Telegiornaliste anno XVIII N. 29 (713)
del 16 novembre 2022
Silvia Calcavecchia, il dono della vita
di
Giuseppe Bosso
Mettersi in gioco, condividere le proprie passioni, anche di fronte alle
difficoltà della vita. Silvia Calcavecchia si racconta e ci racconta.
Benvenuta Silvia, è un piacere per noi incontrarti: ti definisci una
ragazza normale con due disabilità e tante passioni, puoi anzitutto
raccontarci in breve la tua storia?
«La mia storia inizia proprio il giorno della mia nascita, quando a
causa di diverse complicazioni durante il parto ho avuto una mancanza
d’ossigeno che ha causato delle lesioni cerebrali. Sono affetta da una
tetraparesi spastica, una forma di paralisi cerebrale infantile che
coinvolge contemporaneamente la muscolatura volontaria di tutti e
quattro gli arti. All’età di 22 anni, quando frequentavo l’università di
lettere a Palermo, mi venne diagnosticata una malattia degenerativa agli
occhi. Nonostante le mie due disabilità sono una donna, una compagna,
una creativa, una scrittrice, una content creator, una blogger. Una
ragazza semplice, spontanea, ironica e ottimista. Una donna che ha
imparato ad apprezzare il dono della vita con gratitudine, senza mai
perdere la voglia di fare e di sfidare ogni giorno i suoi limiti.
Attraverso i miei social, ed in particolare sul mio profilo Instagram
Sissiland_, cerco di far capire che avere una disabilità non
significa non condurre una vita “normale” ma semplicemente imparare ad
affrontare la vita con tempi e ritmi un po’ diversi. Ecco perché sulla
mia bio mi sono descritta come una ragazza “normale” con due disabilità.
Perché nonostante le difficoltà che posso incontrare nel mio quotidiano
ho una vita come tutti. Ho una casa, un compagno meraviglioso e mi
dedico alle mie passioni come quella del viaggio e della pittura.
Insomma, la mia disabilità è solo una delle mie tante caratteristiche».
Le difficoltà non ti hanno certo piegata e si vede: l’uso dei social
è anche un modo per trasmettere speranza a chi vive situazioni simili
alla tua?
«Senz’altro. Tengo però a sottolineare che non mi rivolgo solamente a
persone con disabilità ma a tutti coloro che hanno voglia di vedere la
vita da un’altra prospettiva. Su
Sissiland_
si affrontano tantissime tematiche dall’abilismo alla sostenibilità,
fino ad arrivare alla crescita personale, il tutto correlato da momenti
di vita quotidiana, riflessioni ed ironia. Quando ho aperto il mio
profilo instagram, molti anni fa, lo usavo per condividere foto di
paesaggi che incorniciavo con i miei pensieri. Instagram, già all’epoca,
fondeva infatti, la mia passione per la fotografia e la scrittura. Con
il passare del tempo il social evolveva ed io con lui. Ho incominciato a
pubblicare dapprima foto che mi ritraevano sempre di spalle e usavo la
didascalia sotto a queste per raccontarmi. La vera svolta è arrivata con
l’avvento delle stories. Lì mi sono messa veramente in gioco. Avevo
paura di come potesse reagire la gente, di ricevere commenti negativi.
Anni fa sui social non c’erano molte persone italiane con disabilità.
Contrariamente a quello che mi aspettavo, però, ho avuto una risposta
molto positiva dalle persone, anzi, mi invogliavano ad andare avanti. È
stato in quel momento che ho capito che potevo fare la differenza per
qualcuno con la mia presenza. Essere quella persona che sarebbe servita
a me quando ero adolescente e non avevo alcun punto di riferimento».
Domanda antipatica ma penso sia giusto affrontare anche questo
argomento: hai ricevuto anche messaggi da parte dei cosiddetti ‘haters’
che purtroppo non mancano in rete? E se sì, come ti sei posta nei loro
confronti?
«Da questo punto di vista mi ritengo molto fortunata. Ho una community
molto gentile e rispettosa e nel corso degli anni ho ricevuto pochissimi
messaggi negativi. Non fa piacere a nessuno ricevere commenti offensivi
ma in generale cerco di rispondere con ironia o, se capisco che
dall’altra parte c’è un’apertura al dialogo, provo ad intavolare un
ragionamento con l’altra persona. Bisogna educare le persone a stare sui
social facendo capire loro che la possibilità di essere nascosti da un
nickname non gli dà il diritto di offendere qualcuno poiché dietro lo
schermo c’è una persona in carne ed ossa».
Sissiland_, il tuo blog, è anche e soprattutto viaggi: quali
sono i tuoi luoghi del cuore?
«Ci sono tantissimi posti che vorrei visitare ma, al momento, tra i miei
posti del cuore c’è Barcellona, il Trentino e la Sicilia».
Riesci a guardare con ottimismo al domani nonostante guerra,
pandemia, emergenza ambientale e altre problematiche che giorno per
giorno viviamo sulla nostra pelle?
«Ammetto che non sempre ci riesco. Stiamo vivendo un periodo storico
davvero buio ed è facile cadere nello sconforto. Quello che faccio però
è concentrarmi sul mio presente. Mi impegno a praticare la gentilezza e
faccio del mio meglio per tutelare e rispettare l’ambiente con scelte
consapevoli nel mio quotidiano. Sapere che sto facendo la mia parte nel
mondo mi fa stare bene».
Nonostante il momento economico non felicissimo pare che il turismo
negli ultimi anni abbia registrato in molte città, come Napoli, una
crescita che non riscontrava da tempo: da addetta ai lavori hai
riscontrato questo?
«Penso che da quando c’è stata la pandemia, le persone abbiano iniziato
a vedere la vita sotto una nuova luce imparando ad ascoltare
maggiormente i propri bisogni piuttosto che le imposizioni della
società. Da quando poi hanno tolto le restrizioni la gente ha ripreso a
viaggiare e chi non lo faceva prima ha iniziato a farlo. C’era l’urgenza
di conquistarsi nuovi spazi, di vedere gente, di tornare a sentirsi vivi
ed il viaggio è la piena espressione di tutto questo. Il viaggio è
libertà. Molti hanno scelto la Bella Italia per le proprie vacanze, come
Napoli, il Salento, la Sicilia. Credo che ci sia stata una vera e
propria riscoperta della bellezza del nostro Paese. Proprio alla luce di
questo ritengo che si dovrebbe investire sempre di più
sull’inclusività».
Potremmo dire che Sissiland_ è un po’due cuori e una capanna
per il supporto che ti dà il tuo compagno: cosa vuoi dirgli attraverso
la nostra intervista?
«Beh sì! Al mio fianco nella vita offline e online c’è il mio compagno
Benny con cui stiamo insieme da quasi 11 anni. Insieme siamo una
squadra, ci compensiamo, sosteniamo, supportiamo a vicenda. La vita mi
ha fatto un regalo immenso permettendomi di incontrarlo».