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Intervista a Gianna Gesualdo   Tutte le interviste tutte le interviste
Gianna GesualdoTelegiornaliste anno XXI N. 4 (783) del 5 febbraio 2025

Gianna Gesualdo, tra doppiaggio e YouTube
di Giuseppe Bosso

Doppiatrice, ma non solo, incontriamo Gianna Gesualdo.

Benvenuta su Telegiornaliste, Gianna. Cominciamo dal principio, come ti sei avvicinata al mondo del doppiaggio? Ricordi la tua prima volta al leggio?
«Buonasera a tutti e grazie di cuore per questa intervista. Si, ricordo perfettamente la mia prima volta al leggio, un momento indimenticabile che ha segnato l'inizio del mio percorso nel doppiaggio. Ero emozionatissima, le gambe mi tremavano dall’emozione. Non potevo davvero credere che la mia voce sarebbe stata "incisa" per sempre e che milioni di persone l’avrebbero ascoltata. Non dimenticherò mai quel momento. Ricordo anche con grande emozione quando mi arrivò la convocazione per quel mio primo vero turno: un momento che mi ha dato la netta sensazione che qualcosa di importante stava per iniziare. All'epoca vivevo ancora a Foggia, la mia città natale, ma poco dopo mi trasferii definitivamente a Roma, proprio grazie a quell’esperienza. Sentivo che quello era l’inizio del mio cammino nel mondo del doppiaggio, e infatti fu così. Quel turno fu diretto da un’eccellenza assoluta, il nostro compianto Giorgio Lopez, con cui ho avuto la fortuna di collaborare anche in seguito. Giorgio è stato un maestro indimenticabile, e la sua mancanza si avverte profondamente nel nostro settore. Mi sono avvicinata al mondo del doppiaggio spinta dalla mia grande passione per la recitazione e il cinema. Mi affascinavano le voci che sentivo sul grande schermo e desideravo ardentemente far parte di quel mondo. Per questo, nel 2012, ho frequentato l’Accademia del Doppiaggio a Pescara, sotto la guida di Roberto Pedicini e Christian Iansante. È stata un’esperienza intensa e impegnativa, un percorso formativo duro ma estremamente realistico e produttivo. Ho imparato tantissimo, anche grazie alla straordinaria maestra di dizione e recitazione, Alba Bucciarelli, che porto sempre nel cuore».

Qual è stata l'attrice o il personaggio a cui hai prestato voce che hai sentito più vicina al tuo modo di essere?
«Non saprei dire quale personaggio sia stato più vicino al mio modo di essere, forse tutti o nessuno. Ed è proprio questo il bello di fare l’attore: poter essere chiunque e trasformarsi continuamente, quasi per gioco. Tuttavia, c’è un personaggio che porto nel cuore, ed è Virginia Woolf nel film Vita & Virginia. Quando l’ho doppiata, attraversavo un periodo particolarmente intenso e instabile a livello emotivo, e ho trovato in lei un riflesso di quelle stesse emozioni. È stata una delle poche volte in cui ho sentito risuonare dentro di me le parole del personaggio, quasi fossero mie. È stata un’emozione fortissima. Inoltre, quel film rappresentava uno dei miei primi ruoli veramente importanti da protagonista, un’esperienza resa ancora più speciale dalla direzione del grande Claudio Sorrentino. Claudio credeva in me e mi ha dato alcune delle più belle opportunità della mia carriera. Gli volevo davvero molto bene, e sento ancora la sua mancanza. Un’altra lavorazione che mi ha colpito particolarmente infatti è stata la serie tv Profiling, sempre sotto la sua direzione, in cui doppiavo la nuova protagonista di stagione, Elisa Bergmann. È stato un ruolo in cui mi sono ritrovata molto. Oltre a questo, amo però anche molto caratterizzare e dare voce a personaggi sopra le righe, ironici, che mi permettono di esplorare una parte di me stessa. Mi sono divertita tantissimo infatti a doppiare l'attrice protagonista del film Forte e della serie tv Miskina. Sono ruoli che mi hanno regalato grande soddisfazione e che adoro ricordare».

Sfatiamo una leggenda, per così si dire, e molti tuoi colleghi concordano: avere una bella voce non basta in questo mestiere?
«La cosa più importante in questo mestiere è saper recitare e saper padroneggiare la propria voce. Una bella voce può certamente aiutare, ma non è mai sufficiente da sola. La voce diventa davvero 'bella' solo quando viene utilizzata nel modo giusto, con tecnica, espressività e consapevolezza. È vero che esistono timbri vocali più sottili, profondi, voci da primi attori o da caratteristi, ma non è detto che queste caratteristiche si escludano a vicenda. Una voce ben gestita può adattarsi a entrambi i ruoli: si può essere sia un carattere che un primo attore, a seconda delle esigenze del personaggio e della scena. Per questo, avere semplicemente una 'bella voce' non basta assolutamente. È il modo in cui la si utilizza che fa la differenza».

Siete tra le categorie maggiormente insidiate dalla tanto conclamata intelligenza artificiale che sta prendendo sempre più diffusione: l'essere umano non rischia di questo passo di andare incontro a uno scenario come quello descritto da film come Blade Runner o Terminator dove la tecnologia finisce per prendere il sopravvento?
«Io credo che, in realtà, siamo già immersi in quello scenario di cui tanto si parla. La tecnologia ha già preso il sopravvento, ma, essendo ormai parte integrante delle nostre vite, non ce ne rendiamo pienamente conto. Oggi facciamo cose in modo del tutto naturale che solo cinque anni fa sarebbero sembrate fantascienza. Quello che allora era straordinario, adesso è diventato la norma. Viviamo all’interno di questa evoluzione tecnologica, e senza accorgercene, la stiamo alimentando. Ci è stata presentata come un ‘gioco’, ma ora ne siamo talmente affezionati da non poterne quasi più fare a meno. La vera domanda è: possiamo davvero fermarla? O dovremo imparare a camminare insieme a essa? Per noi doppiatori, lo scenario è particolarmente inquietante. L’ombra delle voci artificiali è immensa e minacciosa. Ci sostituiranno? O l’essere umano troverà la forza di opporsi? Noi stiamo difendendo il nostro mestiere e, più in generale, tutto ciò che riguarda l’arte, perché crediamo nell’importanza dell’anima e dell’autenticità. Ma il resto del mondo vorrà fare altrettanto? O si è già abituato a un futuro privo di ‘umanità’? Confesso che temo un futuro già profondamente transumano, ma non voglio perdere la speranza. Forse, con il tempo, potremmo riuscire a capovolgere questa tendenza e a riscoprire il valore insostituibile dell’essere umano».

Sei molto attiva anche su YouTube dove hai creato due canali: come sono nate queste idee e che riscontro hai avuto?
«Grazie per la domanda. Il mio primo canale YouTube, che porta semplicemente il mio nome, l’ho aperto tantissimi anni fa per puro divertimento. All’inizio pubblicavo le mie poesie recitate, ma successivamente l’ho ampliato, iniziando per gioco a doppiare 'gattini'. Mi divertivo a dare loro vocine buffe e a immaginare cosa potessero pensare, tanto che ho creato un filone di video intitolato Cosa dicono i gatti secondo meme. Questi video hanno avuto un grande successo e devo dire che le persone adorano sentire i gatti parlare! Per me è un’esperienza estremamente divertente e gratificante. Il secondo canale, invece, è molto più recente e rappresenta una parte di me a cui tengo moltissimo: la mia passione per l’esoterismo, il paranormale e tutto ciò che è 'inspiegabile'. Si chiama Misteri con Gianna Gesualdo e lo curo con grandissimo impegno. Dedico molto tempo alla ricerca e alla realizzazione dei video, cercando di approfondire ogni argomento in modo dettagliato e offrendo una visione il più possibile completa, esplorando ogni teoria e spiegazione legata ai fenomeni misteriosi. Questo progetto sta riscuotendo un interesse crescente da parte del pubblico, e la cosa mi riempie di soddisfazione. È un canale che rappresenta davvero una mia dimensione personale».

Dove potremo “ascoltarti” prossimamente?
«Ho saputo da poco che il 30 gennaio uscirà nelle sale un film a cui ho lavorato recentemente, The Last Redemption. In questo progetto ho avuto l’onore di prestare la voce alla protagonista femminile, Diana. Si tratta di un film fantasy girato interamente in Italia, con un cast internazionale che include James Cosmo (Il Trono di Spade), Angus MacFadyen (Braveheart) e il grande ritorno di Kevin Sorbo (Hercules). È un progetto ambizioso e sono davvero felice di averne fatto parte. Inoltre, sto aspettando con trepidazione anche l’uscita di un altro film, Al di là del fiume e tra gli alberi, tratto dall’omonimo romanzo di Ernest Hemingway. In questo caso, ho avuto il piacere di doppiare l’attrice italiana Matilda De Angelis, che interpreta la protagonista. Al momento non conosco ancora la data di uscita, ma sono davvero emozionata all’idea che il pubblico possa vedere entrambi questi lavori».

Grazie per la tua disponibilità.
«Grazie di cuore per questa bellissima intervista e per l’opportunità di condividere una parte di me e del mio lavoro. È sempre un piacere parlare di ciò che amo e poter raccontare il mio percorso. Un saluto affettuoso a tutti i lettori e… ci vediamo al cinema o sul mio canale YouTube!».

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