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Intervista a Ingrid Muccitelli (2)   Tutte le interviste tutte le interviste
Ingrid MuccitelliTelegiornaliste anno VII N. 28 (288) del 12 settembre 2011

Ingrid Muccitelli: vivo alla giornata di Giuseppe Bosso

Incontriamo nuovamente Ingrid Muccitelli, reduce dalla conduzione di Uno Mattina week end.

Che bilancio puoi trarre da questa tua esperienza a Uno Mattina Estate?
«Sono entusiasta, ho sempre sognato di condurre un programma come questo. È stata la mia grande occasione per apprendere veramente questo mestiere, anche se tengo a precisare quanto io abbia ancora tanto da imparare. A dire il vero all'inizio quello che mi preoccupava di più era la sveglia alle 4 visto che soffro di pressione bassa e la mattina "carburo" con difficoltà, sottovalutando invece tutti gli altri aspetti che una diretta può comportare. Non è facile passare da un argomento di attualità ad uno più leggero con disinvoltura. All'inizio mi sono sentita molto impacciata, insicura, diventando gobbo-dipendente, invece con il passare delle puntate ho fatto miei gli argomenti ed ho cercato di seguire il meno possibile il copione».

Quali sono i momenti che più ricorderai?
«Ce ne sono tanti, ma l'allegria che trovavo la mattina in sala trucco con l'arrivo del mio compagno di lavoro Gianni Milano e con il resto della squadra mi mancherà tantissimo».

Come ti sei trovata con lo staff?
«Dire bene sarebbe poco. La squadra è stata fantastica, tutti hanno lavorato veramente sodo. Dietro le quinte abbiamo creato un gruppo di lavoro fortissimo sia dal punto di vista professionale che nei rapporti umani. E poi con Gianni mi sono trovata molto bene, sin dall'inizio tra noi si è creata una profonda sintonia e questo è fondamentale per la buona riuscita di un programma. Infatti gli ascolti ci hanno premiato facendo di media il 23/24%».

Non sono mancate polemiche e ironie sulla tua scelta come conduttrice. Cosa ti ha fatto più male sentire e chi ti è stato più vicino?
«Le critiche le accetto, perché una persona può piacere oppure no e poi a mio avviso sono sempre costruttive. Non sopporto invece quando si tende a mischiare la vita professionale con quella privata. Ho costruito il mio percorso professionale a piccoli passi, prima laureandomi in Scienze della Comunicazione e poi facendo la classica trafila che fanno in molti per entrare nel mondo del lavoro. Ho iniziato a collaborare nelle redazioni di vari programmi (dapprima portando caffè e facendo fotocopie) e poi conducendo Omnibus s La7 per poi entrare in Rai grazie al programma di Michele Guardì Insieme sul Due. Questo mi ha permesso di capire tutti i meccanismi del mondo della tv e di rimanere sempre con i piedi per terra».

Dopo Uno Mattina week end cosa c'è nel tuo domani?
«Ho imparato a vivere molto di più alla giornata. Preferisco concentrarmi sul presente anche perché in futuro le cose, positive o negative che siano, in ogni caso arrivano. Comunque posso solo augurarmi di non perdere mai l'entusiasmo e la grande voglia di imparare per continuare a svolgere un lavoro che amo tanto».

Come ti vedi tra 10 anni?
«Se devo pensare a lunga distanza, spero un giorno di riuscire a costruire una famiglia tutta mia, bella come quella che ho avuto io. Un sogno tradizionale, lo so, ma ho sempre messo la famiglia al primo posto nella mia scala dei valori».

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