
Telegiornaliste anno XXI N. 23 (802)
del 1 ottobre 2025
Luisa
D'Aprile, crescere con i personaggi
di
Giuseppe Bosso
Tra le più apprezzate e ormai conosciute voci del
doppiaggio, incontriamo
Luisa D’Aprile.
Benvenuta sulla nostra testata, Luisa. Anzitutto dove
possiamo ascoltarti in questo periodo, a quali attrici e
quali personaggi stai prestando voce?
«Buongiorno Giuseppe, ti ringrazio per avermi coinvolta
nella vostra attività, mi fa molto piacere. Mi potete
ascoltare tutti i giorni su Rete 4 ne
La Promessa, sono la voce italiana di
Jana, oppure su Rai 2 o Raiplay nella serie live action
Occhi di Gatto in cui doppio Tamara, o
ancora sulle piattaforme streaming: Netflix nella serie
Nobody wants this, in cui doppio Morgan, su Disney plus
in
Ironheart, dove sono la voce di Riri/Ironheart, o
su Amazon Prime nella serie
Countdown, in cui doppio
l'agente Evan Shepherd. Tra i miei ultimi lavori usciti al
cinema ci sono
Mr. Morfina, in cui doppio Sherry, e
I Peccatori in cui doppio Pearline».
Originaria della provincia pugliese, possiamo dire che
anche come molti tuoi colleghi sei una smentita al refrain
secondo cui il mondo del doppiaggio, almeno per come poteva
essere visto fino a qualche anno fa, è un ambiente chiuso e
riservato, quasi “familiare” se pensiamo a molte storiche
dinastie di questo ambito artistico. Come ti sei approcciata
a questo mestiere?
«Fin da piccola ho studiato dizione e ho preso parte a
diversi laboratori teatrali in Puglia. Sono sempre stata
affascinata dal teatro in tutte le sue forme e dal mondo del
doppiaggio, e così ho frequentato un paio di masterclass
incentrate sul doppiaggio con Luca Ward e Davide Lepore. In
seguito mi sono trasferita a Roma e ho cominciato a
"bussare" alle porte dei vari studi per poter assistere ai
turni di doppiaggio e presentarmi ai vari direttori. Dopo
diversi provini sono arrivate le prime chiamate lavorative,
e ho cercato e cerco sempre di fare tesoro di tutti gli
insegnamenti e i consigli delle persone con cui ho lavorato
e lavoro. All'inizio non è stato facile proprio perché di
solito l'accesso alle sale non è consentito ai non addetti
ai lavori per motivi di riservatezza sui prodotti, ma alla
fine la pazienza, lo studio e la determinazione mi hanno
permesso di non mollare e di iniziare questo bellissimo
percorso lavorativo».
Ogni personaggio, si tratti di attrici in carne e ossa o
personaggi animati, rappresenta simbolicamente una
'maschera' a cui dare anima attraverso la sua voce. Quali
sono i personaggi che più hai sentito vicini al tuo modo
d'essere e quali, invece, l'opposto?
«Ogni personaggio mi ha dato tanto e mi ha fatto crescere
permettendomi di ricercare e tirar fuori emozioni sempre
diverse e molto intense. Tra i personaggi più vicini al mio
modo di essere ci sono sicuramente Evan Shepherd,
interpretata da Violett Beane nella serie tv
Countdown
e Jana Exposito, interpretata da Ana Garces ne
La
Promessa. In entrambi i casi si tratta di personaggi
molto positivi, determinati e con un forte senso della
giustizia. Invece un personaggio che ho amato doppiare ma
molto distante da me in quanto a background e ideali è Iris,
nella serie tv
Mayor of Kingstown visibile su
Paramount Plus, e interpretata dalla bravissima Emma Laird.
Iris è una ragazza con un passato alle spalle molto
difficile e coinvolta in giri lavorativi loschi e
pericolosi, per cui ho dovuto lavorare molto su me stessa
per trovare la vocalità giusta da utilizzare e rendere il
più possibile giustizia al personaggio. Un altro personaggio
distante dal mio modo di essere è Lucy, protagonista della
serie tv
Tell me lies, visibile su Disney plus. Lucy
è un personaggio molto complesso emotivamente, spesso
apatico ma che nasconde dentro sé traumi legati al proprio
passato che la portano a fare scelte autodistruttive e a
invischiarsi in una relazione tossica».
Anche grazie ai social e alla diffusione di eventi come i
vari Comicon siamo passati da un doppiaggio improntato alla
concezione di “voci nell'ombra” a un vero e proprio fenomeno
di massa che ha attirato e attira l'attenzione e la
curiosità di fan e appassionati. Ci sono stati anche per te
momenti e occasioni particolari di condivisione con il
pubblico che ricorda ancora adesso?
«È sempre un piacere e un onore ricevere l'affetto da parte
del pubblico, mi è capitato di rilasciare qualche intervista
live su piattaforme online con gli ascoltatori che facevano
domande in diretta ed è stato molto bello ed emozionante!
Anche incontrare persone appassionate di doppiaggio in posti
come il Romics è sempre divertente e riempie davvero il
cuore di gioia per tutto il calore e la partecipazione
dimostrati».
Non posso non affrontare anche con te la delicata
tematica legata all'intelligenza artificiale che rappresenta
un'incognita per mestieri come il vostro, ma non solo. Al di
là delle iniziative di agitazione in corso, quale pensi
dovrà essere la strada da seguire perché il progresso
tecnologico rimanga sempre un supporto e non un sostituto
dell'espressione artistica frutto dell'ingegno umano?
«Sicuramente quello che possiamo fare noi è puntare sempre
più sulla qualità, ora più che mai, ricercare quanto più
possibile la verità e l'autenticità in ciò che facciamo,
mettendoci il cuore, affinché gli spettatori possano
continuare ad emozionarsi e ad apprezzare il nostro lavoro».