
Telegiornaliste anno XXI N.
16 (795) del 14 maggio 2025
Katia
Gangale, voce di Genova
di
Giuseppe Bosso
Voce di
Radio Babboleo e volto tv, incontriamo Katia
Gangale.
Benvenuta su Telegiornaliste Katia. Possiamo dire che
come nel film Sliding Doors lei da un futuro nel
mondo dell'architettura si è trovata catapultata in quello
radiofonico/televisivo per circostanze che l'hanno portata
in questa direzione?
«Più o meno. Diciamo che io fin da bambina sono stata
attratta dal mondo della comunicazione e dello spettacolo.
Non c’è stato un inizio preciso, forse con la conduzione di
eventi, saggi di canto, eventi musicali mentre portavo
avanti i miei studi universitari... poi però, veloce come
un click, c'è stata una vera e propria svolta, improvvisa e
inaspettata: mi sono trovata, ad avere lo spazio di fare
quello che amo come lavoro e non più come hobby. La cosa
incredibile è che è successo quasi senza sapere come, una
cascata di situazioni inarrestabili mi ha portata dove sono.
Mi fermo spesso a pensarci ancora oggi: io lo chiamo
destino.».
La prova del fuoco per lei è stata quella del mezzo
radiofonico o della televisione?
«Come le dicevo il battesimo del fuoco per me sono stati gli
eventi dal vivo. Poi ho incontrato un gruppo che collaborava
con un'emittente locale, che oggi non esiste più, e da lì è
iniziata la mia esperienza di conduttrice televisiva e anche
radiofonica».
A tal proposito non posso non chiederle cosa pensa di
questa grande incognita chiamata 'intelligenza artificiale':
minaccia o potenziale risorsa che deve solo essere gestita
in maniera adeguata?
«La realtà è quella che viviamo e non possiamo ignorarla. Mi
auguro in ogni caso che il calore umano, le capacità della
persona rappresentino sempre il valore aggiunto. Credo e
spero che non assisteremo davvero alla totale sostituzione
della persona con la tecnologia, e che in ogni caso comporti
migliorie al prodotto finale che consegniamo all'utente, in
qualunque forma sia. Spero però che non si perda il valore
della fatica, un valore in cui credo molto perché forma il
carattere, lo spirito, la passione e anche la creatività di
un individuo. Ultima riflessione al volo: il lavoro in team.
Le squadre di persone riunite per confrontarsi e unire le
idee per un progetto, poesia pura! Ecco spero che l’AI non
ci faccia dimenticare la bellezza del lavoro di squadra.
Speriamo bene, dai!».
Possiamo dire che è in qualche modo volto e voce di un
territorio importante come Genova e la Liguria: come vive
questa responsabilità?
«Me lo hanno chiesto in tanti. Non ragiono mai in termini di
visibilità per quello che faccio, anche se non posso non
evidenziare come l'emittente dove lavoro dal 2018, Radio
Babboleo, sia l'unica emittente forte per presenza sul
territorio, per copertura regionale, che unito al mio lavoro
televisivo che ha copertura nazionale mi ha creato un
seguito di cui non sono sempre consapevole. Ma le ripeto
sono concentrata più su quello che faccio giorno per giorno
rispetto ai riscontri in termini di popolarità. Anche se fa
sempre piacere incontrare persone che mi riconoscono dalla
voce, come mi è capitato una volta prenotando al telefono un
ristorante o in altre occasioni .
Cosa c'è nel suo presente e, se può anticipare qualcosa,
nel suo domani?
«Al momento continuo le mie dirette quotidiane su Radio
Babboleo e nella conduzione del format
Startupper. Per il resto, oltre a
continuare il mio percorso di eventi ho anche in cantiere
alcuni progetti che vi svelerò magari in una prossima
occasione. Vi anticipo solo che tra questi c’è anche un
documentario… per ora non posso dire altro».