Intervista a Eleonora Daniele | tutte le interviste |
Telegiornaliste anno VI N. 18 (235) del 10 maggio 2010
Eleonora Daniele: il mio impegno per chi soffre e per il pubblico di Giuseppe Bosso Dall'autunno 2006, dopo la versione estiva dello stesso anno, è l'amica che dà il buongiorno ai telespettatori di Uno Mattina. Con immensa gioia incontriamo Eleonora Daniele, ormai volto di punta di Raiuno. Oltre al suo impegno quotidiano al fianco di Michele Cucuzza, ci ha parlato anche di una interessante iniziativa benefica, l'associazione Life Inside, di cui è presidente. Eleonora, come nasce Life Inside? «L’associazione che presiedo è nata alcuni mesi fa con l’intento di offrire informazioni e sostegno alle famiglie dei malati di autismo che spesso, oltre alle difficoltà relative alla diagnosi della malattia, vengono lasciate in balia di se stesse nella gestione del malato, situazione particolarmente gravosa quando ci si trova davanti a soggetti in età adulta». Quali sono gli obiettivi che si vuole raggiungere con questa iniziativa? «Non ci limitiamo a campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi per sostenere la ricerca in questo campo, ma creiamo contatti diretti con centri specializzati e strutture pubbliche in grado di offrire assistenza e cure. Spesso, le famiglie si ritrovano a dover cercare affannosamente soluzioni di sostegno che non sempre sono a portata di mano o di immediata individuazione. Noi cerchiamo di essere un ponte per trovare soluzioni concrete e migliorare la qualità della vita non solo dei malati, ma anche della famiglie, spesso caricate di oneri non di poco conto, oltre che dei segni della sofferenza che questi casi lasciano nel vissuto di chi ne ha esperienza». Pensa di coinvolgere anche i suoi colleghi, come Michele Cucuzza? «Certo, è nei programmi dell’associazione realizzare iniziative che sensibilizzino l’opinione pubblica verso questi temi e, naturalmente, la partecipazione di colleghi popolari e comunicativi come Michele è più che benvenuta». Dal 2004, dapprima con uno spazio e poi in conduzione, è la padrona di casa a Uno Mattina. Le pesa doversi alzare all'alba cinque giorni su sette? «Bisogna certamente calibrare le proprie giornate in funzione della sveglia all’alba. Ma se penso che ciò mi permette di svolgere il lavoro che amo, fare incontri interessanti e stimolanti, collaborare con un team di autori ormai consolidato e raccogliere il consenso del pubblico, credo che sulla bilancia pesino di più le soddisfazioni che i sacrifici, peraltro relativi rispetto a lavoratori che, per ragioni quali il pendolarismo o la natura del proprio mestiere, affrontano senz’altro difficoltà più gravose delle mie». Quali sono i momenti che più ricorda di questi anni? «Non è possibile stilare una classifica, mi sembra ingeneroso, anche perché ogni incontro ha lasciato qualcosa e mi ha aiutato a crescere professionalmente e dal punto di vista umano. Oggi sono una donna diversa rispetto alla ragazza che sei anni fa ha dato per la prima volta la sveglia agli italiani dagli studi di Saxa Rubra. Porto nel cuore storie umane forti, a volte dolorose, a volta ricche di speranza, di gente sconosciuta che ha scelto me per raccontarsi. Una cosa di cui vado molto fiera, mi sento onorata quando un ospite affida a me il racconto della sua vita, e la testardaggine di tanti volontari che operano nei più disparati campi del sociale. D’altra parte lavoro per la Rai che da sempre fa del servizio pubblico un obiettivo primario. E il mio lavoro nella comunicazione è sempre rivolto a questa finalità, in piena sintonia con gli autori Carlo Raspollini e Pietro Raschillà». Nel suo futuro c'è ancora il contenitore mattutino di Raiuno o ci saranno nuove esperienze che l'aspettano? Pensa di dedicarsi, in futuro, maggiormente all'informazione o all'intrattenimento? «Mi auguro di sì e spero di poter consolidare il prossimo anno la mia presenza su Rai Uno con esperienze più vicine allo spettacolo ed all’intrattenimento puro, anche se l’infotainment rimane il mio primo amore». C'è molta attenzione nei suoi confronti, come dimostra non solo il seguito che ha presso i nostri lettori ma anche a siti a lei dedicati, come un forum a cui recentemente anche sua sorella Elisa si è iscritta. Quanto sono importanti i fan per lei? «Non vorrei essere banale, ma noi personaggi pubblici esistiamo in funzione dell’affetto e del consenso della gente che ci segue da anni e sostiene il nostro lavoro. Ho un rispetto enorme verso il pubblico, che si sostanzia nel tentativo quotidiano di offrire notizie e partecipazione, anche emotiva, oltre che professionale, al lavoro cui sono chiamata da una azienda che, non dimentichiamolo, ha nel canone una sua fonte economica non trascurabile. Vuole che il rapporto con il pubblico, il suo giudizio, la sua partecipazione anche alle occasioni per incontrarmi - dai forum alle serate - mi siano estranei? Ringrazio tutti coloro che mi seguono con affetto da anni. Spero di poter sempre essere all’altezza delle loro attese». Per lei è più importante l'aspettativa per il futuro o la gioia del presente? «Entrambe. Che cosa è la gioia del presente se non la riserva di entusiasmo per costruire, con una buona dose di volontà e di fortuna, un futuro sereno e possibilmente appagante?». |
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