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Simona SchiavoneTelegiornaliste anno VI N. 42 (259) del 13 dicembre 2010

Simona Schiavone, fondamentalmente testarda
di Giuseppe Bosso

Incontriamo questa settimana una giovane promessa della tv napoletana, Simona Schiavone, che affianca da tempo Serena Bernardo nel programma Viggì Viaggi in onda su Canale 8. Laureata in arti e disciplina dello spettacolo, ha collaborato al Teatro Napoli Festival e prima di approdare a Viggì ha lavorato per sei anni a Canale 21.

Da poco è nato il sito Viggì Channel. Com’è stata sviluppata questa idea?
«Serena ha voluto ampliare la possibilità di seguire i format dedicati al cibo, alla salute e ai viaggi, sfruttando al massimo le potenzialità della rete».

Com’è iniziata la tua collaborazione con lei?
«Per caso: ci siamo conosciute grazie al regista Stefano Traditi ed entrambi hanno subito creduto nelle mie potenzialità. E gliene sarò sempre grata, per me è un’occasione unica poter lavorare con professionalità artistiche come loro».

Come la descrivi?
«Una fonte inesauribile; non ritiene necessario dare consigli proprio perché ha fiducia nei giovani e li sprona a dare il meglio di loro stessi».

Meglio davanti o dietro la telecamera?
«L’esperienza alla conduzione è nuova per me. Ero abituata - dopo i primi tempi fatti di caffè da portare al ‘capo’… - ad essere assistente alla regia di trasmissioni come Campania Sport e quelle realizzate in questi anni da Lino D’Angiò. Poi Serena mi ha voluto dare questa opportunità e ho scoperto una nuova realtà, nella consapevolezza di avere ancora tanto da imparare».

Cosa farai da grande?
«Spero di continuare a lavorare in tv, una vera passione per me. Mi piacerebbe approfondire il discorso della regia».

Tv di informazione o di intrattenimento?
«Di informazione. L’intrattenimento, di cui alla fine è il pubblico vero sovrano, è una bella sfida. Ma si possono benissimo conciliare tutte e due le cose».

L’esperienza più coinvolgente che hai vissuto?
«Come dicevo, intraprendere la strada della conduzione. Ho capito che la difficoltà maggiore è quella di riuscire a catturare l’attenzione del pubblico in pochi minuti, cercando di essere esaurienti sui temi che affrontiamo».

Mai ricevuto proposte indecenti?
«Fortunatamente mai!».

Con i vostri format avete la possibilità di valorizzare le bellezze di Napoli e della Campania. Sei contraria, come Serena, alla tendenza dei media di evidenziare solo i lati negativi?
«Sì, assolutamente. È una strada che tutti gli operatori dei media dovrebbero seguire, perché è anche tramite la valorizzazione di ciò che abbiamo di positivo che possiamo iniziare ad uscire dal degrado. Le bellezze artistiche della nostra città, e anche la gastronomia se vogliamo, sono davvero elementi di cui dovremmo essere fieri e dovremmo impegnarci per valorizzare e conservare».

Come ti descrivi?
«Fondamentalmente testarda, ma è una domanda che dovresti rivolgere a chi mi è accanto».

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