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Intervista a Maria Grazia Colombari   Tutte le interviste tutte le interviste
Maria Grazia ColombariTelegiornaliste anno XIX N. 19 (735) del 14 giugno 2023

Hortensia. La pioniera delle avvocatesse
di Antonia del Sambro

Nella Grecia antica la donna non poteva accedere all’Agorà, nella Roma classica le era vietato di presentarsi al Foro e di recarsi nei tribunali: una delle virtù che la donna doveva dimostrare di possedere era “la dote del silenzio”, pertanto le era proibito parlare in pubblico. In Italia, soltanto nel 1919 la Legge Sacchi porterà finalmente dei cambiamenti nella vita delle laureate in Giurisprudenza, che da quel momento in poi avranno la possibilità di iscriversi all’albo delle professioni, pur non senza difficoltà, come dimostrano le storie di Lidia Poet e Teresa Labriola. Il saggio di Maria Grazia Colombari, Hortensia e le altre, edizioni Les Flâneurs, guida le lettrici e i lettori a spasso fra i secoli, ripercorrendo i passi di alcune figure femminili che hanno trasgredito norme consuetudinarie, fra cui in primis Hortensia Ortalo. Donne che “hanno osato osare". E questa è la nostra intervista all'autrice dedicata a tutte le nostre lettrici.

Maria Grazia, chi è Hortensia e come ha fatto a finire nel tuo saggio?
«Hortensia Ortalo è la figlia del grande oratore Quinto Hortensio Ortalo ed oratrice lei stessa. Vissuta nel I sec a. C. è considerata tra le prime donne avvocate. Donna coraggiosa, coltissima, è dotata di grande autorevolezza e carisma. E ciò che ha fatto ne è la dimostrazione. Ha violato l’obbligo del silenzio (tacere per le donne era una virtù richiesta) ed ha parlato nel Foro difronte ad un consesso tutto al maschile. La causa pro se e pro aliis da lei perorata ha avuto esito positivo. Gli uomini hanno ceduto difronte alla sua eloquenza. Ma... Hortensia è una delle protagoniste del mio saggio perché il mio obbiettivo è quello di riportare alla memoria storica tutte quelle donne che invece sono state dimenticate dalla storia ufficiale o non hanno avuto il giusto riconoscimento».

Tra tutte le donne “pioniere” che citi e di cui parli, chi ti ha colpito di più e perché?
«È difficile fare una scelta perché sono tutte donne che ho ammirato ed ognuna di loro è stata grandissima. Si sono esposte, sapendo di rischiare anche la vita, in periodi fortemente misogini. Piuttosto posso dire che mi hanno fatto riflettere e spesso mi sono chiesta se io, al loro posto e nella loro situazione, avrei avuto la loro stessa forza e soprattutto il loro stesso coraggio. Se proprio devo fare un nome: Elena dell’Antoglietta. Ho chiesto alla Toponomastica di Napoli di intitolarle una via. Le pratiche si sono avviate».

La prefazione al tuo godibilissimo saggio è a opera dell’ex procuratore Giancarlo Caselli. Un ottimo controcanto a tutto quanto racconti nel tuo lavoro letterario. Come hai fatto a convincerlo e quanto è stato importante avere anche una voce maschile?
«È stata una fortunata casualità che mi ha portato all'ex Procuratore Gian Carlo Caselli. Molte volte é venuto a Saluzzo, la città in cui abito, per parlare con i nostri studenti. Quanta umanità abbiamo visto in Lui! La stessa che ho ritrovato quando ha risposto alla mia mail. Ha letto il saggio, ha trovato molto interessante l'argomento e molto importante il ruolo delle donne nell’avvocatura per cui ha accettato di farmi la prefazione. È assolutamente fondamentale che sia una voce maschile a parlare di donne per riconoscerne le qualità e le capacità».

Tu fai parte attiva anche degli Stati Generali delle Donne, quanto ti ha influenzato tutto questo nella stesura di Hortensia e le altre e che cosa diresti alle nostre lettrici che volessero partecipare a questo grande Movimento?
«Faccio parte degli Stati Generali delle Donne (sono Ambassador della città delle donne) da alcuni anni. È un coordinamento permanente che dialoga con le Istituzioni che operano nell'ambito delle politiche del lavoro, dell'economia, del femminile, dei diritti, della cultura. La coordinatrice è la dottoressa Isa Maggi di Pavia. Invito tutti a visitare il sito per avere maggiori informazioni e per capire la grande importanza di questo Forum».

Intanto che ti godi il successo di Hortensia e le altre hai già in mente il tuo prossimo lavoro letterario, e sarà sempre un libro che parlerà di donne?
«Il mio desiderio è scrivere la storia al femminile e quindi certamente il mio prossimo lavoro sarà in questo senso. Sto già infatti facendo ricerche relativamente ad un argomento che tutto subito può lasciare perplessi in quanto è un argomento "a luci rosse"… tratterò la storia della prostituzione con i giudizi di ieri e i pregiudizi di oggi».

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