Telegiornaliste anno XVIII N. 23 (707)
del 28 settembre 2022
Daria
Luppino, la realtà dentro di noi
di
Giuseppe Bosso
Dalla tv siciliana a Raiuno; un’estate in movimento in cui
si è alternata tra i due contenitori di Raiuno
Camper e
Weekly. Incontriamo Daria Luppino.
Come valuta questa estate in cui l’abbiamo vista
dividersi tra Camper a Weekly?
«Molto positivamente, perché ho ricominciato, dopo una
stagione difficile per tutti, a fare le cose che faccio con
gioia, con l’impegno e la voglia di fare bene. Esigo molto
da me stessa e pazientemente mi accetto».
Tra le storie di un’Italia in vacanza che ha raccontato
in questi mesi quali le sono rimaste impresse maggiormente?
«L’Italia è un paese straordinario, bellissimo e siamo molto
fortunati a viverci. Dalle Alpi alla Sicilia, ogni luogo che
ho visitato è di una bellezza che incanta. Narrare l’Italia
e gli italiani per me ha significato soprattutto raccontare
la creatività, l’arte, la cultura, l’architettura. Nelle mie
storie cercavo sempre lo stile, il gusto, la cura e il
piacere, per la vita, che rende unico l’
Italian way of
life».
In prospettiva futura su quale versante
dell’informazione / intrattenimento vorrebbe proseguire?
«Sono ancora giovane e vorrei comunque salvare i miei sogni.
Mi viene da giocare con
Matrix, uno dei film che amo,
quando Morpheus dice “
Prima o poi capirai, come ho fatto
anch’io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto,
un’altra imboccarlo”».
Impegnata anche per l’Italia per eventi come il Premio
Ischia che ha presentato con Tiberio Timperi: gioie e
dolori di una vita costantemente da ‘ragazza con la
valigia’, se la possiamo definire così?
«Mi piace stare in movimento, viaggiare, amo
l’imprevedibilità. Ma sono anche una persona abitudinaria,
attaccata ai miei riti quotidiani e, spesso, alle mie
ossessioni. L’essere del sud, siciliana, mi ha salvato, mi
ha dato quel senso molto antico, greco, di pazientare, di
saper accettare i contrattempi e quel che sarà, sarà. Tra
questi due opposti in fondo vivo bene».
Da laureata in psicologia che tipo di approccio segue nel
rapportarsi alle persone che ha modo di intervistare?
«Ad interessarmi non è soltanto la realtà che ci circonda,
ma quella che è dentro di noi. Cerco di capire dalle persone
come e con quale profondità hanno attraversato la vita.
Credo sia necessario aver vissuto intensamente qualcosa o
qualcuno per avere cose interessanti da dire».
Dall’emittenza locale al servizio pubblico, quale pensa
sia stata la sua marcia in più?
«Credo che sia stato fondamentale volere diventare ciò che
sono. Io ho sempre saputo cosa mi piace fare, cosa accende
la mia passione, il mio entusiasmo. Da bambina il mio
desiderio più forte era sedurre l’attenzione degli altri, mi
mettevo con un microfono in mano e dovevo stupire. Era una
specie di impulso innato dentro, una frenesia, una dolcezza
e a volte uno strazio. Mi sono sempre impegnata, ho lavorato
tanto. Sono una tosta, studiavo all’università e facevo
radio e tv. Sono propositiva, gentile, romantica,
determinata in quello che faccio. Penso che il cuore, ha una
sua intelligenza, sa quel che vuole, se hai la fortuna di
sentirlo».
Cosa farà dopo questa estate?
«Condurrò insieme a Federico Quaranta
Linea Verde Explora
sempre su Rai Uno per sei puntate e poi... qualche
sorpresa!».