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Intervista a Martina Liverani   Tutte le interviste tutte le interviste
Martina LiveraniTelegiornaliste anno VIII N. 28 (330) del 16 luglio 2012

Martina Liverani: la bellezza moderna è curvy
di Francesca Succi

Martina Liverani nata a Faenza il 1977 è giornalista, scrive di cibo e di enogastronomia. Dal febbraio 2010 inizia a collaborare al canale Curvy del nuovo sito Vogue.it e alla pagina “Thinking Curvy” sul magazine: inizia così a scoprire di non essere l’unica donna ad assecondare i piaceri del palato, a passare più tempo dietro ai fornelli che in palestra, a partecipare al dialogo in rete sul tema del corpo femminile e degli stereotipi di genere. Dal marzo 2011 apre curvyfoodiehungry.it, definito “un blog per donne felici”. Collabora inoltre con “Casaviva”, “Sale e Pepe”, Dissapore.it e Style.it. Da poco è approdata in libreria con 10 motivi per non cominciare la dieta. Sentiamo cosa ha da dirci in merito.

Martina spiegaci questi 10 ottimi motivi per non cominciare la dieta, titolo del tuo ultimo libro.
«Sono soprattutto dieci spunti di riflessione, in cui ogni donna credo possa riconoscersi. Io ne ho scritti 10, forse sono anche di più i motivi per non cominciare una dieta, ma alla fine ne vale solo uno: per essere bella, per essere voluta bene, per avere successo e per essere felice non serve essere magre, e non serve mettersi a dieta!».

Un libro da leggere sotto l’ombrellone per tutte le vere donne che non temono la prova costume, giusto?
«Esatto! Ho pensato di scrivere un libro per quelle donne (e fortunatamente ce ne sono tante) che non hanno in cima ai loro pensieri la pancia piatta, e che quindi potrebbero trovare interessante e utile un piccolo manuale che le conforti, ma anche per quelle che invece si ossessionano per entrare in una taglia 38, sperando che leggendolo si possano sentire meno afflitte… e tirare un sospiro di sollievo. È un libro dedicato alle donne: da comprare per se stesse, regalare alle figlie, alle sorelle, alle amiche, alle colleghe. È un libro che, una volta letto, fa sentire meglio… almeno ci fa sentire meno angosciate rispetto alle aspettative che abbiamo sul nostro corpo e sul nostro aspetto».

Porti la bandiera delle donne curvy. Secondo te è finita l’era dell’eccessiva magrezza nell’immaginario collettivo?
«Direi proprio di si. Siamo pronti per una nuova definizione di bellezza, più democratica, che abbraccia tutti noi per quello che siamo e per quello che possiamo essere, naturalmente. Una bellezza moderna, che on incoraggia le donne a pratiche contrarie alla salute ma contempla, da un lato l'accettazione delle nostre differenze naturali e generiche, dall'altro il fatto che si possa diventare più belli tramite una corretta alimentazione e il giusto esercizio fisico. Inoltre si esprime anche attraverso l'interiorità e richiede intelligenza, consapevolezza, autostima e carattere».

Per una donna non è facile andare controcorrente visto che siamo bombardate ogni giorno da fisici perfetti, inviti a diete ferree e all’uso di prodotti miracolosi. Tu come fai?
«Cerco di dedicare tempo al mio corpo, tenerlo in salute e rispettarlo (nutrendolo nel modo giusto e facendo il giusto movimento). In ogni caso, a 35 anni ormai ho imparato bene a convivere con i miei pregi e i miei difetti. E mi è abbastanza chiaro il fatto che non è possibile modificare la lunghezza delle mie gambe, la larghezza dei miei fianchi o la misura del mio bacino… Per quanto possiamo sfiancarci in palestra e patire la fame, non saremo mai Kate Moss, semplicemente perché non siamo Kate Moss».

Gli uomini come vedono la donna curvy?
«Quello che cercano gli uomini imperfetti sono donne imperfette ma vitali, autentiche e coscienti del proprio fascino».

Un pensiero positivo per ogni donna che leggerà quest’intervista e ha il cruccio del fisico perfetto.
«La cosa fondamentale è sviluppare un senso critico che ci permetta di prendere le distanze da certi messaggi, avere gli strumenti per decodificarli e non lasciarsi influenzare. Vedi, piuttosto che perdere tempo, energie e denaro per una dieta che non servirà a nulla, meglio investire in autostima, o dedicarci alle attività che ci rendono felici».

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