Telegiornaliste anno XVII N.
33 (683) del
1 dicembre 2021
Due
chiacchiere con Tiziana Cazziero
di
Silvestra Sorbera
Oggi intervistiamo la prolifica scrittrice siracusana
Tiziana Cazziero che ha da poco pubblicato il suo ultimo
romanzo, una commedia natalizia dal titolo
Una sposa
sotto l'albero.
Tiziana come nasce la tua storia natalizia?
«Ciao, bella domanda. Non sai mai come capita, a volte i
personaggi arrivano e ti raccontano una storia. Non c’è
stato un vero input, un giorno mi è giunta un’idea e ho
scritto una traccia, qualche settimana dopo è nata la storia
di Una sposa sotto l’albero».
Ci parli dei tuoi protagonisti?
«Emma è la protagonista femminile della storia, rappresenta
una parte del mondo femminile molto comune, quella delle
donne illuse e deluse dalla vita, ma con tanta voglia di
sognare. Così è nata Emma e una favola legata alla storia e
alle origini dell’albero di Natale. Tobia è vero
programmatore nato, pragmatico, preciso e non ammette
eccezioni. Tutto deve avvenire seguendo uno schema studiato
e organizzato. Quando Emma entra nella sua vita, queste sue
certezze vacillano. Lei vive alla giornata, è una sognatrice
e crede nel principe azzurro. Lui invece è cinico e rigido,
un calcolatore. Entrambi hanno un passato che li rende
vicini, seppur diversi, scoprono un qualcosa che può unirli.
Lui ha un’apparenza che in realtà nasconde un passato, e
qualche scheletro di troppo nell’armadio».
La storia vi svolge durante il covid. Come mai? Non è la
prima storia che ambienti durate la pandemia?
«Questa storia è nel periodo attuale, ma non ho menzionato
il covid come accaduto nella scorsa novella natalizia,
Per colpa di una pandemia. Ho voluto
scrivere qualcosa che portasse ai lettori una spensieratezza
che si è persa negli ultimi anni. Il periodo è attuale, ma
non c’è ombra covid, e speriamo sia di buono auspicio per
tutti».
Hai all'attivo tante pubblicazione. Quale ti ha dato
maggiori soddisfazioni?
«Ho scritto tante storie e di vari generi, sono certamente
legata a
E tu quando lo fai un figlio, non solo
perché racconta una vicenda personale, seppur in chiave
ironica, ma quest’opera è arrivata con la firma di un
marchio editoriale importante, per cui per me, rappresenta
una bella soddisfazione, insieme al romanzo
Quell’amore
portato dall’Africa, entrambi pubblicati con Rizzoli per
la collana Youfeel».
Un genere che non ami leggere?
«Non amo gli horror, sono fifona. Per il resto leggo un po’
tutto».
E uno che non ami scrivere?
«Lo stesso come sopra, non potrei mai scrivere un Horror, mi
fanno troppa paura».
Progetti letterari?
«Diversi, per la prima volta ho scritto un giallo, ma ancora
non ha un vero destino scritto al momento, vedremo cosa
spunterà. E poi c’è un’altra commedia in stand by e vedrà la
luce la prossima primavera. E poi altri progetti, come la
collana di una serie di racconti per bambini, e qualche
progetto, ma ancora è presto per parlarne».