregiudizi. So che ci dev'essere anche un'altra realtà. Un altro lato della medaglia. Se c'è un ambiente che, al di là di qualunque moralismo, si è dato delle regole e le rispetta, mantenendo una sua coerenza di fondo, io lo devo scoprire e raccontare. Quanto poi fare la cam girl sia un lavoro rispettabile o meno, è un giudizio che non mi tocca minimamente e che lascio volentieri ai lettori. Il mio obiettivo è trovare cam girls "oneste", se esistono.

E tanto mi impegnai, che infin le trovai...


6 - Cam girls: il Paradiso Terrestre di Pierpaolo Di Paolo Telegiornaliste anno VI N. 34 (251) del 18 ottobre 2010

Tanitamary cam girlMentre scorro le immagini delle varie cam girls, mi pongo il problema: come la scelgo?
La maggior parte degli utenti sceglie la propria cam girl in base al seno. Dev'essere grande, sodo, tondo. Oppure a coppa, dal capezzolo piccolo, scuro, chiaro, largo e così via. Le caratteristiche pretese sono le più varie. Anche se i più chiedono un seno grosso e basta. Sembra che il gregge di internet sia popolato principalmente da tettofili.

Ed io? Da bravo giornalista devo sceglierne una a caso, la prima che trovo, a prescindere dalle doti fisiche? Certo, devo concentrarmi sul dato che più conta, ossia il suo comportamento/correttezza. Ma questo esclude del tutto scelte edonistiche poco pertinenti alla causa?
Un giornalista deve limitarsi a raccontare frugale la realtà, o nel raccontarla si cala inevitabilmente in essa? L'annoso dilemma è istantaneamente risolto nel momento in cui l'occhio mi cade sulle foto di Tanitamary.

Donna estremamente femminile ed elegante, dal fisico esile e sinuoso. Bel viso, capelli lunghi, lisci e rossicci che percorrono la linea flessuosa della schiena. La vita sottile esplode poco sotto in un mappamondo alto, marmoreo, perfettamente rotondo. La prova, qualora ve ne fosse bisogno, che Dio esiste.
Dopo il gaudio iniziale, puntali arrivano tutti i dubbi: figuriamoci se questa qui è davvero lei. Chissà dove avrà preso queste foto. La diffidenza più implacabile è oramai giocoforza un'inseparabile compagna, in questo viaggio.

Per fugare il sospetto vado alla ricerca delle recensioni lasciate dagli utenti sulla cam girl, e ne trovo subito. Tutte ottime e - soprattutto - più d'un utente sottolinea che questa ragazza ha foto corrispondenti al vero.
Potrebbe averle scritte o fatte scrivere lei, quelle recensioni, mi dice la solita vocina fastidiosa. In fondo, c'è un solo modo per saperlo.
Mi decido dunque a contattarla: come si comporterà?


7 - Cam girls: Tanitamary di Pierpaolo Di Paolo Telegiornaliste anno VI N. 35 (252) del 25 ottobre 2010

...come si comporterà?
Per prima cosa chiedo a Tanitamary di accendere la cam: voglio assicurarmi che sia davvero lei.
«Assolutamente no», mi risponde. «Sono una cam girl garantita e certificata, se mi vuoi vedere paghi». Le chiedo quanto vuole, scopro che costa €15 per 15 min, €20 per 30 min. In principio ero deciso a prendere la soluzione più economica qualunque fosse, ma la seconda opzione è decisamente più vantaggiosa, e mi dà molto più tempo per interagire con lei. Pago.

«Aspetta che controllo» mi dice. «Mi spiace amore, ma non mi è arrivato nulla».
«Ecco qua», penso subito, «altri €20 che hanno preso il volo. E stavolta ben mi sta davvero». Intanto che aggiorno il mio saldo, mi immagino già le facce alla polizia postale, quando mi vedranno tornare per la nuova denuncia. Apro la pagina, deciso a mostrare anche a Tanitamary il pagamento effettuato, e scopro che effettivamente non mi son stati scalati i soldi. Il sito delle poste si era bloccato, non concludendo l'operazione. Effettuata correttamente la transazione, la ragazza accende la webcam.

Davanti ai miei occhi appare una donna sotto la trentina. La ragazza è sul letto, stesa su una coperta a scacchi colorati. Indossa un'elegante vestaglia rosa e si vede a colpo d'occhio che è in perfetta forma. La modella che mi aspettavo. Forse le foto sono leggermente ritoccate, ma nulla di sostanziale: è assolutamente lei. Mi chiede cosa voglio che faccia. Per prima cosa le dico di salutarmi con la mano, anche se non sarebbe necessario: è evidente che non sto guardando un video preregistrato. Per esser certo che fa sul serio dovrei almeno farla spogliare, ma decido di non sbilanciarmi. «Non so come funziona un tuo spettacolo», le dico. «Fa ciò che fai di solito».


8 - Cam girls: la mezz'ora più veloce della Storia di Pierpaolo Di Paolo Telegiornaliste anno VI N. 36 (253) del 1 novembre 2010

... Fa ciò che fai di solito.
Con un gesto Tanita si sfila le mutandine, si stende supina a letto e inizia a masturbarsi, ansimando. Dopo un attimo è prona, con in mano un vibratore che nemmeno le avevo visto prendere. A fatica riconquisto la sua attenzione, chiedendole di restare vicino la webcam e di parlare con me.

È stupita, non si attendeva questo comportamento, ed appare leggermente spaesata. Comincia a succhiare il vibratore, ma le dico di gettarlo via: «Non c'entra niente con te, poi la bocca preferisco che tu non ce l'abbia occupata». Mi guarda interrogativa, in attesa. «Dove sei in questo momento?» le chiedo.
«A casa mia, a Milano. E tu di dove sei?» «Io sono di Napoli», le rispondo. Poi aggiungo: «Non siamo molto vicini, ma mi piacerebbe sapere se posso venire a trovarti».

Tanita mi guarda sorpresa, non capisce. Mi spiego meglio, le chiedo se è possibile pagarla per farle visita nel suo appartamento, senza webcam e pc di mezzo. Nello spiegarglielo cerco di dissimulare il mio interesse, come se fossi solo un cliente che si informa su una opzione in più. Invece la sua risposta è fondamentale per cercare di inquadrare un minimo la persona che ho di fronte. Per cominciare a capirci qualcosa.
Non appena Maria (questo il suo vero nome) capisce quel che intendo, la sua espressione si fa risentita: «Non sono mica una prostituta - mi dice sdegnata - queste cose con me non le puoi fare».

Mi scuso, non era certo mia intenzione offenderla. La ragazza torna a sorridere: «Dai, continuiamo lo spettacolo - riprende allegra - cosa devo fare?». «Sfilati il vestito, poi fai tu. Balla», rispondo. «Basta che lasci stare il vibratore, niente di pornografico, manteniamoci sull'erotico». «Va bene - fa lei - ma mostrati anche tu».
Accendo la cam. «Ehi, ma sei carino!» esclama. «Dai, spogliati anche tu, fammi vedere». «Un'altra volta», le rispondo. «Adesso son qui per vedere te». Tanita ride, è divertita. È evidente che quel che fa le piace. Le piace mostrarsi, le piace stuzzicare. In men che non si dica, tra una battuta e l'altra, senza aver la benché minima possibilità di rendersene conto, i 30 minuti eran già volati via.
La mezz'ora più veloce della storia...


9 - Cam girls: l'intervista di Pierpaolo Di Paolo Telegiornaliste anno VI N. 37 (254) del 8 novembre 2010

Dopo le "schermaglie" iniziali, soddisfatto di quanto ho scoperto, decido di rivelarmi e chiedere apertamente a Maria se è disposta a concedermi un'intervista. La ragazza accetta entusiasta.

Nel mondo delle cam girls, accanto a "professioniste serie", girano tantissime truffe. Ragazze che si spacciano per cam girls, ma che prendono i soldi e spariscono. Cosa ne pensi?
«Sono molto arrabbiata per questa realtà, perché è una cosa che poi inevitabilmente viene ad incidere anche su di me e sul mio lavoro. È una situazione che crea molta diffidenza negli utenti, e per quanto tu possa comportarti correttamente, finisci sempre col pagarne conseguenze ingiuste. A volte mi offendo e me la prendo coi clienti che chiedono l'anteprima, ma mi rendo conto che non è colpa loro».

Molte ragazze utilizzano foto altrui per pubblicizzarsi su internet. Altre volte invece le foto sono poco recenti, oppure migliorate con il Photoshop. E tu? Confessa, le tue foto son proprio tutte genuine?
«Le foto con cui mi pubblicizzo son assolutamente tutte mie. Mai rubato foto alle colleghe, mi sembra una cosa stupida da fare, perché poi il cliente sempre ti vede e ti fai una cattiva pubblicità. Forse due o tre foto sono state ritoccate con Photoshop, quello è possibile, ma solo per dei dettagli».

Nei tuoi spettacoli sembri sempre molto allegra. Fa parte del ruolo che devi mantenere, o ti diverti davvero così tanto?
«Il mio divertimento dipende da chi ho di fronte. Quando gli utenti ti fanno divertire, sono simpatici, allora si crea una bella atmosfera e ci si diverte in due».

Posso chiederti quanto si guadagna? Si può davvero costruire una vita così, o serve solo per arrotondare un po' e tirare avanti?
«Non mi piace parlare di soldi. Io faccio la cam girl a tempo pieno e ci riesco, per guadagnare abbastanza devi saperti tenere buoni i clienti. In ogni caso ci sono anche ragazze insospettabili che hanno tutt'altra vita e che lo fanno ogni tanto per arrotondare».

Ma chi sono le cam girls? Che vita fanno? Sono davvero ragazze normali? E come può un lavoro così non incidere, non rendere complicata una relazione d'amore... o anche solo il rapporto coi vicini?
«Siamo ragazze normalissime, le stesse che puoi incontrare anche per strada. Nelle relazioni d'amore io credo molto nella fiducia. Senza questa non si va da nessuna parte. Per questo ho sempre parlato con sincerità a tutti i miei ex ragazzi, spiegando loro il lavoro che faccio. A nessuno di loro la cosa dava fastidio, anzi...».

A differenza di molte colleghe, ti fai vedere senza problemi in viso. Nemmeno questo ti crea difficoltà o imbarazzi?
«No. I miei parenti ed i miei amici sanno cosa faccio, quindi non ho problemi. Non ho nemmeno paura di esser riconosciuta per strada, anzi, direi che semmai questa cosa mi eccita proprio!».

Com'è il rapporto coi clienti?
«Dipende, cambia da utente a utente. Se sono simpatici, di certo li faccio molto divertire».

E non ti è mai capitato qualche cliente particolare? Ci puoi raccontare qualche richiesta strana, inusuale?
«Sì, hai voglia. Mi capitano sempre molte richieste strane. Una volta un tizio mi ha chiesto di procurarmi un pollo, una gallina o un coniglio, e di ammazzarlo in diretta, in cam».

E tu?
«Fossi matta! A me queste cose impressionano. Solo se vedo come uccidono un animale, stai sicuro che poi non lo mangio nemmeno. Non esiste».


10 - Cam girls: la fine del viaggio di Pierpaolo Di Paolo Telegiornaliste anno VI N. 38 (255) del 15 novembre 2010

Al termine di un lungo cammino possiamo dire di aver imparato, sulla nostra pelle, come funziona. In questo ambito, come del resto in ogni cosa, è fondamentale sapersi muovere e rivolgersi alle persone giuste. Individuare i siti più seri, le modelle già certificate, leggere le recensioni degli utenti nei forum delle cam girls, potrebbe rivelarsi determinante nell'evitare spiacevoli sorprese.

Nello sconfinato universo di internet, l'enorme baratro della truffa è sempre aperto e pronto a risucchiare dentro i viandanti più sprovveduti.
Non accettare caramelle dagli sconosciuti resta ancora oggi uno degli insegnamenti più validi ed attuali. È proprio per questo che ci siamo sforzati di rendere un po' più conosciuto e familiare quel lato onesto del sesso virtuale che, scherzosamente, abbiamo chiamato Paradiso.
Infatti, tra le modelle appartenenti al Paradiso, ora possiamo senza dubbio annoverare Tanitamary. Come lei, a conoscerle, ce ne sono infinite altre.

Di siti che presentano cam girls ve ne sono tantissimi. Alcuni, come Mondo Camgirls, non si limitano a fare elenchi di modelle iscritte presso di loro, ma mettono al fianco del nick e delle foto della ragazza, anche dei simboli particolari. Questi stanno ad indicare le cam girls "certificate" e quelle "garantite".
Le certificate son le modelle di cui il sito afferma di aver appurato l'esistenza.
Le garantite, quelle sulla cui onestà sentono di poter mettere la mano sul fuoco. In questo modo, tra le tante che si propongono, l'avventore ha la possibilità di individuare subito quelle che si sono già contraddistinte per serietà e correttezza. O almeno, se gli autori tengono alla credibilità del proprio website, così dovrebbe essere.

La speranza è di esser riusciti, nel corso di questo appassionante viaggio, a fornire tutte le indicazioni utili ad aggirare le trappole, tanto continue quanto odiose, che inesorabilmente pullulano in un paesaggio come questo. Non ci resta che augurare a tutti gli avventori, forse ora meno sprovveduti e curiosi di dare più da vicino un'occhiata a questo mondo, un immenso buona fortuna.

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