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Intervista a Yuliya Mayarchuk   Tutte le interviste tutte le interviste
Yuliya MayarchukTelegiornaliste anno XVII N. 2 (652) del 20 gennaio 2021

Yuliya Mayarchuk, una folle normalità
di Giuseppe Bosso

Ucraina di nascita ma ormai da vent’anni in Italia dove ha trovato sia affermazione professionale che l’amore e costruito una famiglia. Incontriamo l’attrice Yuliya Mayarchuk.

Salve, Yuliya: anzitutto a che punto è la lavorazione dello spettacolo che stava per inscenare e che si è bloccato a causa covid?
«Lo spettacolo si intitola Una folle normalità, scritto e diretto dal mio collega Juri Monaco, che affronta una tematica molto leggera parlando di donne che hanno accompagnato varie epoche della storia e della fantasia, da Eva a Wonder Woman, Cenerentola… avremmo dovuto inscenarlo a ottobre, ma come potrete immaginare il covid ci ha stoppati. Speriamo, una volta che torneremo alla normalità, di poter andare finalmente in scena».

Come ha cambiato la sua vita, sia personale che professionale, la pandemia e le restrizioni che ha comportato?
«Per mia natura cerco sempre di prende il meglio da ogni situazione, anche quelle più difficili come quella che stiamo vivendo. Anche il mio compagno e una delle mie figlie hanno avuto problemi con il virus, fortunatamente superati senza conseguenze. Il lavoro si è fermato quasi completamente e la vita familiare si è dovuta necessariamente riorganizzare. Ma devo dire che questa emergenza mi ha dato anche la possibilità di riflettere su tante cose e soprattutto di trovare la mia famiglia molto unita; ho una figlia adolescente che come tutti i suoi coetanei ha dovuto stravolgere le sue abitudini ma che mi ha dato modo di apprezzare i suoi lati umani molto più di prima che a causa dei vari impegni non sempre riuscivamo a stare insieme. Io e il mio compagno avremmo dovuto sposarci la scorsa estate, dopo ventitré anni di fidanzamento, ma l’aver dovuto rimandare ha fortificato ancor di più il nostro rapporto. Tornando poi al lavoro, penso che questa situazione abbia favorito la creatività, permettendoci di elaborare progetti che speriamo poi di realizzare quando tutto sarà finito».

Grande successo ha avuto uno dei suoi ultimi film, Mai per sempre, nonostante le difficoltà che la distribuzione ha incontrato: è un segno di speranza per il domani?
«Sì, sono molto soddisfatta di questo film, di cui sono stata protagonista con un ruolo drammatico supportata da un cast validissimo. Nonostante sia uscito in tempo di covid ha avuto la possibilità di essere distribuito in tutto il mondo ricevendo molti consensi, ma ha dovuto fare i conti con la poca affluenza in sala dettata dalla paura del pubblico per il virus».

Mamma e artista, si può?
«Ho due figlie e non ho mai avuto problemi a conciliare le due cose. Ci sono certamente rinunce, legate al fatto che sono impegnata soprattutto come attrice teatrale e quindi le mie assenze spesso si sono sentite. Ma per me la serenità della mia famiglia viene prima di tutto».

Dove la potremo vedere prossimamente?
«Sono nel cast di un altro film in uscita, Il ladro di Cardellini, diretto da Carlo Luglio, che dovrebbe essere distribuito su Amazon Prime. Il resto sono progetti sulla carta, diciamo work in progress per adesso… ».

Ormai il suo legame con l’Italia e con Napoli è saldo da oltre vent’anni: ha mai pensato di ritrovare le sue radici ucraine?
«Se intende nel senso di tornare a vivere lì proprio no, è un Paese e un modo di vivere che ormai non mi appartengono più; la mia famiglia è qui in Italia, amo il modo di vivere e di relazionarsi con gli altri proprio dell’Italia. Ma le mie radici sono ovviamente ucraine e sono molto riconoscente alla mia terra di origine, e se dovessero capitare occasioni lavorative come coproduzioni a cui ho preso parte in passato le accetterò sempre volentieri, così come mi capita di andare a trovare i parenti che ancora abitano lì».

Si ringrazia The Mac Live Management per la disponibilità.

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