Telegiornaliste anno XVIII N. 22 (706)
del 21 settembre 2022
Cora
Boccia, fare tutto con passione
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo la giornalista
Cora Boccia, reduce dall’eccellente
esperienza estiva che l’ha vista condurre la trasmissione
Weekly con Carolina Rey e Fabio Gallo.
Che bilancio trai da questa esperienza alla conduzione di Weekly?
«Più che positivo; un’esperienza entusiasmante che mi ha vista in una
diversa collocazione rispetto a quella del telegiornale, con più
approfondimento. Mi è piaciuta la formula dell’infotainment, rivolta al
pubblico che si sveglia la mattina mentre fa colazione, con informazione
di qualità. La Rai su questo è ancora autorevole, anche su temi
complessi, con contenuti di spessore. Non abbiamo abbassato il tiro
sicuramente».
Raccontare l’Italia di un’estate non particolarmente spensierata, tra
preoccupazioni per un futuro tutt’altro che roseo e tragedia di una
guerra assurda: come hai cercato di porti nei confronti del pubblico?
«Al servizio del pubblico, cercando di aiutare le persone a capire cosa
sta succedendo al di là delle diverse posizioni politiche; fornire gli
strumenti perché si formino una propria idea ed opinione per
interpretare la realtà».
Questa conduzione arrivata dopo una lunga gavetta da inviata in giro
per l’Italia cosa rappresenta per la tua carriera?
«Un grande riconoscimento, sono grata a chi me l’ha concesso, il
vicedirettore day time
Angelo Mellone; e ha un valore doppio, perché al di là del
risultato personale è anzitutto un risultato aziendale che è stato
conseguito con la valorizzazione di risorse interne alla Rai, senza
doversi rivolgere all’esterno. L’azienda investe, forma le sue
professionalità, ed è una cosa meritoria che mi ha gratificata».
Tra le storie raccontate e i personaggi che hai avuto modo di
conoscere in questi mesi quali ti sono rimasti impressi?
«Ti posso fare due esempi diversi: la madre casalinga, giovanissima
moglie di un operaio in cassa integrazione con due figli che è diventata
influencer perché riesce a spiegare come fare la spesa con i coupon; una
storia apparentemente leggera ma in realtà specchio dei nostri tempi e
della quotidianità della crisi e delle difficoltà con cui le famiglie
cercano di sbarcare il lunario in questo tempo; l’altra è una donna
anziana, anche lei madre di due figli che però ormai sono adulti, che
durante la pandemia è stata truffata sui social, pensando di fare del
bene accogliendo un bambino, per 50mila euro sui social, anche lei
specchio del nostro tempo per la sua solitudine».
Pensi abbia funzionato bene l’interazione con i suoi compagni di
viaggio Fabio Gallo e Carolina Rey che provengono da differenti
esperienze rispetto al tuo percorso da giornalista?
«Si è creata l’alchimia perfetta; all’inizio abbiamo dovuto ‘prendere le
misure’, ci vuole tempo per calarsi alla perfezione ognuno nel suo
ruolo; non lo voglio dire per piaggeria, ma ho avuto il privilegio di
lavorare con due colleghi eccezionali, professionalità strutturate,
rispettosi del mio ruolo; ciascuno ha avuto una sua identità che si è
completata con le altre in questo percorso in cui abbiamo raccontato le
bellezze d’Italia, dal territorio all’intrattenimento. E penso che il
pubblico lo abbia percepito, seguendo questo percorso che dall’iniziale
necessità di conoscerci è progressivamente andato crescendo. Non so se
avremo ancora modo di lavorare insieme, ma a me farebbe davvero piacere,
li seguirò di sicuro ancora».
Cosa ti aspetta dopo l’estate?
«Tornerò al mio lavoro di vice caporedattore al
Tgr,
al mio impegno sindacale… vedremo per il resto».
Come concili il tuo lavoro da giornalista con il tuo impegno
sindacale, l’insegnamento e la vita privata?
«Con passione, che ti fa trovare le risorse per tutto. Ho realizzato il
mio sogno da bambina, tutto il resto è venuto giorno per giorno».