Telegiornaliste anno XIX N. 2 (718)
del 18 gennaio 2023
Nicol Angelozzi, il successo di Confusi
di
Giuseppe Bosso
Grande successo sta ottenendo su Rai Play la serie
Confusi, storia di quattro ragazzi che,
alle soglie dei vent’anni, si trovano a dividere un
appartamento a Milano nel loro primo anno universitario.
Incontriamo una delle protagoniste, Nicol Angelozzi.
Com’è nata la sua partecipazione a Confusi?
«È nata come tutte le cose belle, un po’ per caso. Iniziò
tutto da una videochiamata con la casting director per
presentarmi, e mi ricordo che già li andò benissimo ed io mi
ero proprio divertita. Poi ci sono stati dei passi
successivi e alla fine l’ultimo casting in presenza dove io
anche forse per l’emozione decisi di improvvisare, e di
mettere qualcosa che appartenesse a Nicol dentro il
personaggio di Mariagrazia. Penso sia stato proprio questo a
farmi spiccare e a farmi vincere la parte».
Come si è trovata con i suoi colleghi di set? Siete
riusciti a empatizzare nello stesso modo che traspare dalla
serie?
«Ci siamo proprio divertiti, trascorrevamo giornate intere
insieme e ogni giorno sempre di più ci legavamo. Dopo
qualche giorno non si capiva se si rideva di più a
telecamere accese o spente. In casa c’era veramente amore!».
Tra lei e Maria Grazia quanto c’è di simile?
«In delle cose siamo molto simili, in altre nemmeno per
sbaglio, ad esempio Maria Grazia è molto ordinata, io invece
vi lascio immaginare. Una cosa che abbiamo in comune è il
preoccuparsi sempre degli altri, ma penso sia anche una cosa
molto legata alle radici sicule».
Un titolo che in qualche modo esprime anche uno stato
d’animo della sua generazione, alle prese con le incognite
del presente e i timori del futuro?
«Credo non ci sia termine migliore di “Confusione”, si è
sempre un po’ spaventati anche se consigliati e
accompagnati. Però nel momento in cui decidi di seguire le
tue passioni tutto passa».
Gli addetti ai lavori hanno paragonato la vostra serie a
cult del passato come Friends o Tre cuori in
affitto, che si collocano in un’epoca, televisivamente
parlando, agli antipodi da oggi in cui più che dai
televisori entrate in casa del pubblico attraverso la
piattaforma di
Rai Play: anche da questo punto di vista pensa di
appartenere alla generazione del futuro?
«Oggi per vedere una puntata di
Confusi posso essere in
qualunque posto, basta avere il mio smartphone, quindi sì,
tutto diventerà sempre più veloce e facile da vedere e
commentare. Anche se mi sarebbe piaciuto vivere ai tempi di
Blockbuster (ride, ndr).».
Quali sono i suoi prossimi impegni, oltre ad un eventuale
proseguimento di Confusi?
«Sicuramente continuerò a studiare e a seguire ciò che mi
rende felice, magari non solo con la recitazione chi lo
sa!».