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Intervista a Elisabetta Bittante   Tutte le interviste tutte le interviste
Elisabetta BittanteTelegiornaliste anno XX N. 15 (762) del 8 maggio 2024

Elisabetta Bittante, sentirsi sempre vivi
di Giuseppe Bosso

Incontriamo Elisabetta Bittante, scrittrice che ha dato alle stampe un libro il cui titolo potrebbe apparire banale e scontato, ma così non è, per l’importante messaggio che l’autrice ha cercato di trasmettere.

Elisabetta, come nasce il suo libro Non è mai troppo tardi per essere felici?
«Era da molti anni che non scrivevo più; una sera ho ripensato alle tante chiacchierate con amiche e conoscenti (dai 60 anni in su) e ho riscontrato una costante stonata che diceva “adesso i figli sono grandi, non lavoro più, sto in casa, mi sento inutile ormai, ma è la vita!”… ogni tanto prendeva anche me questo pensiero e allora mi sono messa a scrivere creando due protagonisti che si incontrano in chat e cominciano a raccontarsi, e si rendono conto che hanno tante passioni, tante cose da fare, tanto da dare, compreso l’amore, il sesso, il senso di appartenenza… e che la vita va vissuta con passione, innamorandosi di ogni cosa per sentirsi vivi».

A chi è rivolto in particolare e a chi, se è stato così, lo ha voluto dedicare?
«Il libro è per tutti: per gli over 60 che non devono lasciarsi andare, ma ritrovare entusiasmi perduti; e per gli under 60, i nostri figli, che già dai 50 anni ci trattano da rimbambiti!».

Possiamo definirei suoi personaggi ‘figli del nostro tempo’, per così dire?
«I personaggi usano la tecnologia come strumento per comunicare, ma sono persone senza tempo, le sensazioni sono quelle di tante generazioni».

Quali sono i riscontri che ha avuto dai lettori, anche interagendo con loro tramite i social?
«Ho ricevuto pareri favorevoli soprattutto perché il romanzo è un cocktail di emozioni e un alternarsi di trame; ci sono racconti di vita vissuta, racconti fantasy, momenti di cronaca;; ma la cosa essenziale è l’empatia tra i protagonisti».

Pubblichiamo l’intervista a pochi giorni dalla festa della mamma; lei, per chi non lo sapesse, è madre di una bravissima e amata doppiatrice che ho avuto il piacere di intervistare, Valentina Pallavicino: cosa vuol dire a lei in questo giorno anche a voi dedicato?
«Di leggersi il libro! A lei e a tutte le ragazze e ragazzi per capire che la vita, nella fase dell’autunno, è ancora piena di magia e passione, di colori caldi ed entusiasmanti».

Grazie, Elisabetta, e a conclusione della nostra chiacchierata cosa sente di dire, pensando a tutte le mamme del mondo?
«Alle mamme del mondo che dire? Dico di pensare che sono in primis donne, di non riversare sui figli tutte le loro aspettative perché arriverà il giorno che verranno deluse e sentiranno come le persone che mi hanno dato l’input per scrivere il libro».

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