Telegiornaliste anno XVIII N.
14 (698) del 13 aprile 2022
Maria Grazia Gugliotti, storia di amicizia
di
Vivian Chiribiri
Oggi conosciamo meglio Maria Grazia Gugliotti, che si
presenta con il suo primo romanzo
L' arte di non essere
single.
L'arte di non essere single per te non è il primo
romanzo, ti sei già fatta conoscere con Inconfondibili
tracce, pubblicato nel 2019. Cosa ti ha spinto a
scrivere un secondo romanzo?
«
Inconfondibili tracce, edito da l'Erudita, è una
raccolta di diciotto racconti che spaziano tra amore,
emozioni e ironia.
L' arte di non essere single,
edito da Homo Scrivens, invece è il mio primo romanzo».
Da dove nasce l'idea di L'arte di non essere single?
Hai qualche aneddoto a cui è legata l'origine del tuo
romanzo?
«L'idea di scrivere una nuova storia, caratterizzare tutti
i personaggi, l'ambientazione e tutto il resto, mi piace
tantissimo, da qui il piacere di scrivere».
Tra le pagine del tuo libro scorgiamo un profondo legame
di amicizia tra donne che si confrontano e consigliano, in
particolar modo riguardo a faccende amorose e delusioni in
campo sentimentale. Quanto è importante l'amicizia e quanto
credi sia influente in scelte di vita, siano esse temporanee
o permanenti?
«L'idea del romanzo non è legata a un aneddoto preciso, ma
piuttosto ai tanti aneddoti capitati a molte donne. Nel
romanzo l'amicizia è molto importante, infatti Cecilia la
protagonista, si circonda di amiche storiche, è l'amicizia
la loro forza».
Senza togliere e senza distogliere l'attenzione al
successo del romanzo, hai già qualche nuova bozza nel
cassetto?
«Ebbene sì, sto ultimando un nuovo romanzo del quale però
non svelerò nulla, è ancora top secret».
Se potessi scegliere di affidare L'arte di non essere
single ad un cantante o compositore, a chi chiederesti di
interpretarlo musicalmente?
«A chi affiderei musicalmente
L'arte di non essere single?
D'istinto ti direi Paolo Maria Jannacci, il figlio di Enzo
Jannacci in pratica, per la simpatia d'espressione, ma
sarebbe interessante anche ascoltare un'interpretazione di
Paolo Conte che adoro».