Telegiornaliste anno VIII N.
8 (310) del 27 febbraio 2012
Emanuela
Tittocchia: Centovetrine la mia famiglia!
di
Giuseppe Bosso
Telegiornaliste incontra un volto noto e amato
del piccolo schermo; Emanuela Tittocchia, che in
Centovetrine interpreta Carmen Rigoni ed
è spesso ospite di
Domenica Cinque. Sul
finire di novembre è circolata per giorni la
voce che la soap torinese avrebbe chiuso i
battenti. Fortunatamente, la mobilitazione dei
fans e delle persone che lavorano intorno al
centro di produzione Telecittà, dove viene
girata, per il momento ha fatto tornare Mediaset
sui suoi passi.
Come hai vissuto quei giorni?
«Come dicevi, l'ultimo sabato di novembre è
iniziato a circolare questo articolo, e siamo
stati subito tempestati di messaggi, su Facebook
e non solo, da fan preoccupati. Certo chiudere
sarebbe stato molto triste per noi che ci
lavoriamo da anni (e proprio ora che la mia
Carmen stava iniziando ad avere una storia
interessante, un bell'amore...); ora pare
fortunatamente che questo allarme sia rientrato,
anche con le prime serate in cui vengono
trasmesse più puntate contemporaneamente».
Cosa rappresenta per te la soap?
«Posso dire senza dubbio che è la mia famiglia;
ho anche altre attività, ma sto sul set gran
parte della settimana, ho trovato tanti amici
che mi hanno fatto sentire sempre a casa».
L'apprezzamento più bello e la critica più
amara che hai ricevuto?
«Devi sapere che io mi sono avvicinata alla
recitazione perché ho sempre amato il grande
Totò. E qualcuno che ha avuto la fortuna di
conoscerlo mi ha detto: "Credo proprio che gli
saresti piaciuta". È stata una grande emozione
per me. Quanto alle critiche, ti posso dire che
non mi è mai capitato di ricevere critiche
particolarmente cattive, anche se non le
rifiuterei, preferisco la chiarezza. Semmai mi
ha fatto soffrire qualche battutina sulla mia
vita da parte di chi non mi conosce. Magari
qualcuno mi ha fatto notare che sembro sempre un
po' precisina e forse non piace».
Rifaresti l'esperienza della posta del cuore
che hai curato con Barbara D'Urso?
«Si, è stata una cosa che mi è piaciuta.
Inizialmente devo dire è nata per gioco questa
cosa, non sono certo una psicologa o un'esperta
di problemi di cuore, ma mi piace ascoltare la
gente, confidarmi...e in quel periodo mi
capitava di consultarmi con Meluzzi, con il mio
padre spirituale prima di cominciare. Poi è nato
un bel rapporto anche al di là del programma con
persone che mi hanno scritto, cercavo di
immedesimarmi nelle loro storie...insomma, è
stata una bellissima esperienza anche quella,
che però Canale 5 ha deciso di non proseguire.
Non capisco perché visto che funzionava, piaceva
al pubblico, e piaceva a Barbara, una donna
molto goliardica».
Cosa farai prossimamente, a parte
Centovetrine?
«Vedremo. Intanto, proseguo le mie ospitate a
Domenica Cinque; intervengo molto volentieri,
ma, e in questo il direttore di rete mi ha
assecondato, ho preferito evitare discussioni su
vicende di cronaca sulle quali non saprei
davvero cosa dire. Mi piacerebbe riprendere il
teatro, una cosa che amo fare. Per i tempi della
soap non è possibile conciliare, ma se si
presentasse l'occasione lo farei volentieri».