Telegiornaliste anno XX N.
20 (767) del
12 giugno 2024
Barbara
Carere, 20 anni Malafemmena
di
Giuseppe Bosso
A conclusione di questa stagione incontriamo una nostra cara amica:
Barbara Carere, che commossa ed
emozionata condivide con noi una specialissima ricorrenza.
Bentrovata Barbara. Siamo arrivati all’edizione numero 20 del
Premio
Malafemmena: avresti immaginato all’inizio di questa avventura di
toccare questo traguardo?
«In verità non hai pensato di arrivare a un traguardo, semplicemente ogni anno ho speso tutte le mie energie, le mie competenze, le mie conoscenze per
poter onorare un premio nato per caso, in un locale sotto casa mia al
Vomero:
A Malafemmena, e oggi è un premio prestigioso e conosciuto
anche a livello internazionale con la presenza l’anno scorso del
sassofonista Steve Norman dello storico gruppo gli Spandau Ballet che negli
anni '80-'90 hanno scalato le classifiche di tutto il mondo, oggi un premio
amato dagli artisti che in questi venti anni hanno ricevuto il premio
Malafemmena e dopo il premio hanno scalato classifiche vinto dischi d'oro calcato stadi importanti come il Maradona e non solo; come Andrea
Sannino, Franco Ricciardi, Rosario Miraggio; attrici presenti alla prima
edizione come la mia amica Serena Rossi, attori del calibro di Massimiliano
Gallo, Giovanni Esposito, Patrizio Rispo, Biagio Izzo, Peppe Iodice e
Michelangelo Tommaso solo per citarne alcuni; ma ti assicuro sono davvero
tanti, ma tanti artisti che hanno ricevuto il premio e con orgoglio posso
dire che il premio un po’, ad alcuni di loro, li ha battezzati, forse
siamo stati bravi a individuare la loro bravura, perché lo ricordo accanto
a me, in questi anni c’è sempre stato mio marito Giuseppe da quando siamo
sposati, ha sposato me e il premio Malafemmena (ride, ndr). Il premio è
parte della mia vita giornalistica, ero da poco stata assunta da Paolo
Serretiello (che ricordo con grande affetto) a Radio Marte e con Peppe
Varriale inventammo insieme Marte Sport Live; ero una novella giornalista
con tanta voglia di fare, con grande determinazione, oggi a distanza di
venti anni c'è la stessa voglia ma con più esperienza, con la consapevolezza
ogni anno di dare qualcosa in più per rendere il premio migliore dell’anno
precedente perché ho l'obbligo morale di portare avanti una promessa fatta a
Liliana De Curtis; forse questo è il mio segreto, mi aiuteranno loro da
lassù».
Cosa ci puoi anticipare di questa edizione?
«Non potrei anticiparti nulla però per l’amicizia e la stima che ci lega ti
do una notizia che ho avuto proprio oggi e stento a crederci, i Duran Duran,
ai quali sono molto legata, tutti sanno che sono stata e sono una loro
attivissima fan oserei dire scatenata (ride, ndr), hanno accettato di buon
grado e sono molto contenti del premio, mi sto organizzando con la loro
manager Wendy per le modalità della consegna. Per la B&G art Event
Communication, per tutti noi l’affermazione in campo internazionale del
premio Malafemmena, dopo la presenza di Steve Norman, è un gran bel
traguardo. In campo nazionale invece felici e orgogliosi della premiazione
di quest'anno del rapper Moreno, genovese con Papà napoletano, ha vinto
amici nel 2013 primo rapper a vincere l’edizione, è stato anche coach del
talent e nel 2015 a Sanremo e della presenza del cantante di Aka 7even,
anche lui ex concorrente di
Amici nel 2020 classificatosi al secondo posto,
e nel 2022 è stato a Sanremo, campano doc, e sono felicissima della
premiazione del direttore Roberto Alessi di Novella2000, giornale per il
quale attualmente collaboro e sarà presente a Napoli per ricevere il premio
e direttamente da Sanremo il proprietario dell’ambito teatro Ariston, Walter
Vacchino accompagnato dal capo ufficio stampa Luca Ammirati. Ti ho dato un
po’ di anticipazioni, chiaramente non mancherà Radio Crc per la quale
collaboro, infatti sarà presente l’editore Salvatore Isaia che riceverà il
premio e anche nel campo medico le nostre eccellenze come il professor Paolo
Delrio, Responsabile dell'U.O.C. di oncologia chirurgica colrettale e
Direttore del Dipartimento di Oncologia; Natale Guarnaccia giovane
ricercatore; il papà il cardiologo Franco Guarnaccia, la psicoterapeuta
sessuologa Valentina De Maio; il dottor Giuseppe Quarto, urologo presso
l'istituto tumori di Napoli fondazione Pascale dove si occupa di chirurgia
urologica robotica il dottor Antonio Pacilio, specialista del piede e della
postura e il ginecologo Roberto Passaro e davvero tanti altri premiati ed
eccellenze che non posso svelare, questi i nomi trapelati negli ultimi
giorni, ma soprattutto con me sul palco della ventesima edizione per il
secondo anno consecutivo lo speaker Max Giannini».
Guardando indietro, quali sono i momenti e gli interventi che più di sono
rimasti impressi in questi vent’anni, e quali, se ci sono, i personaggi che
avresti voluto invitare e che non hai ancora potuto ospitare?
«A dirti il vero, i momenti emozionanti in queste diciannove edizioni sono
stati davvero tanti e dirti qualcuno in particolare sminuirebbe uno o l'altro premio, però è chiaro che il momento più emozionante
e che ho ben
impresso nella mente è stato quando per la prima volta, Liliana, la figlia
di Totò è stata al premio Malafemmena; ricordo che ci fu una standing
ovation e sul palco con me c'era sempre Max Giannini; lì non ti nascondo che
piansi di gioia, perché tutti quei sacrifici, porte in faccia, gelosie e
invidie che non mancano mai, sono state ripagate perché Liliana era lì e aveva
dato il consenso al premio e ancor di più negli anni quando è tornata;
l’ultimo che ricordo che c'era anche Peppino di Capri e quando cantò la
canzone d’amore dei miei genitori
Champagne fu un altro momento molto
emozionante, e durante quella edizione Liliana mi strappò la promessa di
continuare il premio perché la sua età iniziava a pensare ed oggi che questo
premio esiste ancora ho l obbligo la passione l amore di far sì che possa
essere felice e soddisfatta. Altro momento emozionante è quando Elena, la
figlia di Liliana fu presente al premio perché la mamma il primo anno che
non poteva più muoversi per non far sentire la sua mancanza mandò Elena
Anticoli De Curtis e fu un premio anche quello sentito con la sua presenza:
un sigillo in più. E la 18esima edizione quando abbiamo premiato Antonio
Careca, bomber brasiliano che con Diego Armando Maradona guidò il Napoli
alla conquista della coppa Uefa, facendolo ritornare a Napoli, è stato un
tripudio; la città si è infiammata sono stati giorni emozionanti abbiamo
fatto rumore e finalmente il premio è diventato maggiorenne e abbiamo
ottenuto il patrocinio del Comune di Napoli grazie a Teresa Armato,
assessore al turismo e alle pari opportunità, che ringrazio personalmente per
il patrocinio e per tutto quello che fa per la nostra Napoli, da quando c è
lei il Turismo a Napoli più di 450 mila presenze: boom di stranieri,
alberghi pieni e folla nelle strade registrati negli ultimi ponti senza
dimenticare che i primi 6 mesi del 2023 sono da record. Secondo i dati di
Federalberghi a Napoli, nel primo semestre è stato superato il 78% di
occupazione media camere. Complimenti a lei e ringrazio ancora l’assessore
Teresa Armato e il sindaco Manfredi per l’importante riconoscimento».
Nel corso degli anni possiamo dire che il Premio Malafemmena ha saputo
evolversi non solo come evento mediatico ma come vera e propria rassegna con
una portata anche sociale?
«Il sociale è sempre il mio cruccio credo che ci fa il nostro lavoro deve
necessariamente essere al servizio del prossimo; sai spesso noto che molti
colleghi o meglio molti operatori del nostro settore peccano di egocentrismo
offrendo molto poco il mio è sempre stato un giornalismo di servizio, un
giornalismo di denuncia quando era necessaria un giornalismo donato. Ho
sempre preferito star dietro l’artista ho sempre amato dare qualcosa nelle
mie collaborazione, mi viene in mente una frase di San Francesco che mi
accompagna negli anni:
donandosi si riceve, dimenticando se stessi ci si
ritrova. Ed è per questo e alla grande amicizia che mi lega a Rosaria
Borrelli, sorella di Massimo Borrelli, che purtroppo non c'è più; ogni anno
la invito al premio per la sua associazione
Voglio il Massimo onlus;
quest'anno oltre a lei ho invitato la direttrice del Santobono Pausillipon,
Flavia Martisciano, perché i bambini del Santobono dico sempre che sono
tutti figli nostri e la ricerca è fondamentale».
Dal nostro ultimo incontro registriamo, purtroppo, la scomparsa di
Liliana De Curtis, figlia dell’immenso Totò: siete l’unico premio che ha
avuto il riconoscimento ufficiale dalla loro famiglia, cosa ha rappresentato
per voi la perdita di questa figura di riferimento?
Non l’abbiamo persa, è sempre con me in prima fila!»
Avevamo parlato l’ultima volta anche della tua società la
B&G Art Event Communication: a quali iniziative state lavorando adesso?
«Grazie a Dio la mia società è una solida realtà in Campania e non solo
curiamo gli uffici stampa e tanti eventi importanti come quello del
compleanno di Diego Armando Maradona commissionati dal suo amico e storico
manager Stefano Ceci; la produzione del concerto di Livio Cori al teatro
Bolivar di Napoli; lo spettacolo a teatro di Pasquale Palma;
Leggerissima
Estate su Rai 2 e tanti concerti al’ a baia Domizia per il
Summer
festival di cui come ogni anno curiamo la comunicazione».
Ti chiesi se ti sentissi realizzata l’ultima
volta, e mi rispondesti guai a sentirsi senza aspirazioni: trovarne in
questi tempi non facili per tante cose è la tua vera sfida?
«Quanto tempo è passato? Perché ora ti direi che mi sento realizzata come
donna che ha saputo crearsi qualcosa di suo, senza accettare compromessi e
rimanere libera! Forse ho imparato ad avere le spalle più larghe con il
tempo e l’esperienza e i consigli di mio marito Giuseppe e a fregarmene se
non vengo compresa ed abbandonare le relazioni tossiche lavorative! Non ho
bisogno di qualcuno o di qualcosa e non scalpito per esserci: SONO!
Presunzione? No, consapevolezza e autodifesa (ride, ndr)».