Telegiornaliste anno VI N. 26 (243) del 5 luglio 2010
Dove osano le vergini: Silvia Valerio
di
Valeria Scotti
Offrire la sua verginità al presidente dell’Iran Ahmadinejad è una scelta,
al momento solo su carta, che l'ha portata a scrivere questa sua esigenza. È
nato così
C’era una volta un presidente, Ius primae noctis. Silvia
Valerio, più ironica che mai, è qui. L'abbiamo intervistata.
In questi mesi se n'è sentita dire di tutti i colori. Quale colore le
manca ancora o la tavolozza delle offese altrui è completa?
«Ahimè, non ci sono più i colori di una volta. Per esempio, se me ne
avessero dette di tutti i colori, ma almeno 'con juicio', adesso avrei
qualche grazioso tocco da poter dare nella mia cameretta, che so, un bel
verde-di-rabbia, un giallo-invidia acceso, un nero-fumo, un grigio-topo. Ma
mi sa tanto che hanno usato acrilici e acredine, e io sono contro l'impiego
di sostanze chimiche e psichiche che danneggiano l'ambiente».
Ma dov'era nascosta Silvia Valerio prima del boom?
«Nella città del Santo e dei bevitori, Padova, a studiare leggende».
Chiambretti in tv le disse 'Se lei è vergine, allora io sono un watusso'.
Lei poi, la prova della verginità, l'ha data sempre in tv dalla d'Urso
previa visita medica. Che dice, si saranno convinti?
«Convinti? Vinti? Avvinti? Mah, chi può saperlo. Per sfortuna e stranamente,
oggigiorno l'hobby preferito di alcuni è quello di mentire e smentire. E pur
di non ammettere certe scomodità, certe verità, e certe verginità,
riuscirebbero a mettere in discussione perfino l'esame scientifico. Vivere
per raccontarsela - sarebbe un buon sottotitolo, prendendo ispirazione da un
Garcìa Màrquez. Comunque, su una cosa possiamo andare sul sicuro: l'altezza
media italiana. Che sarà in netto rialzo data la forte e improvvisa ondata
di watussi del 2010».
Parliamo (finalmente) del libro. Lei è soddisfatta del risultato?
Commenti/critiche che ricorda con più piacere/dispiacere?
«Risultato di quale operazione? Ecco, mi pare troppo aritmetico come
termine, e dato che non ho mai avuto grande predisposizione per il ramo,
preferisco usare civetterie materne in proposito. Dunque: della mia creatura
sono soddisfatta eccome. È un bel figliolo, e molto simpatico... Ma forse
non dovrei parlarne io. Mi appello a quel gentile signore che l'ha descritto
come "la denuncia più allegra dei peccati del Duemila". E in effetti
"ghignare per non piangere" potrebbe essere il motto riassuntivo».
A chi non ha letto il suo libro per ovvi pregiudizi, come spiegherebbe il
messaggio che vuole/voleva lanciare?
«Un'ode goliardica ed erotica alla Libertà. Libertà vera, non per finta;
libertà non mediata e mediatica; libertà non ruffiana e populistica; libertà
non prêt-à-porter; libertà non specchietto per le allodole. Libertà
semplicissima e schietta, dunque forse anche ruvida, di dire fare e pensare,
e soprattutto, di non dire quello che ci impongono di dire, di non fare
quello che si usa fare, di non pensare quello che è obbligatorio pensare.
Certo, per essere liberi, bisogna liberarsi anche dei pregiudizi...».
Oltre la verginità, lei ha un grande cervello. Su cosa lo impegnerà
prossimamente?
«Ah, è un tizio molto impegnato, quello! Adesso è tutto preso da una lunga
satira di costume scostumata, nel senso del solito spirito socially '
scorrect'.
E poi ha in agenda vari altri lavori mentali part-time».