
Telegiornaliste 
	anno IV N. 44 (169) del 8 dicembre 2008
                               Addio, Emilio Rossi 
								di Silvia Grassetti
  
  								In Rai dal 1956. Primo direttore del 
								Tg1 dal 1975. Vincitore 
  								di numerosi riconoscimenti, come il premio 
								Ilaria Alpi alla carriera 
  								nel 2007, lo Scarfoglio, il premio Ischia. 
								Autore di tanti libri, come il più recente, 
								L'undecima musa. Navigando con Ulisse nel mare 
								della comunicazione di attualità, ma anche 
								il primo, Il pensiero politico di Jacques 
								Maritain. 
  
  Gambizzato dalle BR nell’aprile del 1977: un commando gli sparò addosso
  15 pallottole. Rossi stava andando in redazione, e camminando 
  								leggeva un testo di Pietro Ingrao. Ironico. 
  								Dirà Adriana Faranda, l’ex terrorista rossa, che 
								l’attentato a Emilio Rossi rientrava in una 
								strategia di «contro i livelli intermedi della 
								DC», che culminerà otto mesi dopo con il 
								sequestro Moro. Emilio Rossi era appena 
								rientrato al suo posto alla direzione del tg. In 
								quei giorni “di sospensione” il direttore, 
								attento al grande pubblico, realizzò un 
								modello di tg 
  								che oggi viene definito il prototipo delle “all 
								news”. 
  
  Vicedirettore generale Rai per la pianificazione dal 1980 al 
								pensionamento. Presidente del Comitato di 
								Controllo Tv e Minori. Di lui l’Associazione 
								Ilaria Alpi ha detto: «Verso Emilio Rossi l'informazione 
								e più in generale la società italiana hanno un 
								debito di riconoscenza. Per il suo 
								impegno professionale e civile, per la sua 
								coerenza di giornalista rispettoso dei 
								diritti di tutti, ma soprattutto dei ragazzi, i 
								soggetti più esposti al cinismo opportunistico 
								di un malinteso mercato, per aver formato e 
								guidato generazioni di giornalisti televisivi, 
								per aver sempre creduto in un modello alto 
								del Servizio Pubblico radiotelevisivo». 
  
  								Come è ormai noto, Emilio Rossi si è spento 
								giovedì scorso nella sua casa di Roma. Era 
								nato a Genova nel 1923, era laureato in 
								giurisprudenza e in filosofia. 
  								Vogliamo salutarlo ricordando come 
								l’Associazione Ilaria Alpi aveva motivato il suo 
								premio alla carriera: «La carriera di Emilio 
								Rossi rappresenta un 
  								raro equilibrio fra la professionalità e l'etica, 
								fra l'impegno culturale e la scelta civile». 
  								In questo difficile momento per l’informazione 
								italiana, pronunciare un “Addio, Emilio” ci pesa 
								ancora di più.