Telegiornaliste anno VIII N. 9 (311) del 5 marzo 2012
Alla scoperta del Paese Reale di Giovanni Anversa
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo Giovanni Anversa, che da novembre conduce, il sabato mattina, il
programma
Paese Reale, su Rai3.
Come nasce questo programma?
«
Paese Reale è il frutto di dieci anni di esperienza di
Racconti di
vita, il programma da me condotto in precedenza; ad un certo punto ho
deciso di evolvere quel progetto, in modo da dare spazio e voce alle fasce
deboli escluse dai grandi talk show; pensionati, studenti, disoccupati... storie
di persone che vogliono dire la loro su come vivono questi tempi di crisi».
Qual è, secondo lei, il Paese reale?
«Coloro che resistono tra mille difficoltà; chi sostiene iniziative poco
raccontate, e nella crisi hanno trovato il coraggio di unirsi per affrontare il
cammino della ripresa per non perdere i diritti più elementari. E che non
trovano una classe dirigente capace di rappresentarli».
Rispetto ai suoi inizi in Rai, nei primi anni '80, com'è cambiata la tv?
«Direi che è un discorso da fare in senso micro e macro. Il progresso
tecnologico e la tv digitale hanno certamente moltiplicato le occasioni e le
opportunità, ma al tempo stesso dovremmo cercare di ridare senso e dignità al
servizio pubblico, nell'interesse del cittadino. È questo l'obiettivo su cui
dobbiamo lavorare in futuro».
Nei giovani che si avvicinano alla professione vede voglia di sostenere una
gavetta perlomeno pari a quella che ha affrontato lei?
«È un discorso molto ampio da affrontare. Per i giovani è difficile trovare
spazi anche per entrare in questa professione, e chi ci riesce deve affrontare
una dura condizione da precario, con la conseguenza che il rinnovamento e il
ricambio generazionale procedono molto lentamente. Dobbiamo aprire le porte alle
nuove leve; al tempo stesso, però, vedo anche molta presunzione in alcuni di
questi ragazzi. Anche questo è un errore da correggere. Per usare una metafora,
direi che dovremmo riscoprire il lavoro di bottega».
Cosa farà in futuro?
«L'estate scorsa ho vissuto una bella esperienza a
Cominciamo bene estate,
che ho condotto con Arianna Ciampoli. Spero che tra qualche mese ci sia la
possibilità di ripeterla».