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Intervista a Barbara Scarpettini (4)   Tutte le interviste tutte le interviste
Barbara ScarpettiniTelegiornaliste anno XIX N. 1 (717) del 11 gennaio 2023

Barbara Scarpettini, attenti agli squali
di Giuseppe Bosso

Iniziamo il 2023 di Telegiornaliste intervistando una nostra amica, Barbara Scarpettini, per parlare della sua ultima fatica letteraria.

Ben trovata e buon anno, Barbara, anzitutto. Parliamo di Gli squali non dormono mai, che hai pubblicato per Kimerik. Anzitutto, chi sono gli ‘squali’?
«Buon anno a voi e grazie per l’attenzione che dedicate alla mia seconda opera letteraria, pubblicata nel 2021, che successivamente ho presentato e portato in tour per l’Italia. Alla base del libro c’è un augurio fatto col cuore e cioè che il bene possa prevalere sul male; sarà banale e perfino lapalissiano dirlo, visto e considerato a ciò che assistiamo in giro per il mondo che potrebbe indurci a un certo pessimismo, ma gli squali in teoria possono essere i tuoi amici, un consulente finanziario di cui ti fidi e a cui hai affidato i tuoi risparmi, un vicino di casa o comunque conoscenti, ma anche e più di altro gli squali rappresentano i carnefici a caccia di vittime. E dove può trovarle le vittime? Non in acqua, ma in una rete metaforicamente che diventa trappola fatta scattare tramite i social o bussando alla porta di casa. Ho provato a dare indicazioni che possano mettere in guardia da eventuali squali in questo libro che è diviso in sei capitoli: il primo è denominato Inganno d'amore; il secondo Senza scrupoli; il terzo False speranze; il quarto Ricchezza perduta; il quinto L’ambiguità del male e il sesto, infine, Virus sleale. Ho affidato la prefazione a Giuseppe Rinaldi, giornalista, tra le altre cose già autore della popolare trasmissione Chi l’ha visto?».

C’è qualche esperienza personale che ti ha spinto a questa pubblicazione?
«Tutti i testi di questo genere hanno sempre qualcosa di autobiografico e a me l’idea è venuta dopo aver subìto una truffa da parte di chi consideravo un caro amico, una sorta di fratello minore. Ho voluto raccontare questa storia per esorcizzare in qualche modo il dolore e la delusione che la vicenda mi ha provocato, poi cammin facendo ho aggiunto altri temi alla storia stessa, mettendo infine un racconto a metà strada tra realtà romanzata e finzione in cui tuttavia i fatti hanno fondamenti reali»

Come ti sei avvicinata a queste persone che hanno raccontato le loro storie di vittime, in particolare riguardo alla loro scelta di esporsi pubblicamente, riguardo le esperienze dolorose che portavano dietro?
«Vi dico la verità: le storie hanno cercato me e non viceversa, come se le avessi attratte con un’energia speciale: ho raccolto delusioni che le persone possono subire per ingenuità o per troppa fiducia riposta negli altri; vicende talvolta drammatiche che mi hanno raccontato senza ovviamente citare fatti e situazioni che potessero ricondurre a chi le aveva subite, anzi arricchendole di fantasia con un finale a sorpresa: perché sono i dettagli a mio parere a fare la differenza. Ci tengo a sottolineare quest’ultimo aspetto, in quanto permette di smascherare gli imbrogli e le truffe specialmente ai danni degli anziani - tra i più colpiti durante la pandemia che costringeva all’isolamenti – in modo che potessero evitare di essere raggirati dolorosamente. Ho raccolto storie di truffe compiute ai danni di persone non più giovani che sono state particolarmente odiose, sia per il contesto in cui sono avvenute che per le vittime particolarmente fragili».

I media e in particolare molte trasmissioni televisive non lesinano spazi a storie come quelle che hai raccontato, sebbene si abbia molto spesso la sensazione che l’intento sia anzitutto quello di fare ascolti prescindendo dai contenuti e dai moniti che si dovrebbero lanciare. Cosa ne pensi?
«Sono favorevole al fatto che certe tematiche vengano trattate in televisione per l’impatto che hanno sulle persone e per la funzione di metterle in guardia».

Quale messaggio vuoi trasmettere alle persone che sono anche loro alle prese con uno ‘squalo’, nelle sue varie forme che può assumere in questi tempi insidiosi?
«Alle persone che hanno incrociato questi squali voglio consigliare di fare attenzione alle richieste di soldi da parte di sconosciuti: dietro molto spesso si nascondono anche bande spietate disposte a tutto, compresi il ricatto e l'estorsione. In appendice ad ogni capitolo il lettore troverà un commento sulla singola vicenda a cura di Barbara Strappato, Commissario della Polizia Postale che dà una sua interpretazione e soprattutto consigli preziosi per non cadere nella trappola degli squali e se ciò accade come uscirne».

Ci eravamo lasciati l’ultima volta parlando dell’altro tuo libro, Il traguardo nel cuore – due minuti che valgono una vita, dove hai raccontato la tua storia di rinascita di fronte alla malattia e alla perdita dei tuoi genitori: riesci a mantenere questo spirito combattivo pur di fronte a un mondo che tra covid, guerra, crisi economica e ambientale sembra tendere sempre più al negativo?
«Il carattere si vede nei momenti difficili e io sono abituata a combattere fin da bambina: una delle mie peculiarità è proprio il volermi difendere anche con le unghie e con i denti; ci sono stati momenti in questi dieci anni, anche dopo la malattia che ho superato, in cui ho reagito con freddezza e lucidità ma non sono mancati i momenti difficili. Tra alti e bassi ho cercato di mantenere una certa stabilità, perché non bisogna mai abbassare la guardia, ma vivere con consapevolezza, lasciandosi anche andare altrimenti rischi di ritrovarti a vivere in una prigione che ti sei costruito con le tue mani».

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