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Giulia BonaudiTelegiornaliste anno XXI N. 20 (799) del 10 settembre 2025

Giulia Bonaudi, raccontare l'estate
di Giuseppe Bosso

Incontriamo Giulia Bonaudi, volto ormai consolidato del contenitore estivo Unomattina Weekly.

Benvenuta su Telegiornaliste, Giulia. Per la terza estate consecutiva ti vediamo alla conduzione del programma di Unomattina Weekly. Com'è nata questa esperienza?
«Grazie! L’opportunità è nata un po’ come spesso accade in televisione: dall’incontro tra esigenze editoriali e la mia voglia di mettermi alla prova. Dopo alcune collaborazioni con la redazione di Weekly, in qualità di inviata, è arrivata la proposta di condurre. È stata una sfida che ho accolto con grande entusiasmo e sono grata al direttore Mellone per la fiducia dimostrata».

Raccontare l'Italia d'estate, che non è solo vacanze e viaggi. Quali sono le tematiche sulle quali hai trovato più interessante fare approfondimento?
«L’estate è un’ottima lente per osservare il Paese, e non solo nelle sue cartoline da vacanza. Ho trovato stimolante affrontare temi sociali che in questa stagione emergono con forza: dall’impatto del caro-prezzi su famiglie e imprese, alle difficoltà del lavoro stagionale, fino alle sfide legate alla gestione dei flussi turistici. Allo stesso tempo, ci siamo occupati di questioni più ampie, come la politica internazionale e le sue ricadute dirette sulla nostra economia — dal costo dell’energia alle esportazioni. Sono aspetti che raccontano un’Italia profondamente connessa al resto del mondo, dove ciò che accade a migliaia di chilometri può influire sulle nostre scelte quotidiane».

L'approdo alla conduzione rappresenta la fine della 'gavetta', se possiamo ancora usare questo termine?
«Personalmente credo che la gavetta non finisca mai, almeno se intesa come voglia di imparare. Ogni programma, ogni diretta, ogni ospite ti mette davanti a situazioni diverse. Certo, la conduzione è un traguardo importante, ma io la vivo come una tappa: il percorso continua e le sfide non mancano».

Negli ultimi mesi hai affiancato Francesco Giorgino nella conduzione di XXI Secolo. Cosa ha rappresentato questa parentesi e cosa ti ha dato Giorgino?
«È stata un’esperienza formativa sotto molti aspetti. XXI Secolo ha un taglio di approfondimento che richiede rigore e capacità di sintesi, e lavorare con Francesco Giorgino è stato un privilegio. Ho imparato molto dalla sua precisione, dal suo metodo di preparazione e dalla capacità di dare profondità anche a temi complessi».

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