Telegiornaliste anno XVIII N. 32 (716)
del 14 dicembre 2022
Monica
Caradonna, raccontare i sapori d’Italia
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo
Monica Caradonna, giornalista esperta di food&beverage.
Da
Camper a
Linea verde un filo conduttore, raccontare l’Italia di oggi
in tutte le sue sfaccettature, i suoi colori e anche i suoi sapori: con
che spirito lo fa?
«Ho firmato un contratto che prevede una partecipazione per dieci
puntate con la trasmissione
Linea verde, mi hanno chiesto di essere un
po’ interprete del territorio e vivo questa esperienza con grande
curiosità; il fascino di queste trasmissioni sta nell’andare alla
ricerca di luoghi, territori, produttori, storie e realtà che esistono
al loro interno. La forza di trasmissioni del genere sta nel far
emergere la parte umana della macchina produttiva del nostro Paese
mettendola in contatto con il grande pubblico».
Da poco ha concluso la quarta edizione di
Ego
Festival: come è nata questa avventura e quali sensazioni le ha
lasciato quest’anno?
«Quella del 2022 è stata la prima edizione post pandemia; questo evento
è un po’ come un ‘figlio’ per me, ed è stata un’edizione molto
interessante perché abbiamo coinvolto dodici cuochi, provenienti da
tutto il mondo, offrendo loro l’opportunità di entrare in contatto con i
piccoli produttori pugliesi; gli chef stellati hanno preparato la
burrata di Andria, hanno lavorato al fianco dei macellai nei classici
“fornelli” e preparato il pane in un forno di comunità degli inizi del
‘900; hanno scoperto materie prime e sapori. È stato un esperimento
culturale, un incontro da cui è nata una vera e propria magia
gastronomica, questi chef si sono innamorati sia della materia prima che
dell’approccio con i piccoli produttori, una grande soddisfazione».
Tra le persone che ha avuto modo di incontrare girando l’Italia quali
storie le sono rimaste impresse maggiormente?
«Bisognerebbe scriverci un libro per quante sono – ride, ndr – la cosa
che ha accomunato tutte queste storie, sia familiari che di singole
persone, è la passione di questi artigiani, custodi della terra, veri e
propri ‘eroi’ che lavorano questi prodotti che risentono del cambiamento
climatico, con impegno e dedizione».
Le sta stretto questo ruolo di inviata giramondo?
«No, mi diverte, sono l’ultima arrivata in questo mondo; al di là della
mia esperienza nel food & beverage mi sto avvicinando solo adesso grazie
alla fiducia che in me hanno riposto le persone responsabili delle
produzioni televisive, e a loro sono grata».
Cosa si augura per il 2023?
«Continuare a viaggiare, raccontare il mondo degli artigiani, quello che
mi piace fare e mi diverte fare».