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La testimonianza di
Andrea Sarubbi
Si dice che gli occhi siano la voce del cuore. Ed io
quegli occhi non li dimenticherò mai. Occhi di dodicenni
che non sono mai state bambine, perché da quelle parti
l'infanzia è un lusso che possono permettersi in pochi.
Che occhi, e che storie.
C'è Fabiola, quindici anni ed una pancia così. Il bimbo che
nascerà fra un mese è stato concepito in strada, dove
era destinato a vivere per sempre se sua madre non
avesse bussato alla porta delle suore. Il padre, appena
evaso dal carcere, ha 23 anni. Ha già detto che presto
passerà a prendersi il figlio, per insegnargli a rubare
e sniffare colla.
C'è Janete, 4 anni. Non conosce la differenza tra l'affetto
e la violenza. Suo nonno ha violentato per anni la
figlia maggiore, l'ha messa incinta e poi ha cominciato
con la bambina. Sarà un dramma spiegare alla piccola che
quel signore è anche suo padre. Sarà difficile farle
capire che quei pomeriggi sul letto non erano il gioco
più bello del mondo.
La mia preferita è Julia, che ha 13 anni e ne dimostra il
doppio. È bella, così bella che se ne erano accorti
anche i trafficanti di prostitute. Volevano mandarla in
Bolivia, dopo due anni trascorsi sui marciapiedi di
Manaus. Ma per fortuna sua madre - che all'inizio
divideva con lei i proventi del lavoro - è entrata in
crisi e si è rivolta alla polizia.
Juninho mi chiama tio, zio. Un titolo conquistato sul campo,
facendomi battere a calcetto in cortile. È uno dei pochi
maschietti che vivono a Casa Mamae Margarida - è il
figlio di Graça, raccolta in strada da piccola e
divenuta la regina dei fornelli. Ma sono tanti quelli
che vengono qui a scuola, per poi tornare a dormire in
famiglia.
Tanto amore e pochi soldi. Le suore che si dedicano a questi
ragazzi - che li amano, ve lo giuro, come figli - sono
giovani e squattrinate. Pensate che dallo Stato ricevono
un real al giorno, meno di 30 centesimi di euro, per
ogni ragazzo ospitato, fino ad un massimo di 250.
Facciamo due calcoli: meno di 75 euro complessivi al
giorno, circa 27 mila euro l'anno. Devono bastare per
cibo, vestiti, stipendi dei professori di tutte le
materie e dei due psicologi. E pazienza se l'anno scorso
i ragazzi non erano 250, ma 310.
Per fortuna c'è il Vides, una ong internazionale con sede
anche in Italia. Sono stati loro ad organizzarmi il
viaggio in Brasile, e per questo non li ringrazierò mai
abbastanza. Cerchiamo di aiutarli, vi prego. Mi impegno
a tenervi aggiornati su quello che sta accadendo lì, ma
anche a fare da tramite per quelli di voi che vorranno
andare a vedere e magari dare una mano di persona.
Vi prego ancora.
Con affetto,
Andrea |
La testimonianza di
una volontaria Vides
Sono entrata per la prima volta a casa Mamma Margherita
circa due anni fa. Ora come allora, quel cortile pieno
di bambine, i loro volti, i loro abbracci e i loro
sguardi profondi, bisognosi solo di un po' d'amore e
tenerezza, sono vivi e presenti nel mio cuore. Sono
rimasti scolpiti dentro di me come un'incisione su di
una pietra indistruttibile, assieme al ricordo di chi si
dedica a loro con tanto amore e dedizione.
Appena entrata a Mamma Margherita sono stata accolta da un
mare di bambine e dalla direttrice, suor Liliana: una
suora con il cuore e le braccia grandi, talmente grandi
che è in grado di cullare anche tre bambini
contemporaneamente. Aggrappato alla sua gonna c'era
Chico, un maschietto di circa 5 anni che la chiamava
"mamma": la donna che lo ha messo al mondo lo aveva
infatti abbandonato sulla strada a soli 5 mesi, e da
allora suor Liliana è per lui un territorio di amore,
sicurezza e dolcezza da difendere con i denti.
Ogni mattina, suor Liliana non è sola nel suo lavoro di
mamma: bisogna svegliare i piccoli e prepararli per la
scuola. Insieme a lei ci sono suor Katia - giovane e
molto carina, incaricata di seguire le bambine nei
rapporti con gli assistenti sociali e il Tribunale - e
suor Rosy, che invece si occupa di coordinare le
attività scolastiche. Per un po' di tempo ci sono stata
anche io, che ero partita dall'Italia con l'idea di
lavorare, dare aiutare... ma sono bastati pochi giorni
per capire che le cose non sarebbero andate proprio
così. Sono stati quei bambini e quelle suore - con la
loro testimonianza, la loro semplicità e la loro
incredibile forza di lottare - a farmi crescere, ad
aiutarmi a dare un giusto valore alla mia vita ed alle
cose che mi circondavano, a confermarmi per l'ennesima
volta che non si vive pienamente se non si riesce ad
andare oltre il proprio naso.
Per circa 6 mesi ho collaborato con le suore e con gli
educatori della Casa. Abbiamo realizzato tante attività:
corsi di informatica, taglio e cucito, teatro, sport,
incontri con gli adulti, accompagnamento delle ragazze
nel loro difficile compito di "mamme-bambine". Ho
toccato con mano i problemi della Casa, perché ogni
settimana era una battaglia con le spese da affrontare:
vestitini, pannolini, vaccinazioni, materiale scolastico
e così via. Molte volte ci siamo ritrovati in
grandissime difficoltà economiche, perché lo Stato
chiede molto - seguire le bambine negli studi,
accompagnarle a superare i traumi subiti a causa delle
violenze e degli abusi sessuali - ma dà pochissimo. Il
più delle volte erano le suore e gli educatori a doversi
privare del necessario, perché alle ragazze non mancasse
nulla.
È stata una lezione di vita indimenticabile... ricevuta da
persone certamente non ricche, ma disposte a fare dei
sacrifici per bambini che, in fondo, sono degli
estranei. Ho pensato al nostro modo di vivere, alla
tendenza a proteggere con tutte le forze la nostra
felicità apparente. Mi sono ritrovata in un altro mondo,
senza le mie comodità abituali, e mi sono accorta che
non mi mancava nulla. L'affetto dei bambini mi faceva
sentire una regina. Tra me e loro - che a 10 anni già
avevano sperimentato i difetti peggiori del mondo - non
so chi fosse l'adulto quando parlavamo, chi l'insegnante
quando facevamo i compiti insieme. So solo che questo
tesoro mi ha cambiato la vita.
Una volontaria Vides |
|
Casa
Mamma Margherita e il VIDES (Volontariato Internazionale
Donna Educazione Sviluppo)
I nostri ragazzi
"Bambini di strada. Un popolo di piccoli disperati.
Figli di un mondo che li rifiuta, li misconosce, li
nasconde, li sfrutta, li abbandona alla lotta quotidiana
per la durissima sopravvivenza. Piccole vite nate per
essere dimenticate, respinte ai margini di una età che
non gli appartiene. Questa infanzia attraversa la realtà
del nostro tempo come un rimorso con cui non possiamo
fare a meno di confrontarci, anche se non è facile.
Perché sono terribilmente scomodi, questi cuccioli
d'uomo senza tana, senza cure, senza sorriso. Ribelli e
diffidenti verso chi cerca di occuparsi di loro perché
l'esperienza della prostituzione, della droga, dei furti
o dello spaccio, la fatica di un lavoro troppo pesante
per le braccia di un bambino, gli ha insegnato a non
fidarsi del mondo, indifferente e ostile, dei grandi."
(da Strade verso casa - LAS Roma)
È a questi bambini che la Casa Mamma Margherita si
rivolge a partire dal 1986, anno in cui ha iniziato ad
operare a Manaus, nel Rione S. Giuseppe 2. Si occupa
delle bambine, delle adolescenti e delle ragazze-madri
che si trovano in condizioni di disagio e vulnerabilità.
Obiettivo e metodo
Attualmente, gli interventi della Casa Mamma Margherita
raggiungono una media di 1.500 minori l'anno.
L'obiettivo è quello di contribuire a ridurre il numero
delle bambine ed adolescenti a rischio della zona est di
Manaus. Il metodo è quello di un'educazione integrale,
che permetta loro di sviluppare attitudini scientifiche,
culturali, artistiche, manuali ed in modo speciale di
riscoprire i valori umani ed etici capaci di renderle
protagoniste di una nuova società.
Le regole
La bambina/ragazza è degna di rispetto e di attenzione.
Le nostre regole sono semplici:
* Accoglierla così com'è
* Lasciarla libera (per esempio nella scelta dei corsi
scolastici o nelle attività che vuole fare, lasciare le
porte aperte, lasciarla dormire nel porticato se lo
desidera, ecc...)
* Costruire intorno a lei un clima di famiglia
* Garantire la massima riservatezza sulla sua vita
intima e sulla sua storia
* Conoscere dove abitano la sua famiglia e i suoi
parenti
* Favorire in lei una riscoperta dei valori, perché
possa ricostruire l'autostima ed i valori su cui fondare
la propria vita
* Risvegliare in lei il senso della partecipazione
civile e della cittadinanza
* Appoggiare le associazioni che difendono la causa dei
minori
* Agire sulla prevenzione
Le attività
Grazie al sostegno del Vides, Casa Mamma Margherita
promuove diverse attività. Ecco le principali:
* corsi di formazione professionale: informatica,
confezione di abiti, ricamo, artigianato locale, pittura
* accompagnamento ed orientamento scolastico per le
adolescenti
* corsi di alfabetizzazione di base per i bambini che
hanno abbandonato la scuola
* corsi di danza, musica, canto e teatro
* attività sportive
* corsi per le giovani sui diritti umani e difesa
dell'infanzia
* corsi per le giovani di legislazione sociale ed etica
* accompagnamento psicologico: terapia di gruppo e
individuale
* visite domiciliari ed accompagnamento familiare.
Le attrezzature
Alcune attrezzature le abbiamo già acquistate. Altre no,
perché non avevamo i 50 mila euro necessari. Con il
vostro aiuto, speriamo di poter comprare:
* 25 computer
* 25 stampanti
* 25 gruppi di continuità, perché la corrente in Brasile
va e viene
* 1 fotocopiatrice
* 2 macchine da cucire elettriche e 6 manuali
* 1 ferro da stiro industriale
* materiale di consumo per i laboratori (stoffe,carta
modello, fili, lana, telai, forbici, dispense ecc...)
Come aiutarci
Per sostenere l'iniziativa puoi versare il tuo
contributo presso:
c/c.postale: VIDES n. N° 85239002 -
Via di S. Saba, 14 - 00153 ROMA
c/c bancario: VIDES N° 010570106534
- CIN F - CAB 01600 ABI 03589 - Rasbank - P.zza
Erculea,15 - 20122 MILANO |
Per informazioni
Se vuoi conoscere più da vicino Casa Mamma Margherita,
rivolgiti direttamente a noi. Passaci a trovare,
telefonaci allo
06.5750048 oppure mandaci una email al seguente
indirizzo:
videsitalia@videsitalia.it. Se vuoi contattare
direttamente Andrea e Solen Sarubbi, per ricevere
informazioni o testimonianze, puoi scrivere a questo
indirizzo:
andrea.solen@videsitalia.it
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pagina creata il 03 aprile 2004
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